[NuovoLab] sintesi incontro sinsitra europea a genova

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Autor: antonio bruno
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Para: ambiente_liguria
CC: forumgenova, aderentiretecontrog8, forumsociale-ponge
Assunto: [NuovoLab] sintesi incontro sinsitra europea a genova

Sintesi dell'incontro SINISTRA EUROPEA: un cammino, un percorso, una sfida
per Genova

Introduzione di Giuseppe Gonella (Puntorosso Genova): questa e' la prima
iniziativa pubblica del Forum verso la Sinistra Europea – Socialismo Xxi.
Si inserisce in un contesto in rapido movimento in italia e a Genova: il
22 – 23 settembre e' iniziato il processo costituente della Sinistra
Europea.
La settimana scorsa a Genova c'e' stata un'iniziativa con la formazione di
una nuova soggettivita' Unione a Sinistra.
Genova e' il mito fondativo del movimento: il luglio 2001 e' alla base del
processo della Sinistra Europea che e' abbiamo riconosciuto il merito a
Rifondazione Comunista di far parte del movimento in termini paritari e non
egemoni.
Contemporaneamente il movimento ha maturato l'esigenza di aver un
interlocutore politico, e Rifondazione Comunista e' un contenitore troppo
stretto per riuscire a comprendere e coinvolgere tutte le anime del movimento.
L'Europa e' per noi lo scenario minimo di riferimento al quale ci si puo'
riferire per grandi questioni globali.
Il processo costituente vede la partecipazione di piu' soggetti che si
accompagnano a Rifondazione Comunista; il Forum verso la Sinistra Europea -
Socialismo XXI e' una di queste gambe.
Socialismo XXI e' un riconoscimento al laboratorio della Sinistra che e' in
America Latina (Bolizia, Venezuela, Brasile..).

Bruno Pastorino(segretario provinciale PRC): e' partita la fase di
costruzione della Sinistra Europea esiamo in una fase di ricerca. Proporro'
una serie di riflessioni.
La Sinistra Europea deve evitare di essere un'araba fenice che non si forma
mai, deve evitare di essere un semplice restyling oppure una semplice
denominazione nuova di un qualcosa che nuovo .
Non puo' essere una struttura gerarchica piramidale.
Se dovessi immaginare la Sinistra Europea essa e' da costruire in sartoria,
oggi non e' un programma scritto su un protocollo dove prendere o lasciare
ma un luogo di ricerca sul tema della sinistra nel XXI secolo e
sull'attualita' della trasformazione sociale.
Processo di ricostruzione di popolo. Deve modularsi attraverso la ricerca
di cio' che si muove sul territorio. Porsi il problema del superamento del
capitalismo. Oggi non si parte dall'anno zero ma da alcuni punti forti: la
nonviolenza, la critica allo sviluppo, l'idea multitudinaria del soggetto e
il rifiuto di qualunque logica avanguardistica in cui qualcuno insegna
all'altro la verita'.
Penso che la Sinistra Europea abbia bisogno di luoghi materiali: avanzo una
proposta: spero che anche a Genova in tempi umani si possa costruire una
casa che sia un processo di ricostruzione di trame, di relazioni di un
riconoscersi.
Critica alla politica sull'esercizio del potere delle classi dirigenti e
sull'espulsione.
Non credo che chi si cimenta nella Sinistra Europea possa pensare che possa
uscire come ne e' entrato, mi riferisco soprattutto al mio partito.
Processo trasformativo profondo delle realta' esistenti.
Si puo' fare un'esperienza del genere a Genova? Io penso che esista un
terreno fecondo.
Siamo il primo caso in Italia dove si costruisce un gruppo istituzionale
che comprende due consiglieri non di PRC (entrambi eletti nei DS).
La scorsa settimana e' nata Unione a Sinistra che pone una questione che
interroga un processo non ancora perfettamente focalizzato per
un'aggregazione di una sinistra di alternativa.
Ancora poco tempo fa pensavamo che il processo di Partito Democratico
affascinasse.
Quel processo non e' ancora partito e ci sono settori che fuggono e non ci
stanno.
Io credo che oggi sia possibile una Sinistra radicale proprio perche' ci
sono state le lotte di questi anni.
Credo che di fronte alla domanda di richiesta di trasformazione il successo
sia dovuto al lavoro svolto negli anni scorsi.
Contrapposizione artefatta tra i movimenti e la politica. Anche i ceti
politici non possono essere refrattari alla mobilitazione per la
trasformazione.
Prodi quando convoca a Orvieto tutte le aree culturali, si dimentica la
storia comunista. Viene omessa quella tradizione di democrazia e equita'
sociale.
Non tutti i tempi sono buoni per fare la stessa cosa. Da parte di
Rifondazione Comunista c'e' stata una timidezza tra il 2001 e il 2003.
Sono contento che molti dei presenti si stanno cimentando nella costruzione
di un programma per le prossime amministrative.
Troviamo un idioma se iniziamo a voler discutere insieme.
L'esperanto ce lo consegnano le lotte globali. Anche la lotta contro
l'inceneritore a Genova.

