Pensioni: Lo stupore della Cgil 
 
Dopo la firma del memorandum su come tagliare le pensioni nel 2007, la Cgil 
scopre che in realtà il Governo vuole fare solo cassa. Strano che non se ne 
fossero accorti prima. Ma adesso che l'abbiamo capito .... cosa si aspetta a 
ritirare la firma da quel memorandum ??? 
 
C'è da rimanere a bocca aperta. Mentre il direttivo della Cgil (con il solo 
voto contrario della "Rete 28 aprile" e solo due astenuti nella delegazione 
di "Lavoro e Società") votava il suo giudizio positivo e di sostegno alla 
Finanziaria e nel contempo difendeva la bontà del pre-accordo firmato in 
materia di pensioni, sul sito di "Rassegna Sindacale" compariva un'articolo 
a firma di Rita Cavaterra (responsabile delle politiche previdenziali della 
Cgil nazionale) che sostanzialmente dice ..... 
 
Ma come ..... i sindacati, con la firma del memorandum si sono impegnati a 
garantire quegli interventi sulle pensioni chiesti dal governo in cambio che 
di pensioni non si parlasse in finanziaria, ed invece il Governo ha inserito 
già in finanziaria alcuni interventi strutturali sul sistema 
previdenziale.... 
 
Che la Cgil si sia sentita presa in giro è palese, che la Cgil non sapesse 
già da prima che il Governo vedeva negli interventi sulle pensioni solo un 
terreno per rastrellare quei 5 miliardi di euro di cui ancora oggi non 
nasconde la necessità per finanziare il rientro dal debito e la riduzione 
del carico fiscale alle imprese è grave, ma ciò non fa che dimostrare 
ancora di più l'inutilità e la pericolosità di quel memorandum firmato. 
Quella pre-intesa è sbagliata nei suoi presupposti quando ritiene di dover 
intervenire sull'equilibrio del sistema dal punto di vista dei tagli invece 
che in quello delle entrate, così come è sbagliato nel ritenere che il 
futuro del sistema previdenziale debba essere nelle pensioni integrative 
invece che in una difesa e rilancio della previdenza pubblica. 
 
Tutto questo (compreso l'accorato stupore della responsabile delle politiche 
previdenziali della Cgil) non fa che dimostrare come sia corretto e 
necessario chiedere a tutto il sindacato confederale (alla Cgil in primo 
luogo) l'immediato ritiro della firma da quella pre-intesa, e come si debba 
invece 
    * 
      andare alla elaborazione di una piattaforma diversa sostenuta da una 
vera discussione nei luoghi di lavoro e da un preciso mandato da parte dei 
lavoratori.
    * 
      chiedere la soppressione dal testo della finanziaria di tutti quegli 
atrticoli che già prefigurano e determinano importanti cedimenti sulla 
tenuta de sistema previdenziale pubblico, sia dal lato degli interventi 
proposti in materia contributiva che di rastrellamento dei nostri Tfr. 
Tutti (anche i Sindacati) si sbracciano nel dire che il salario 
previdenziale ed il Tfr sono soldi dei lavoratori .... allora finiamola ... 
e lasciamo che siano i lavoratori a decidere sul che fare. 
    * 
      Fuori le pensioni dalla finanziaria
    * 
      Ritiriamo la firma da una pre-intesa che già impegna i sindacati ad 
un accordo sull'allungamento dell'età lavorativa
    * 
      lasciamo che siano i lavoratori a decidere, con la preparazione di una 
piattaforma discussa e condivisa da loro, abolendo l'assurdo 
"silenzio-assenso" in materia di Tfr 
Sosteniamo l'appello lanciato dall'assemblea regionale delle delegate e dei 
delegati Rsu dell'Emilia Romagna per una assemblea nazionale, per chiedere 
una vera piattaforma in difesa della previdenza pubblica 
 
12 ottobre 2006 
 
Coordinamento Nazionale Rsu      http://www.coordinamentorsu.it/ 
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