Re: [Cm-roma] moseTavponteMobilità

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Autore: nunzio
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To: Prepariamoci a invadere Roma
Oggetto: Re: [Cm-roma] moseTavponteMobilità

Appunto si diceva e discuteva di ciò ieri sera in una "riunione" di qualcosa
che potrebbe diventare una rete romana/laziale? su ecologia sociale/urbana,
la cui quasi totalità degli interventi era risucchiata da questa scadenza.
Sta manifestazione è stata indetta con un procedimento un tantino
verticistico, esattamente l'opposto del modo in cui si sono articolate tutte
le azioni di lotta contro la Tav e altro...molte realtà, soprattutto
Valsusine si sono alquanto incavolate (giustamente aggiungo io).
Ma comunque è importante che non ci siano cali di tensione su questo fronte
(che riguarda anche quegli esseri umani che si muovono preveggentemente in
bicicletta a bassa velocità)
A proposito guardateve questo:

http://www.regione.lazio.it/web2/main/sala_stampa/news_dettaglio.php?id=1022

Quindi è importante una presenza a questa manifestazione. Punto.
Anche perché nella finanziaria c'è nascosta una pecetta che destina i fondi
TFR scippati al finanziamento delle opere specificate in una fantomatica
tabella 1 che sembra non esista al momento ma che i prestigiatori (governo
amico?) tireranno fuori dal cilindro ad approvazione avvenuta.
Questi sono due testi/volantino discussi ieri, ma non ne siamo venuti a
capo... per il momento, quindi ognun@ se può e je va farà il suo.

Venite con le biciclette

Settore zero della ciclofficina donchisciotte.

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Documento dei Comitati No Tav riuniti a Condove il 2 ottobre 2006.

NON UN PASSO INDIETRO.
NON CI SONO GOVERNI AMICI!

Il TAV è inutile, costoso e dannoso, qualsiasi procedura decisionale
si segua. (legge obiettivo o procedure ordinarie)

Il movimento popolare contro il TAV si è ripreso la libertà di
decidere sul proprio futuro, sulla tutela della salute e sulla
salvaguardia del territorio. Riteniamo, pertanto, scorretto il metodo
che ha definito la piattaforma di convocazione della Manifestazione
romana del 14 ottobre 2006.

Non dubitiamo delle buone intenzioni che hanno guidato la stesura del
documento, ma diventare organizzatori senza essere coinvolti non
rispecchia le modalità che abbiamo scelto.

Abbiamo condiviso la scelta di convocare una grande manifestazione
nazionale che unisse le ragioni dei movimenti che si oppongono alla
realizzazione delle grandi opere, ma è sotto gli occhi di tutti che
queste ultime sono state volute dai Governi, sia di destra che di
sinistra.

La Legge Obiettivo è il coronamento di un processo ultra ventennale,
volto a spianare la strada al partito unico degli affari.

La Finanziaria 2006 /2007 prevede un uso scellerato delle nostre
liquidazioni, (Tfr) destinandole ad un"fondo infrastrutture", inventato
appositamente per finanziare il progetto fallimentare delle grandi
opere.
Questo provvedimento conferma la perversa continuità del Governo
attuale con quello precedente.

Fermo è il nostro impegno contro:
- la linea ferroviaria Torino Lyon
- l'inquinamento da diossine e PCB presente in prossimità
dell'Acciaieria Beltrame.
- il raddoppio autostradale del Frejus e a favore del contingentamento
dei TIR

È in gioco la definizione stessa di "bene comune", una definizione che
non può coincidere con quella di profitto, ma si articola intorno ai
nodi della decisionalità, della partecipazione, della libertà di
progettare un futuro in cui la " crescita" si misuri su parametri
condivisi.
Siamo a fianco di coloro che lottano contro le mille nocività che
aggrediscono ogni angolo d'Italia.

Su questi temi continueremo ad impegnarci in ogni occasione e chi di
noi riterrà opportuno partecipare alla Manifestazione del 14 ottobre
lo farà su questi contenuti.

Il Coordinamento dei Comitati No Tav presenti a Condove il 2 ottobre
2006

Per info: notav_autogestione@???

òòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòòò

TUTTA LA TERRA È IL NOSTRO CORTILE
PROPOSTA DI VOLANTINO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO LE GRANDI OPERE DI ROMA, SABATO 14 OTTOBRE

Mentre lo slogan prevalente in entrambi gli schieramenti politici è "far
ripartire l'Italia", l'"Italia", le persone e le comunità reali, mostrano
una voglia crescente di discutere "verso dove?" I grandi progetti che si
cercava di imporre, come una strada obbligata verso un futuro di benessere e
di crescita materiale, dalla TAV alle autostrade, incontrano ormai ovunque l'opposizione
accanita degli abitanti, sempre più informati sui danni che quei progetti
porterebbero, tanto alla qualità della vita che all'economia, sempre più
convinti che ben altre debbano essere le direzioni strategiche in cui
investire le risorse di tutti (dalle energie dolci all'innovazione
tecnologica, dall'istruzione a un sistema dei trasporti veramente mod
erno, dalla riqualificazione di città e quartieri, alla difesa e alla
riconversione ecologica dell'agricoltura.), e sempre più collegati fra loro
in una contestazione complessiva della politica delle "grandi opere". Le
scelte sugli obiettivi, le priorità, i benefici e i costi dello sviluppo
sono il terreno decisivo di confronto fra interessi e visioni realmente
alternativi: portarle al centro del dibattito politico sarebbe di per sé un
risultato importante.

FUORI DAL MODELLO DELLA CRESCITA.
Al centro della retorica, vuota e anacronistica, della vecchia politica c'è
invece ancora il dogma della crescita. Da parte dei vertici dello Stato, dei
partiti, della Confindustria, si insiste proprio sull'idea di crescita dell'economia
italiana, in una logica nazionalistica di competizione con le economie di
altri paesi. Anche le varie formazioni della sinistra radicale (per non
parlare dei sindacati) sono nel complesso lontane dal porre in cima alla
loro agenda una contestazione aperta di questo modello di sviluppo.
Nei movimenti e nelle comunità locali, al contrario, si diffonde la
consapevolezza che lo "sviluppismo" non sia altro che un'ideologia che copre
gli interessi dei poteri forti, con cui cercano di giustificare tutto, dalla
riproposta dell'energia nucleare all'aumento della precarietà e al
peggioramento delle condizioni di lavoro, dalla rapina delle risorse del Sud
del mondo fino agli interventi militari all'estero. Di fronte alla crisi
globale, alla cui radice sono proprio le politiche di questo tipo, di fronte
a una lunga serie di crimini dello Sviluppo, da Seveso a Bhopal, da Porto
Marghera all'amianto di Monfalcone, a Cernobyl, si fanno strada idee diverse
sull'economia e sui rapporti della società umana con il territorio e con il
Pianet
a.

. PER UNA NUOVA QUALITA' DELLA VITA
Anche vicino a noi, non mancano i terreni di conflitto e di costruzione: si
pensi alla questione della mobilità, dove alle dinamiche ecologiche avviate
dietro l'impulso di Critical Mass (quelli che hanno dimostrato che "mobilità
urbana" non è un ossimoro), si risponde con il progetto di un parcheggio
sotto il Pincio, che certo non risolverà, se non per pochi privilegiati, il
problema della domanda di posti auto (domanda che così viene incrementata),
ma in compenso avrà alti costi economici e ambientali. Si pensi al progetto
di centrale a carbone a Civitavecchia, al problema dei rifiuti, esploso a
Malagrotta, alla devastazione ambientale e sociale della Valle del Sacco a
opera dell'industria chimica e militare, alle tante battaglie locali (April
ia, Blera, Ciampino, e a Roma, fra le tante, la sopraelevata, le espansioni
edilizie, la TAV.); si pensi, anche, ai tanti gruppi impegnati a costruire
pratiche ecologiche e autogestite per la difesa della terra e dell'acqua,
per le tecnologie appropriate, per le reti di acquisto ecologico e solidale.
COLLEGARE FRA LORO QUESTI CONFLITTI E PROGETTI, COME SI È GIÀ INIZIATO A
FARE, RAPPRESENTA UN SALTO DI QUALITÀ IMPORTANTE: allargando il discorso al
futuro del Cortile globale, le battaglie dei singoli cortili acquistano
nuovi argomenti e nuova forza. Invitiamo tutti a partecipare e a pensare
insieme, anche a Roma e nel Lazio, gli obiettivi e le forme di questo
percorso comune.

APPUNTAMENTI: terra/Terra 15/10 e 19/11 e 15-17/12, mercato Fao 1/11,
Critical Mass 27/10.





----- Original Message -----
From: brunociclo
To: Critical Mass Roma
Sent: Tuesday, October 10, 2006 3:39 PM
Subject: [Cm-roma] moseTavponteMobilità


Save cumpà..
Sabato ci sarà a Roma il corteo nazionale contro le grandi opere (
pontemessina-tav-mose.....)
http://italy.indymedia.org/news/2006/10/1161480.php

Il tema della mobilità straborda da ogni poro e diventa sempre più elemento
centrale nelle scelte che determineranno il nostro futuro..
Nell'occasione di sabato io calerei lo striscione no oil..parteciperei con
tante bici..e con un bel volantino..

Idee?



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