Emilio Molinari (Presidente contratto mondiale dell'acqua): che fare? Si e'
chiuso il novecento con luci e ombre, fallimenti clamorosi e doverosa
riflessione sulla cultura rivoluzionaria e sulle culture socialdemocratiche.
Non era solo colpa dell'avversario, forse qualcosa non andava anche
nell'elaborazione originaria.
Quale e' il nostro tempo? Stiamo costruendo la nuova ipotesi di lotta al
capitalismo proprio nel momento in cui il capitalismo ha vinto, proprio
nella testa della gente (a Milano il 48 % della classe operaia vota a
destra, il 53% in Lombardia).
La composizione sociale del polo di Sinistra e' prevalentemente di ceto
medio ed intellettuale. Siamo chiamati alla riflessione. Non nasce da
adesso, personalmente sono impegnato da almeno 15 anni.
Se non funziona la sommatoria dei ceti politici esistenti, non funziona
neanche la sommatoria dei ceti politici che si staccano dai Democratici di
Sinistra con quelli di rifondazione.
La vera forza del cambiamento che ha posto Rifondazione Comunista e' che e'
stato il movimento sociale di uomini e donne in carne ed ossa che hanno
dato vita a Genova, a No Tav, all'acqua, li' dentro c'era la dinamica
sociale e nuovi contenuti, che hanno saputo conquistare la parte piu'
sensibile dello schieramento di Sinistra.
La novita' del che fare nel 2000 e' che i movimenti concorrano loro stesso
insieme a pezzi di ceti politici che si staccano. Alcuni movimenti devono
entrare dentro.
E' in atto la formazione di un'oligarchia anche nella Sinistra. Il segno
dirompente dei movimenti deve entrare dentro questa cosa. Viviamo
soprattutto il tempo dell'esaurimento di alcune grandi risorse, cambiano i
vecchi parametri del classismo. Il petrolio sta finendo sul serio e
modifichera' il modo di vivere creando nuove gerarchie di esclusione.
L'acqua e' un bene in esaurimento e sta determinando la geografia
dell'esclusione. I profughi che premono nell'immigrazione in particolare in
Africa sono profughi nella terra e nell'acqua.
La crescita non funziona piu', non funziona che continui a fare porti a
fare strutture pesanti nei territori. Questi temi vanno posti e sono
l'innovazione del movimento. E' la questione dei beni comuni, che ti
pongono il problema dei nuovi diritti.

