[NuovoLab] via le missioni all'estero. Alt di Rifondazione: …

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Autor: antonio bruno
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To: fori-sociali
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Betreff: [NuovoLab] via le missioni all'estero. Alt di Rifondazione: «Qualcuno ha fatto il furbo,

Primo stralcio, via le missioni all'estero
Alt di Rifondazione: «Qualcuno ha fatto il furbo, bisogna votarle volta per
volta». La Camera: vanno tolte le norme sugli alcolici
    
ROMA — L’annuncio è del portavoce di Prodi Silvio Sircana: dal testo della
Finanziaria verrà «stralciato» l’articolo sul finanziamento delle missioni
all’estero. Ed è di nuovo polemica all’interno dell’Unione su una materia
che già in passato ha fatto fibrillare la coalizione. Perché si parla di
argomenti come la presenza dei nostri soldati in Afghanistan. Denuncia
Paolo Bonaiuti (Forza Italia): «È l’ennesimo regalo alla sinistra estrema».
La notizia arriva mentre muove i primi passi il «tavolo dei volenterosi»
tra la Cdl e la maggioranza per cercare un’intesa su alcuni emendamenti
alla manovra economica. L’Udc ci crede e il presidente del Senato Franco
Marini, dopo l’accordo sulla giustizia, auspica che avvenga lo stesso per
la Finanziaria. Ma l’azzurro Tremonti non si fa illusioni: «Prodi dovrà
mettere la fiducia perché se passano 5 o 6 cambiamenti di rilievo con il
nostro voto è cambiata la maggioranza».
Intanto una riunione fiume degli uffici tecnici della Camera decide lo
stralcio di oltre 25 fra commi e articoli della Finanziaria: saltano i
contributi per il Museo del XXI secolo per la città di Roma, le
disposizioni per il divieto di vendita di alcolici ai giovani, alcune
promozioni alle Poste, fondi per gli ospedali nel mondo e, soprattutto, la
proroga del contributo di 10 milioni di euro per Radio Radicale.
È a metà pomeriggio che si apre il giallo sulle missioni all’estero. Si sa
che dopo l’ultimo tormentato passaggio di questa materia in Parlamento, con
il maldipancia di non pochi esponenti di Prc e Pdci, il governo aveva
promesso una soluzione «tecnica». E a quanto pare l’aveva trovata, dato che
l’articolo 118 della Finanziaria provvedeva a stabilire 3 miliardi per i
prossimi tre anni. Lunedì scorso in Consiglio dei ministri, di fronte
all’opposizione del responsabile della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero
(Prc), si era parlato di un «un semplice errore» da cancellare. Ma il
testo, passato con la firma del presidente Napolitano, ha conservato quel
passaggio. Da qui la protesta di Rifondazione, Pdci e Verdi fino
all’intervento di Sircana: «Quell’articolo verrà ritirato: si tratta di una
materia su cui è opportuno che il Parlamento si pronunci separatamente». Si
è parlato anche di «semplice refuso». Ma la sinistra radicale, mentre
rivendica la «battaglia vinta» denuncia che «qualcuno nella maggioranza ha
provato a fare il furbo». E, comunque, per cancellare l’articolo dovrà
esserci un passaggio parlamentare, là dove il centrosinistra potrebbe anche
subire un’imboscata della Cdl. Del resto il capogruppo dell’Ulivo alla
Camera, Dario Franceschini, conferma seccamente, con una punta di polemica
con Palazzo Chigi: «Sarà il Parlamento a decidere».
Roberto Zuccolini
04 ottobre 2006