Auteur: ANDREA AGOSTINI Date: À: forumgenova Sujet: [NuovoLab] Genova affaire internazionale rifiuti, armi,
interrogazione in senato sull'inchiesta partita da
montecarlo su riciclaggio
da il mercantile di genova giovedi' 12 ottobre 2006
"AFFAIRE" INTERNAZIONALE, INTERROGAZIONE IN SENATO SU FOUZI HADJ E FIOROLLI
Il presidente della commissione ambiente di palazzo madama tommaso sodano si è rivolto al ministro dell'interno amato per chiarimenti sulla posizione del presidente della lucchese fouzi hadj e sui suoi rapporti con l'ex questore di genova oscar fioriolli
Armi e sospetti. puzza, nauseabonda, di rifiuti tossici e di denaro dall'origine incerta. Intercettazioni, pedinamenti e un hotel sotto sequestro. Pallone, poliziotti eccellenti e vip assortiti. Il groviglio intrecciato dall'inchiesta della Procura di Montecarlo su Ahmad Fouzi Hadj, 53 anni, sedicente cardiochirurgo e padrone della Lucchese calcio , passa ora al vaglio del governo. A sollecitare l'attenzione del ministro dell'Interno Giuliano Amato, è stato il presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama, il senatore Tommaso Sodano, napoletano, esponente di spicco di Rifondazione comunista. L'interrogazione, a risposta scritta, è stata presentata l'altro ieri. Nel suo intervento Sodano cita gli articoli del Corriere Mercantile ( erano stati pubblicati anche estratti delle intercettazioni telefoniche, ndr) "ripresi da La Repubblica e l'Espresso" e ripercorre sistematicamente la vicenda.
"Secondo tali organi di stampa l'imprenditore ( Fouzi Hadj, ufficialmente residente a Pieve Ligure ndr ), proprietario della società di calcio della lucchese, tre anni fa è stato citato dalla Huma Rigts Watch , che sulla base di un rapporto Onu lo accusava di aver importato armi per i ribelli della Liberia attraverso una serie di triangolazioni che arrivavano fino in Ucraina, paese di origine della sua compagna, Alisa Pilipenko; ragion per cui Ahmad Fouzi Hadj risulta oggi protagonista di un caso internazionale che al calcio unirebbe il riciclaggio di denaro, il traffico di armi e lo smaltimento di rifiuti tossici".
Nell'interrogazione il presidente della Commissione cita direttamente il nome di Oscar Fioriolli, attuale questore di Napoli e all'epoca dei fatti a capo della polizia genovese.
"Nel corso dell'indagine - prosegue l'interrogazione parlamentare - è stato accertato il versamento di 58 mila euro sul conto corrente del questore, avvenuto il 15 novembre 2004. Il denaro arriva dalle casse della Katex Carriere Guinee KCG ( società estrattiva che fa capo a Fouzi Hadj ) attraverso la Multibanka, istituto di credito di Riga, Lettonia. A questo proposito Fioriolli non ha mai negato l'accredito bancario, spiegando che si era trattato di un prestito ricevuto da un vecchio amico, del quale non conosceva le vicissitudini giudiziarie, e che ha già cominciato a restituire". Quindi Sodano chiede al ministro dell'Interno Giuliano Amato " qualiprovvedimenti si intendano adottare in relazione alla posizione del questore di Napoli, il cui nome risulta coinvolto insieme a personaggi accusati di riciclaggio di rifiuti e armi".
L'iniziativa del presidente della Commissione Ambiente del Senato riporta prepotentemente alla ribalta l'affaire giudiziario che dalla primavera scorsa fa tremare i palazzi genovesi. Perchè nella faraonica villa di Pieve Ligure del siriano erano habituè alcuni bei nomi del jet set locale. Appunto avvocati di grido, direttori di banca, commercialisti, imprenditori e poliziotti di varia importanza. Oltre a Fioriolli della compagnia facevano parte anche funzionari, sottufficiali e agenti ai quali il siriano ha elargito denaro e regali vari. Nessuno scrupolo da parte loro a frequentare un personaggio già noto agli archivi della questura ( nel 96 fu coinvolto in un'indagine del commissariato di Rapallo su un traffico di opere d'arte) e dell'Ucigos.
Le attenzioni della Procura nei confronti del facoltoso imprenditore sono scattate il novembre di due anni su richiesta del giudice istruttore di Montecarlo , Bruno Nedelec. All'origine l'acquisto da parte di Fouzi Hadi dell'hotel " La Maison d'Or " situato nel cuore del Principato e punto di riferimento per gli amici genovesi del presidente della Lucchese ( in passato tratto' anche l'acquisto del Genoa ). Per la magistratura monegasca si sarebbe trattato di un'operazione di riciclaggio di denaro sporco proveniente da presunti traffici internazionali di armi e rifiuti tossici. Nel luglio scorso l'hotel è stato posto sotto sequestro.
andrea ferro
IL FILONE GENOVESE AL RALENTY, UN SOLO INDAGATO
La rogatoria, chiesta dal giudice di Monaco Bruno Nadler, tra il novembre 2004 e il febbraio successivo, è stata condotta dal sostituto procuratore Alberto Lari che ha affidato intercettazioni e pedinamenti ai poliziotti del nucleo di polizia giudiziaria del Tribunale. E' stato il giudice per le indagini preliminari Maurizio De Matteis a trasmettere gli atti all'autorità giudiziaria monegasca.
Per un intreccio incredibile di passaggi burocratici, cosi' aveva spiegato a giugno il procuratore capo Francesco Lalla, il filone genovese dell'inchiesta ha preso il via più di un anno dopo. Ma , almeno ufficialmente, gli approfondimenti investigativi non avrebbero sortito sviluppi particolari. Finora l'unico indagato dell'affaire internazionale è chi vi scrive queste righe. E' accusato di pubblicazione arbitraria di atti relativi ad un procedimento penale. Il 2 agosto la Guardia di Finanza ha perquisito la redazione del nostro giornale.