Ciao ragazzi,
faccio parte del gruppo d'acquisto popolare Le Perle ai Porci che esiste in
Brianza da quasi 5 anni.
Sono dentro la mailing da un po e, anche se il mio gruppo non fa parte in
modo organico dell'Intergas, questa partecipazione ci ha permesso di
intessere relazioni, scambi di esperienze e progetti comuni con vari GAS.
Vorrei spiegare un pomeglio cosa penso circa i questionari e le schedature
che sono stati lo spunto per un bel confronto.
Io penso che nessuno sia ostile in modo assoluto e integrale a qualsiasi
forma di ricerca ma essere critici anche nei confronti della ricerca e del
mondo accademico e scientifico, cosi come lo siamo nei confronti dei nostri
consumi, della finanza, dei media, delle istituzioni ecc
. penso sia
fondamentale per 2 motivi:
1) Per ripensare il mondo accademico e scientifico (o costringerli a farlo)
affinché queste ricerche, articoli, studi, servizi ecc
siano in qualche
modo rispondenti a quello che siamo e siano utili anche per noi e per il
nostro percorso
2) per salvaguardare lautogestione e la sperimentazione delle nostre
attività da controlli e appetiti vari
1) Io penso che i partecipanti dei gruppi d'acquisto, spinti dal disagio e
dalla rabbia di vivere in una società davvero disumana, da bisogni personali
e collettivi e da una sana voglia di ribellione, inventano e sperimentano
quotidianamente nuove pratiche di consumo e di relazione altre rispetto al
sistema dominante. Nel nostro piccolo, che in realtà è immenso, proviamo a
reinventare a nostra misura e secondo la nostra etica e i nostri sogni altri
modi e altri mondi che spesso o sempre mettono in discussione lassolutezza,
linfallibilità e ineluttabilità delle logiche del pensiero unico in fatto
di economia, commercio, politica, produzione, comunicazione ecc
Lunicita di un gruppo dacquisto, delle sue regole e pratiche, nasce dalla
centralità delle persone, dalla partecipazione diretta di Gianni, Silvia,
Luigi e Teodolinda che spesso hanno età e storie diverse e che partendo da
bisogni comuni, conoscendosi e interagendo tra loro fanno nascere qualcosa
di nuovo fortemente legato alla propria soggettività.
Sono pratiche che non solo sovvertono gli assiomi centrali del nostro
modello di consumo ma che riguardano anche il nostro rapporto col tempo e
con la natura, la nostra visione del denaro, la socialità, le relazioni, gli
immaginari, il divertimento ecc
Queste pratiche e relazioni di autogestione e partecipazione che cercano di
rimanere fuori da ogni tipo di controllo sono qualcosa di nuovo e di altro
al sistema dominante e per questo motivo, per essere studiate richiedono
approcci, categorie, metodologie nuove e altre rispetto al sistema
dominante
altro che un questionario!
Perche non applicare dunque, anche a chi fa ricerca, i criteri e le
pratiche che proviamo ad adottare quando scegliamo dove acquistare il nostro
cibo o i nostri abiti, o quando scegliamo come stare insieme e come prendere
le decisioni, come condividere il lavoro e i suoi risultati ecc
.? Perche
non provare ad essere davvero protagonisti di queste ricerche cosi come
cerchiamo di esserlo dei nostri consumi?
Nello scegliere un produttore o un prodotto non ci basta una certificazione
o un prezzo ma tra mille tentativi e contraddizioni vogliamo stabilire il
piu possibile una relazione di scambio, di conoscenza, di consapevolezza, di
mutuo appoggio.