Vittorio Agnoletto (europarlamentare): se avessi dovuto scegliere dove
sviluppare l'assemblea di lancio della Sinistra Europea non avrei avuto
dubbi di aver scelto Genova.
Nel 2001 si e' dimostrato un movimento enorme e l'impossibilita' della
politica istituzionale a entrare in rapporto con quel movimento. E' il
precipitato politico mediatico di centinaia di associazioni che a forza di
scavare hanno trovato convergenze spontanee.
Nessuno poteva vincere la propria battaglia se non riusciva a modificare la
politica.
Questa convergenza ha costruito una serie di paradigmi che ha prodotto una
rottura al pensiero sinistra, non negandolo ma dandogli altra profondita'.
Ad esempio parlare di bene pubblico e' diverso di parlare di bene statale.
Se non c'era Genova 2001 non ci sarebbe stato il movimento NO TAV. In
questi anni ci soo stati molti movimenti territoriali, ma molto spesso
localistici. In Val di Susa mettono in discussione il modello di sviluppo.
Non vogliamo che l'Europa diventi una piattaforma logistica attraversata da
corridoi che portano merci prodotti nel sud del mondo.
L'elemento fondante di Genova e' la comprensione che il destino
dell'umanita' era uno solo e lotta e' perche' l'umanita' potesse avere un
futuro ancora.
Questo modifica completamente il modo di comprendere la politica perche'
significa che questa politica deve dire dover e' collocata questa forza
politica. Non possiamo piu' parlare di sviluppo quantitativo, il nostro
benessere e' basato sullo sfruttamento del sud del mondo e questo e'
difficile quando chi ti vota e' quello che locale.
Il consenso e' legato a un territorio locale, ma il problema e' globale.
Quando vogliamo fare la Sinistra Europea ci assumiamo questa contraddizione
e la teniamo aperta, presente.
In Italia non vogliamo andare a una sommatoria di forze politiche, non
funziona l'assemblaggio di un partito che si mette insieme ad altri
soggetti politici.
Scegliamo una strada mai sperimentata
Responsabilita' (non vogliamo consegnare il paese alle destre), ma
radicalita' (rifiutiamo la riapertura del commercio delle armi alla Cina
anche se lo dice Prodi).
La Sinsitra Europea ha un partito che ha la sua massa critica e centinaia
di gruppi locali.
Dobbiamo trovare forme a rete fondate sul consenso a livello territoriale e
nazionale.
L'unica esperienza e' stata quella di Isquierda Unita in Spagna, che pero'
e' stata costruita quando c'era un governo monocolore socialista. IY era
all'opposizione.
Noi oggi siamo in altra situazione con Rifodnazione Comunista determinante
nel governo.
Nessuno di noi tifa per il tanto peggio tanto meglio. Nessuno
vuole il ritorno della destra. Pero' siamo convinti della necessita' di
mantenere un'autonomia dei movimenti sociali, che e' il sale della
democrazia indipendentemente dal governo che c'e'.
La Sinistra Europea dice basta all'autonomia del politico rispetto al sociale.
Nessun partito puo' pensare al governo di essere il portavoce del movimento.
Concordo sul discorso della massima apertura quello che va in crisi e' il
modo di essere partito. Non esiste piu' una sintesi a priori di una classe
sociale.
Sono contento che ci sia una rottura nei DS e anche negli altri, anche
nella Margherita. Pezzi cattolici, non ceto politico che aderira' alla SE.
Rifondazione Comunista e il soggetto politico che ha il gap piu' forte tra
i voti e la potenzialita'.
Concordo di lasciare la porta aperta a tutti. Il Movimento ha vinto su
acqua e Iraq, mi auguro sull'Afganistan, Il movimento ha vinto anche quando
favorisce rotture negli altri partiti politici.
Ma devi dire pubblicamente se questa rottura e' determinata dalla rottura
con il modello liberista o no. Faccio il Terzo valico o No? Come penso
l'Europa e, i rapporti commerciali,
Stessa cosa su CPT, TAV, un altro porto.
Nessuno deve rivendicare un diritto di primogeniture. Ma dobbiamo
affrontare i contenuti.
Manteniamo ferma la barra sull'antiliberismo.
Ai compagni di RC dobbiamo dire che l'unica cosa che dobbiamo evitare e' il
riciclaggio del ceto politico in cerca di ricollocazione. Il percorso ha
scelto come unico partito di stare dentro il movimento senza egemonie.
Prospettiva europea: non esiste possibilita' di tornare all'autosufficienza
nazionale.
Raccogliere il mondo in macro regioni che collaborano con le altre macro
regioni.
Partito che guardi i problemi in logica sovra nazionale.
Capacita' che partendo da Firenze abbiamo avuto di portare in piazza 15
milioni di persone il 15 febbraio 2003.
A casa nostra penso a quell'uomo di 32 anni rumeno morto mentre lavorava in
Sicilia, il datore di lavoro non ha denunciato la sua presenza e quindi i
soccorsi sono partti molto in ritardo fino al ritrovamento dell'infortunato
a cui sono state amputate la gambe per poterlo estrarre dalle macerie.
E poi la morte, lasciando sua moglie e tre bambine.
Penso alla declinazione della lotta al razzismo e all'attacco ai migranti.

