(vedi allegato)
Prima inizitiva fondamentale...
"FAMIGLIA OMOSESSUALE: NUOCE GRAVEMENTE AI BENPENSANTI"
Dibattito confronto con l'on. Vladimir Luxuria, Don Franco Barbero,
Aurelio Mancuso, Bert D'Arragon. Coordina Elisa Laino dei GC di Pistoia.
Il percorso di approfondimento sui temi delle libertà individuali e
collettive, dei diritti sociali, della laicità... che in questi mesi
abbiamo affrontato (spesso attraverso dibattiti pubblici) come Giovani
Comunisti/e, PRC ed Arcigay; ci porta a voler affrontare anche i temi
più complessi legati ad una rivendicazione di diritti cui la società
non riesce a dar risposta.
Questa iniziativa vuol essere un luogo di confronto e dibattito, dove
ascoltare ed ascoltarsi, dove cada ogni tabù e si riesca ad affrontare
in maniera seria ed approfondita la questione in oggetto.
Vi prego di dare ampia diffusione a questa iniziativa, anche tramite
il volantino che vi allego, vi ricordo che si terrà alle ore 15 di un
sabato quindi in un momento che può permettere un'ampia partecipazione.
PS per i non pistoiesi il circolo Arci Puccini di Capostrada è a
Pistoia città, via Bolognese 2 noto comunque a tutti come il circolo di
Capostrada.
Seconda iniziativa FONDAMENTALE
MANIFESTAZIONE NAZIONALE STOP PRECARIETÀ ORA!
SABATO 4 NOVEMBRE 2006,
ROMA - PIAZZA DELLA REPUBBLICA
ore 14.30 (partenza del corteo)
Questa è la prima vera e grande manifestazione che da un po' di tempo
a questa parte troviamo nel panorama italiano (un po'
sonnecchiante...), un vero corteo nazionale contro la precarietà,
primo gravissimo problema e stortura del mondo del lavoro di oggi.
I/Le Giovani Comunisti/e di Pistoia stanno organizzando un pullman per
partecipare in massa al corteo del 4/11.
Sarà un momento importantissimo a cui vi chiediamo di partecipare
numerosi, prenotazioni e informazioni le potete chiedere all'indirizzo
mail lsdiego@??? oppure enrico@??? oppure ci
chiamate al telefono....
P.S. è ovvio che partiamo con un pullman... ma se le prenotazioni sono
numerose ne facciamo due senza problemi!!!!!!
P.P.S. se altri soggetti, come circoli ARCI, organizzazioni giovanili,
associazioni, partiti, sindacati... ecc ecc... vogliono darci una mano
siamo ben contenti di collaborare per riuscire a portare il maggior
numero di persone al corteo.
Segue l'appello per la manifestazione del 4/11.
Saluti
Enrico GC/PRC Pistoia
APPELLO
Noi, donne e uomini che in questi anni hanno lottato contro il
liberismo e la guerra, per un altro mondo possibile, vogliamo
impegnarci a suscitare e organizzare un grande movimento contro la
precarietà.
La precarietà del lavoro e delle condizioni di vita segna oggi donne e
uomini, occupati e disoccupati, nativi e migranti.
Le donne sono le più colpite dai processi di precarizzazione del
lavoro, dallo sgretolamento e dalla privatizzazione dei sistemi
pubblici di servizio alla persona. La lotta contro la precarietà è
parte della lotta per l'autodeterminazione.
La condizione migrante concentra su di sé tutti gli aspetti della vita
precaria, per le lavoratrici, per i lavoratori e per le loro famiglie.
La lotta per la parità dei diritti per i migranti, per la fine della
persecuzione nei loro confronti, per la chiusura dei Cpt, per la fine
della schiavitù dovuta al vincolo del permesso di soggiorno legato al
posto di lavoro, fanno parte della lotta contro la precarietà e di
quella per i diritti universali di cittadinanza.
La lotta contro la precarietà oggi si svolge in tutto il mondo, dalla
Francia agli Stati Uniti, al Nord come al Sud, e percorre la società,
la cultura, la politica con conflitti sempre più diffusi ed estesi.
