Autor: Edoardo Magnone Data: A: forumgenova Assumpte: [NuovoLab] Sinistra,
Verdi e pacifisti: No alla cooperazione con Israele nel
settore militare e della difesa!
Sinistra, Verdi e pacifisti (in Svizzera) dicono di NO alla "cooperazione nel
settore militare e della difesa" con lo stato d'Israele!
Da noi, invece, la collaborazione militare con Israele ("Memorandum d'intesa tra
il Governo della Repubblica italiana ed il Governo dello Stato di Israele in
materia di cooperazione nel settore militare e della difesa") procede e non
verrà mai messo in discussione!!
La famigerata legge del Berlusconi II in cui l'italia si impegna
nell'interscambio di materiali darmamento (ricordo, tra le altre cose,
"organizzazione delle Forze armate e gestione del personale", "programmi di
ricerca e sviluppo in campo militare", "partecipazione di osservatori ad
esercitazioni militari", etc) non sarà mai criticata...
Vedi mai se un parlamentare italiano d/p-ovesse dire le seguenti parole: "Siamo
quindi assolutamente contrari allo scambio di materiale militare con gli Stati
del medioriente".
Vedi mai...
Edoardo Magnone
PS. L'opposizione parlamentare alla collaborazione Svizzera-Israele nel settore
della difesa è tornata in auge dopo la guerra in Libano.
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La decisione del ministero della difesa di acquistare da Israele dei pezzi di
ricambio per gli elicotteri Super Puma è stata criticata da un gruppo pacifista
e dai Verdi.
Il Gruppo per una Svizzera senza esercito e il partito ecologista chiedono da
tempo di porre fine alla collaborazione militare con Israele e gli altri Stati
mediorientali.
La Svizzera è intenzionata ad acquisire materiale militare da Israele. La
transazione, il cui ammontare dovrebbe situarsi tra i quattro e i dieci milioni
di franchi a dipendenza del numero finale di pezzi che saranno ordinati,
riguarderà alcuni elementi di ricambio per la manutenzione degli elicotteri
Super Puma.
La notizia, pubblicata dal settimanale svizzero tedesco «SonntagsZeitung», è
stata confermata da Martin Bühler, portavoce del Dipartimento federale della
difesa (DDPS).
Il valore della merce che la Confederazione intende acquistare dallo Stato
israeliano rappresenta lo 0,26-0,66% dell'intero programma d'armamento, ha
precisato Bühler.
Verdi e pacifisti condannano
Domenica, il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSSE) ha condannato la
decisione del DDPS.
«La pace in Libano poggia ancora su basi troppo poco solide. Il rischio di
conflitto rimane importante. Siamo quindi assolutamente contrari allo scambio
di materiale militare con gli Stati del medioriente», ha dichiarato a swissinfo
il segretario dell'organizzazione pacifista, Reto Moosmann.
Anche il deputato dei Verdi Josef Lang si dice «molto scontento» per la
decisione del ministero della difesa. A swissinfo, Lang ha affermato di avere
l'intenzione intervenire durante la prossima Commissione della politica di
sicurezza del parlamento che si riunirà entro la fine del mese. Solleverà una
serie di obiezioni riguardo il programma d'armamento della Confederazione, in
particolare per quanto concerne la decisione di proseguire l'acquisto di armi
da Israele.
Polemiche da anni
Il commercio di materiale bellico con lo Stato ebraico ha provocato forti
polemiche in Svizzera. Nel 2004 Josef Lang aveva presentato un postulato (non
ancora trattato) nel quale chiede la sospensione del commercio di materiale
militare con i paesi del Medio Oriente, firmato da 91 consiglieri nazionali di
tutti gli schieramenti politici.
Nei mesi scorsi la sinistra, i Verdi e il GSSE si erano già opposti invano
all'acquisto, per 395 milioni di franchi, del sistema integrato di esplorazione
ed emissione radio IFASS, in parte prodotto dalla società israeliana Aircrafts
Industries Eltas Systems Ltd (IAI).
Motivo delle discussioni erano state in particolare l'offensiva dell'esercito
israeliano Tsahal nei Territori palestinesi e la guerra in Libano contro gli
Hezbollah. Il Consiglio federale aveva però respinto l'appello della sinistra
di bloccare la cooperazione militare con Tel Aviv.
Restrizioni nel 2002
Non era invece stato così nel 2002, quando la Confederazione sancì una
limitazione della collaborazione militare con Israele in seguito
all'occupazione di alcune località palestinesi da parte di Tsahal.
Gli scambi erano ripresi nella primavera del 2005, dopo una visita in Medio
Oriente di Samuel Schmid.