Andrea Agostini (Legambiente): la Sinistra Europea deve misurarsi con una
profonda discontinuita' della politica, che a Genova e' stata segnata da
una mancanza di trasparenza e da una totale deregulation,
esternalizzazioni, investimenti sulla facciata non sulla qualita' di questa
citta'.
Costruire proposte progetti percorsi di lavoro in cui le prossime
amministrazioni dovranno misurarsi.
Piano della mobilita', dell'energia,
del verde, dei rifiuti senza inceneritori.
Possiamo entrare in una maggioranza che prevede inceneritore, alta
velocita' a Genova?
Queste sono questioni nodali che siam o chiamati ad affrontare e a porre.
Su questo vogliamo dire la nostra. E chiediamo ai rappresentati politici
che stanno venendo da noi dicano cosa pensano.

Giuliano Giuliani:a tutte le domande che faceva Andrea, uno e' invogliato a
dire no.
Il problema e' che finche' queste domande ce le poniamo tra di noi non
andiamo molto avanti.
Il punto nodale e' che la crisi della politica e' sempre piu' una crisi
della rappresentativita'.
Nel PRC siamo in presenza di un partito che conosce il parere di uno su
trenta votanti.
Le questioni organizzative per uno strumento nuovo della politica sono
importanti

Fabio Pittamiglio (sociologo): non ho capito se la Sinistra Europea dovra'
essere un nuovo partito oppure resta' un movimento e il suo rapporto con
Rifondazione Comunista. Quando penso a un nuovo partito mi fa paura
un'identita' incerta e la scarsa visibilita'.
La Sinistra Radicale ha senso di esistere anche per le lotte dei movimenti
ma soprattutto per le lotte non fatte e le lotte non vinte. E' vero che
c'e' un mondo globalizzato ma c'e' un uomo sfruttato.

Ennio Cirnigliaro: nel 1992 poco lontano da qui s'erano riuniti
rappresentanti di leghe etc. che si ponevano le nostre stesse domande. Come
dare gamba alle lotte di quei decenni? Nacque il partito socialista
italiano, che scelse la dimensione del municipalismo. La storia della
sinistra e' prevalentemente locale si e' sporcata le mani nelle case del
popolo, nella partecipazione.
Con la globalizzazione capitalista che ci ha colonizzato anche la mente la
dimensione del conflitto e' il territorio tout court.
Il capitalismo ignora la finitezza delle risorse. Dobbiamo lavorare sulla
decrescita, un diverso modello di sviluppo.

Vittorio Agnoletto: confermo che la Sinistra Europea e' un nuovo partito a
base confederale a cui aderisce il Partito della Rifondazione Comunista, e
altri soggetti (il Forum verso al Sinistra Europea – Socialismo XXI; Nodo
Ambientalista; Uniti a Sinistra; Liberassociazione degli aderenti, Forum
Euromediterraneo..).

Antonio Bruno: il pericolo di assemblaggio di ceti politici o di moviemnto
si supera lavorando insieme alle questionim programmatiche e alle lotte
territoriali e globali.
La delegazione di Rifondazione Comunista ai tavoli programmatici
dell'Unione in vista delle elzioni amministrative della prossima primavera
si e' trasformata in una vera e propria delegazione della sisnita europea.
Di piu': abbiamo implementato dei gruppi di lavoro che sono piu' ampi della
delegazione che ha iniziato a lavorare su questi argomenti.
Apiremo un sito (al momento http://genova2007.blogspot.org) dove si potra'
discutere di programmi liberamente. Organizzeremo incontri e assemblee.
Stiamo elaborando proposte in alcune grandi aree genovesi (Valpolcevera –
iniziativa nel consiglio di circoscrizione di Rivarolo il 20 ottobre alle
ore 21.00 e Ponente).

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"Eppure il vento soffia ancora...." Pierangelo Bertoli (1942 - 2002)

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antonio bruno FORUM VERSO LA SINISTRA EUROPEA 339 3442011
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http://notavgenova.altervista.org
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Comitato Verità e Giustizia per Genova www.veritagiustizia.it, con
aggiornata rassegna stampa.
per aiutare le vittime della violenza delle forze dell'ordine a Genova
(luglio 2001).
ccp 34566992 ABI 07601 CAB 01400 intestato Comitato Verità e Giustizia per
Genova
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