In Italia è giunto il momento di rivendicare un cambiamento radicale
di tutta la legislazione che in questi anni ha precarizzato il lavoro
e la vita sociale. Si devono estendere conflitti e movimenti nella
società per conquistare il diritto a condizioni di vita dignitose, per
la libertà di decidere per sé e per il proprio avvenire.
Per queste ragioni proponiamo come primi terreni e obiettivi comuni di
mobilitazione, i seguenti punti:
L'abrogazione delle tre leggi simbolo della politica per la precarietà
del governo delle destre, la Legge 30, la legge Bossi-Fini sui
migranti, le leggi Moratti sulla scuola e l'università e di tutte le
disposizioni e decreti ad esse collegati.
La fine del regime della precarietà a vita che oggi tocca milioni di
lavoratrici e lavoratori. La riscrittura di tutta la legislazione sul
lavoro e sull'occupazione, per mettere fine a tutte le forme di
precarietà permanente e diffusa, per combattere il lavoro nero e
sottopagato, per contrastare la caduta dei salari, la flessibilità
selvaggia negli orari, il peggioramento delle condizioni di lavoro.
Per questo bisogna mettere in discussione anche la Legge 196 del 1997
e procedere alla riscrittura del Codice Civile. Il lavoro a termine
deve tornare ad essere solo un eccezione e dovrà in ogni caso
garantire salari e contributi più alti del lavoro a tempo indeterminato.
Lo sblocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e
l'assunzione a tempo indeterminato, con contratto di lavoro pubblico,
dei precari che lavorano nei servizi pubblici, nelle pubbliche
amministrazioni, nella scuola, nella sanità, nelle università e negli
enti di ricerca. Senza un lavoro stabile non vi può essere un servizio
pubblico adeguato che garantisca a tutti i diritti di cittadinanza.
Nuove norme contro le imprese pubbliche e private, che si 'smontano'
(tramite appalti, trasferimenti di ramo d'azienda, esternalizzazioni)
con il solo scopo di ridurre diritti e salari. Occorre affermare il
principio di responsabilità della impresa su tutta la filiera del
lavoro e riassorbire all'interno delle strutture pubbliche il lavoro
esternalizzato che garantisce diritti tutelati dalla Costituzione. Va
garantita la centralità del pubblico nel collocamento dei lavoratori.
La redistribuzione delle ricchezza, per aumentare le retribuzioni e
per conquistare la garanzia del reddito e della contribuzione
pensionistica in ogni periodo della vita, anche attraverso il
ripristino di una pensione pubblica adeguata e sufficiente. La lotta
contro la precarietà nel lavoro e nella vita delle persone (e, in
primo luogo, delle giovani e dei giovani), impone la necessità di
estendere e qualificare la tutela dei diritti sociali per tutte e
tutti, nativi e migranti - a partire dal diritto alla casa, alla
sanità, all'istruzione -, e di introdurre forme universali di garanzia
del reddito, sia attraverso trasferimenti monetari che con servizi
gratuiti (in particolare scuola, salute, trasporti, cultura).
L'estensione a tutti i lavoratori dei diritti sindacali, del diritto
ad essere reintegrati nel posto di lavoro a seguito di licenziamento
senza giusta causa, del diritto di sciopero, della diritto alla
rappresentanza sindacale. L'estensione dei diritti di democrazia, di
decisione e di partecipazione, a tutti gli aspetti e momenti della
vita sociale e lavorativa delle persone, a partire da una legge che
garantisca una piena e reale democrazia nei luoghi di lavoro.
La messa in discussione delle politiche liberiste a livello europeo.
In particolare occorre cancellare la direttiva Bolkestein e quella
sugli orari di lavoro e contrastare alla radice ogni tentativo di
mercificazione dei beni comuni, di privatizzazione dei servizi
pubblici, di concorrenza al ribasso tra aree e paesi sui diritti
sociali e del lavoro.
Proponiamo questi punti all'iniziativa, al confronto, alla discussione
di tutte le forze sociali, politiche e culturali e ci diamo
appuntamento per sabato 8 luglio a Roma, per una grande assemblea che
sviluppi e approfondisca i contenuti di una piattaforma di lotta
contro la precarietà. Questa assemblea avvierà un percorso di
mobilitazione che sfocerà tra la fine di ottobre e i primi di novembre
in una grande manifestazione nazionale a Roma.