Autor: antonio bruno Data: Para: ambiente_liguria CC: forumambientalista, forumgenova, fori-sociali, forumsociale-ponge Assunto: [NuovoLab] C'è una manifestazione?
C'è una manifestazione?
Pierluigi Sullo
Massimo Gramellini esprime, sulla prima pagina della Stampa di venerdì 13,
un giudizio sorprendente: "E' faticoso - si legge sul giornale più pro-Tav
che esista - trovare un compromesso che raggiunga l'obiettivo strategico,
fare la Tav e farla in Piemonte, senza calpestare le popolazioni locali che
vi si oppongono. Per chi fa politica o giornalismo è molto più comodo
gonfiare i muscoli dell'indignazione e sparare pallettoni di retorica
contro i sabotatori del Progresso". Il giornale di Torino vuole a tutti i
costi la Tav ma, constatata la irriducibile resistenza della Val di Susa,
ora parla - e nelle pagine della Stampa c'è anche una mappa - di un
percorso alternativo, che farebbe passare il supertreno dalla Val Sangone,
parallela alla Val di Susa e meno popolata, e dunque, si suppone, con meno
gente in grado di opporsi [calcolo sbagliato, perché la gente della valle è
già in agitazione, supportata dai No Tav valsusini]. Il fatto sorprendente
è comunque che Gramellini finalmente riconosce la propaganda di Mercedes
Bresso, o quella del Corriere della Sera, o le infinite invettive
pubblicate proprio sulla Stampa, per quel che è: "pallettoni retorici".
Affondato il Ponte virtuale nello Stretto reale [quello dei cittadini di
Reggio, Messina e Villa San Giovanni], forse qualche cautela e realismo
cominciano a farsi strada, anche ai piani alti.
Il problema è però che - ammetterà Gramellini - vengono sparati dai
giornali anche pallettoni antiretorici che assomigliano tanto alla "lupara
bianca" dei mafiosi. La Stampa pubblica una intera pagina sullo "spiraglio"
che si sarebbe aperto per la Tav [in direzione della Val Sangone], ma non
cita nemmeno di sfuggita la manifestazione che i valsusini e moltissimi
altri abitanti del "grande cortile" chiamato Italia hanno organizzato per
domani, sabato 14 ottobre, a Roma, per chiedere al governo di
centrosinistra di non comportarsi come il governo di centrodestra e di
abolire quindi la Legge Obiettivo, che "semplifica" il rapporto con le
comunità locali, calpestandole, la valutazione d'impatto ambientale,
abolendola, e le norme sugli appalti, spalancandoli alla criminalità legale
e illegale. La Stampa, come il Corriere della Sera e la Repubblica, hanno
ignorato conferenze stampa, appelli, comunicati alle agenzie di stampa,
richieste dirette: della manifestazione non si parla. Giovedì ero a
Gorizia, a un convegno sulla democrazia partecipativa cui partecipavano un
po' di persone certo non disinformate né di destra, e a un certo punto ho
domandato loro: avete mai sentito parlare della manifestazione contro la
Legge Obiettivo? Solo i lettori di Carta, manifesto e Liberazione hanno
risposto sì, e non erano la maggioranza. "Allora - ho detto a quelli che
scuotevano la testa - sappiate che vi hanno fregati".
Quando si dice l'informazione, eh? Come non garantisce che il clima del
pianeta non impazzisca come la maionese, il mercato non garantisce per
niente una buona informazione: perché pensate che i grandi media possano
aiutare, informando su quel che vogliono fare, quelli che considerano nemici?
Dunque, questo sabato 14 ottobre è una prova decisiva di democrazia. Se una
manifestazione tanto ignorata dai grandi media riuscirà, sarà una prova in
più che l'informazione indipendente è indispensabile, ma soprattutto che la
democrazia [come ad esempio la possibilità di opporsi quando ti vogliono
invadere con una autostrada, una Tav o una centrale turbogas, ecc.] la si
può effettivamente ricostruire anche a prescindere. Se c'è qualcuno, nelle
varie sinistre più o meno radicali o nei movimenti di ogni genere, che non
ha capito questa semplice verità, meglio che vada a festeggiare Nicole
Kidman e Walter Veltroni alla Festa del cinema che ha dilagato a Roma come
un blob [meglio lei di lui, in ogni caso].
P. S. A proposito: guardatevi il nuovo numero di Carta settimanale che esce
questo sabato: si titola "Walterworld" ed è l'analisi più critica che sia
mai stato formulata su Veltroni sindaco. Magari abbiamo torto: perciò siamo
così soli.