[NuovoLab] Libano? Opplà!

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Autore: Edoardo Magnone
Data:  
To: forumgenova
Oggetto: [NuovoLab] Libano? Opplà!

OPPLA'...Cambiano le regole di ingaggio!
Possiamo identificare, intimidire, accertare, sequestrare le armi, ed arrestare
le truppe hezbollah...
Allego articolo della Repubblica.

Cordialmente,
Edoardo Magnone


PS.1. Mi piacerebbe sapere, ad esempio, se per "l'eventuale detenzione" saranno
utilizzate direttamente le preesistenti strutture carcerarie oppure se dovrà
essere esportata l'idea dei CPT. Si costruiranno nuove strutture detentive dove
verranno reclusi gli "irregolari" per definizione? ;-)

PS.2. Leggo anche che sarà consentito..
"l'intervento attivo (NdA: l'uso della forza militare da parte dei militari
italiani) anche nel caso sia messo in pericolo l'incolumita' della popolazione
civile"
....BENE!!
BENISSIMO... Se questo fosse vero, e per non prescindere dall'equivicinanza, al
prossimo bombardamento di Israele in Libano voglio vedere i militari italiani
scattare sull'attenti all'ordine di Parisi e muovere militarmente contro lo
Stato di Israele!



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Roma, 17:55 - 04-OTT-06
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/2006/rep_nazionale_n_1797277.html?ref=hpsbdx
LIBANO: PARISI, MILITARI ITALIANI POTRANNO DIFENDERSI

I militari italiani in Libano dovranno esercitare l'autodifesa, proteggendosi
adeguatamente ed utilizzando la forza in modo proporzionale alle circostanze,
in caso di attacco o anche nel caso di imminente attacco. Sara' il comandante
sul terreno a decidere tali reazioni, com'e' giusto che sia durante
l'esecuzione di un'operazione a carattere militare.

Cosi' il ministro della Difesa Arturo Parisi ha spiegato alcune regole di
ingaggio che governano la missione Unifil in Libano durante l'audizione alle
commissioni Estere e Difesa del Senato riunite per analizzare il decreto legge
sulla missione.

Le regole prevedono che sia consentito l'uso della forza contro chiunque tenti
di impedire ad Unifil di espletare i propri compiti o tenti di limitarne la
liberta' di spostamento.
E' consentito l'intervento attivo anche nel caso sia messo in pericolo
l'incolumita' della popolazione civile.

Pertanto, l'Unifil potra' agire con i mezzi a disposizione per impedire che
qualsiasi attivita' ostile venga effettuata nell'area di competenza.

"La dinamica di un eventuale incontro nella propria area e competenza di unita'
Unifil con personale armato non facente parte delle forze regolari libanesi
passera' quindi - ha spiegato Parisi - attraverso LE FASI DI IDENTIFICAZIONE,
DI INTIMIDAZIONE A DEPORRE LE ARMI E A SOTTOPORSI AGLI ACCERTAMENTI NECESSARI,
DI SEQUESTRO DI TUTTI GLI ARMAMENTI INDEBITAMENTE DETENUTI E DI EVENTUALE
DETENZIONE DEL PERSONALE COINVOLTO".

Parisi ha spiegato che le nazioni Unite detengono il controllo operativo
dell'operazione e questo significa che l'impiego effettivo del contingente
militare italiano e' deciso dall'Onu. "Ho parlato di controllo operativo - ha
detto il ministro della Difesa - non di comando. Il comando e' e rimarra'
sempre nazionale, quindi sotto la nostra completa responsabilita'".
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