(L) chi va al MEI e chi non ci andra' MAI piu'

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Aihe: (L) chi va al MEI e chi non ci andra' MAI piu'

vi inoltro per conoscenza la mia risposta a una mail passata sulla
mailing list del progetto
http://www.frontieredigitali.net/index.php/Frontiere_Digitali

(non credo che molti qui andranno al MEI, e personalmente non ho voglia di
impelagarmi in una discussione MEI-SI' - MEI-NO . i motivi per cui ritengo
inutile andarci sono abbozzati sotto: altri (come lo stesso marco e tutta
anomolo) hanno una visione diversa, come sappiamo.
per cui se l'argomento vi interessa dite pure la vostra, spiegate perche'
andate o non andate al MEI se lo ritenete necessario, ma non creiamo un
thread-fiume per cercare di convincere gli altri)

nota:
alla stessa mail ha risposto anche l'ex parlamentare (credo sia ex, almeno)
fiorello cortiana, abbastanza noto per l'impegno su linux e diritto d'autore,
proponendo che la partecipazione del progetto Frontiere Digitali al MEI sia
incentrata sulla abolizione della legge Urbani - proposta condivisibile,
secondo me.


Quoting "oriana.persico" <oriana.persico@???>:

> ciao a tutti,
>
> sabato scorso insieme c'è stata una iniziativa insieme a Marco
> fagotti (Anomolo) a Tor Bella Monaca. Fra le varie cose, tante come
> sempre, Marco ha ottenuto uno spazio dentro il MEI, festival delle
> etichette indipendenti che ci propone di organizzare insieme.
> abbiamo pensato che frontiere digitali è lo spazio più adatto per
> collaborare insieme e strutturare la giornata, quindi pensiamo di
> aprire una pagina apposita nel wiki, per esempio nella sezione
> "progetti".
>
> abbiamo già fatto quattro chiaccere con lorenzo, ermanno e francesco
> del Fronte. nr frattempo attendiamo notiie più precise da Marco,
> ma cominciamo a pensarci un pò tutti: è una bella occasione ;)


in realta' non e' una occasione cosi' bella. a parte presenze significative
e allo stesso tempo atipiche come quella di Anomolo, il MEI presenta molti
dei tratti caratteristici del resto del mercato musicale: etichette che
cercano personaggi da lanciare con manovre di marketing, ingombrante presenza
della SIAE, manager di aziende di telefonia che presentano le nuove suonerie,
piu' una serie di rappresentanti della filiera produttiva musicale
tradizionale
(dagli studi di registrazione alla masterizzazione dei cd alla realizzazione
di pubblicita') che hanno davvero nulla a che spartire con la condivisione
della conoscenza, la libera fruizione dell'arte, il superamento del concetto
di proprieta' (privata) intellettuale eccetera.

copydown.org/left nasce anche dall'esperienza trascorsa assieme al MEI di
due anni fa: http://www3.autistici.org/scarph/assalto.html

in contemporanea tenemmo presso il vicino centro sociale "Capolinea"
il MAI!, piccolo contro-festival un po' piu' indipendente :)

dopo la verifica sul campo, da allora i percorsi di (L)eft non passano piu'
per il MEI e la maggior parte di noi non si illude di poterne cavare qualcosa
di significativo.

marco (marco fagotti di anomolo) ha per sua fortuna una maggior tolleranza
ai loschi figuri di cui sopra, per cui il vostro tentativo ha sicuramente
senso.
ci tenevo comunque a portare la mia esperienza e a invitarvi a leggere in
maniera molto critica l'appellativo "indipendente" di cui il MEI si fregia,
a nostro (parlo di (L)eft) avviso impropriamente.
salvo alcuni casi, le etichette presenti al MEI sono "indipendenti" solo
per il fatto di non essere possedute dalle major principali, ma ciononostante
condividono con esse molti aspetti.


ciao
pinna