Autor: ciclofficina don chisciotte Datum: To: cm-roma Betreff: [Cm-roma] aggiungo!
allora visto il problema del finanziamento, e quello velocity, vorrei
precisare alcune cose, cosi forse cominiciamo da qui il lavoro che
verrà svolto all'interno del forum online.
1 - il finanziamento europeo non sarà per le ciclofficine, nè per il
forum, nè è detto che ci sia in assoluto. è una sorta di stratagemma
per poterci pagare i viaggi delle ciclofficine alla volta di roma, in
vista di quello che viene definito l'anno delle cooperazioni sociali
in europa, l'unione stanzia circa 6000 che CanMasdeu voleva utilizzare
per muovere le strutture verso roma, cioè acquistare i biglietti.
consapevoli del fatto che non è una cosa che noi prediligiamo, stanno
parlando e discutendo se continuare o meno su questo percorso. il che
significa che le spese di viaggio potrebbero essere quindi a carico
nostro, e loro. questo potrebbe compromettere la venuta di parecchie
strutture che sono in difficoltà, come la ciclofficina di mosca, e
quelle inglesi, senza fondi.
2 - non vogliamo finanziare con fondi europei il forum, perchè saremo
noi stessi con iniziative e raccolta fondi a finanziare tuto il
percorso. o almeno cosi si era deciso, ma è una opzione aperta.
3 - velocity non è il fine. il fine è l'incontro stesso di maggio.
l'idea di andare a monaco è mia, e come avevo spiegato, era una idea
mossa dalla volontà di farci conoscere, (che è poi ciò che tutti i
partecipanti a velocity fanno, cioè farsi conoscere al pubblico e alle
istituzioni mondiali), di raccogliere le altre strutture mondiali
uguali, come già avevamo ipotizzato durante il 2005.
perchè questo forum sarà un primo passo, solo il primo, di una lunga e
duratura serie...
monaco sarà teatro per noi, e riflettore, perchè si sappia che esiste
un coordinamento europeo unito. le altre richieste, le idee, i bisogni
particolari di ogni struttura verranno poi decise a maggio. cosa
vogliamo chiedere, come chiederle, utilizzare i percorsi gia
effettuati come diceva giustamente giacomo boscaiolo sono sacrosanti.
vedete, velocity non è altro che un contenitore, dove gli attori sono
molteplici e diversi tra loro. a velocity incontreremo strutture come
la fiab o la ECF, ma anche promotori di ciclabilità, costruttori e
pianificatori, istituzioni legate alla bici, ong, cioè organizzazioni
di base, ciclisti autoorganizzati, giornalisti, tanti tanti
giornalisti, e ovviamente gente comune, che sta li per vedere cosa si
fa per le bici in europa e nel mondo.
chi partecipa a velocity non fa richieste nel vero senso della parola,
almeno non dalla cattedra. e cosi neanche noi, in teoria. quello che è
stato chiesto è una cattedra dove raccontarci, spiegare he siamo
consapevoli della nostra spontaneità, al limite promuovere presso
altri paesi la creazione di strutture analoghe, e riparare biciclette,
in uno stand aperto per tutti i giorni dell'incontro... questo è stato
ciò che come ciclofficina abbiamo chiesto.
però però, sapendo che li graviteranno tutti i componenti del mondo
ciclistico mondiale, fare pressione affinchè ci sia un occhio d
riguardo su roma e l'italia in genere è possibile e DEVE essere fatto.
cosi come ascoltare le altre idee che circolano.
è a velocity che abbiamo imparato che c'è gente che integra gli
stranieri tramite la bici, c'è chi pianifica piste ciclabili col 5%
del ricavato del lotto, c'è chi ricila 150.000 bici in modo no profit,
per poi sistemarle nelle rastrelliere dei comuni in cui vivono
(grenoble, lyon.)
l'idea del contenitore anche non è nuova, ma è stato già immaginato,
finanziato e realizzato in ecuador, a Quito. dove i ragazzi di strada
si occupano poi di rimetterle in sesto.
non crediate che velocity sia solo la vetrina di assessori e
compagnia. c'è molto altro sotto lo strato di parruccone... e noi
saremo una parte cospicua, se ci riusciremo, di quel substrato vivente
e rigenerante.
spero di aver in parte risolto alcuni dubbi.
ps:
la gelosia era intesa come salvaguardia di un alberello appena
sbocciato, che va preservato dalla tipica nostra attitudine (mi ci
metto anche io) al vittimismo, alla dispersione e al sovraccarico di
emozioni contrastanti.
si tratta perciò di costruire con attenzione, logica, e dedizione, un
percorso che potrebbe portarci molto lontano, e non sul libro paga
della UE, ma nel nostro progetto di ciclisti critici e costruttivi.