Se diciamo che il commercio e il consumo devono tenere in considerazione
anche le relazioni umane, se proviamo a sperimentare il mutuo appoggio, se
diciamo che per fare le cose bene ci vuole tempo, se diciamo che un progetto
nasce dalle relazioni e dalla condivisione degli intenti di due o piu
soggetti, se diciamo che e' giusto condividere risorse e compensi in base al
tempo e alle energie che ciascuno da, se vogliamo provare ad equiparare fini
e mezzi, se non vogliamo essere categorizzati come I GAS, così come lo
sono i noglobal, lequo, il bio ecc
se non vogliamo creare lAltra Economia
valida per tutti ma altre economie a misura di tutti, se non vogliamo
essere oggetto di ricerca ma molto di piu ecc
.dobbiamo portare queste
istanze anche nel mondo della ricerca e della scienza: per cambiare anche
quelle e perche le ricerche possano parlare davvero con rispetto del vero (
e di loro) di Gianni, Silvia, Luigi e Teodolinda e della loro esperienza.
Se scienziati, giornalisti, professori, sociologi e studiosi vari vogliono
davvero conoscerci e parlare dei GAS, smettano di utilizzare lo strumento
del questionario e imparino innanzitutto a parlare e a condividere cose con
noi e a tarare tempi, strumenti, risorse, categorie, obiettivi, relazioni
anche su quello che siamo e desideriamo!!!
2) Avendo gia scritto troppo e riconoscendomi nei rischi presentati da
Mario e Sabina (senza essere paranoici dobbiamo prendere coscienza che
facciamo gola e iniziamo a dare fastidio a tanti e dobbiamo prepararci a
possibili forme di repressione che cercheranno di colpirci!) non mi dilungo
sulla questione del controllo che sta invadendo ogni ambito dellesistenza
di ciascuno di noi.
Penso che, nel rispetto della scelta di ogni GAS, questo confronto stia
incrementando un interessante scambio di esperienze e vedute e spero davvero
che possa stimolare nuove pratiche ed energie genuine per studi e ricerche
in cui possiamo davvero riconoscerci e che possano farci crescere.
Ciao e a presto
Matteo
>From: Gas Rozzano <gasrozzano@???>
>Reply-To: Lista del coordinamento dei GAS milanesi <intergas@???>
>To: intergas@???
>Subject: [Intergas] Re: promozione schedature
>Date: Thu, 19 Oct 2006 23:58:06 +0200 (CEST)
>
>carissima sabina,
>
>vorrei precisare la mia proposta voleva essere semplicamente tale: non
>avevo alcuna pretesa di volerla in qualche modo imporre all'intergas!
>
>a onor del vero faccio notare inoltre che, al momento, non esiste alcuna
>"maggioranza" a riguardo (categoria peraltro alquanto aleatoria, in un
>contesto di confronto aperto di questo tipo...): sino ad ora infatti sono
>comparse in lista 4 pareri contrari (matteo, sabina, ileana, silvio) e 4 a
>favore (patrizia, giovanna, alessandro, raffaella)...
>
>per quanto attiene al merito della questione, prendo atto delle obiezioni
>che hai sollevato anche se, in tutta franchezza, faccio fatica a
>condividere tutte queste "dietrologie" sul mondo dei consumi. per carità,
>forse è colpa della mia scarsa conoscenza del "sistema", ma siamo proprio
>sicuri che non ci stiamo forse facendo prendere un po' troppo da sospetti e
>pregiudizi (se non addirittura da derive complottistiche)?
>
>posso certamente sbagliarmi, ma dubito che il lavoro di un laureando in
>scienze politive o di un ricercatore dipartimento di economia agraria
>possano influenzare in maniera così decisiva le strategie commerciali delle
>imprese multinazionali del settore... ciò senza nulla togliere al valore
>dei progetti a cui abbiamo aderito e che - nel complesso - mi sono sembrati
>seri e rigorosi.
>
>per come la vedo io (ma è un parere del tutto personale!), questi ambiti
>rappresentano comunque una sfida interessante per il mondo dei GAS che, con
>le dovute cautele del caso, può valere la pena prendere in considerazione,
>nell'ottica di una positiva contaminazione di idee con chi si affaccia
>dall'esterno al mondo del consumo critico.
>
>a presto!
>alessandro
>GAS rozzano
>
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