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From: Marco Bonuccelli
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Sent: Tuesday, October 03, 2006 7:20 AM
Subject: ordine del giorno su permessi immigrati
A Lucca è iniziato uno sciopero della fame contro la negazione di diritti a cittadini immigrati in italia da molti anni. Il nostro gruppo consiliare in Provincia questa mattina chiederà sostegno ad altre forze politiche per sottoscrivere un o.d.g con termini di urgenza (sotto)per porre immediatamente la questione nei confronti di tutti gli enti competenti.
Saluti,
Marco Bonuccelli
CapoGruppo PRC
Provincia di Lucca
Ordine del Giorno Urgente
Il Consiglio Provinciale
Considerato che:
In data 02/10/2006 è iniziato lo sciopero della fame ad oltranza, dei signori Salah Chfouka, rappresentante della comunità marocchina a Lucca e in toscana e Mario Ciancarella, rappresentante dell'AIMAC, e dal 3 ottobre anche di Alessio Ciacci, rappresentante di Mani Tese.
La protesta nonviolenta continuerà fino a quando non sarà regolarizzata la situazione di Salah e della sua famiglia.
Salah è in Italia da oltre sedici anni, e dopo lunghe vicissitudini durate due anni che hanno visto mobilitazioni di solidarietà contro la negazione dei più elementari diritti umani e di cittadinanza, ha ottenuto un permesso di soggiorno per motivi familiari-lavoro, grazie all'autorizzazione del Tribunale per i Minorenni di Firenze, a sostegno della figlia Hind, che scadrà il 7 novembre 2006 quando la figlia diventerà maggiorenne.
Tale permesso non sembra essere convertibile né rinnovabile in base alla legge Bossi-Fini.
In questi giorni alla figlia maggiore Ymane, che, dopo due anni, non per sua responsabilità, è ancora in attesa di regolarizzazione, l'Università di Pisa ha inviato, su sollecitazione della Questura di Lucca, una fredda e burocratica comunicazione di sospensione dell'iscrizione al terzo anno della facoltà di Economia e Commercio e della Borsa di studio che aveva da due anni, dopo aver superato con ottimi voti ben 12 esami.
Ricacciare fuori dal nostro paese il prof Salah dopo 16 anni di permanenza in Italia, frantumare un nucleo familiare, così ben inserito nella nostra comunità, (anche la moglie Latifa lavora, la figlia Hind frequenta con successo l'Istituto professionale per il turismo), è un percorso inaccettabile da ogni punto di vista: umano, morale, civile e giuridico.
la protesta vuole essere anche una richiesta di maggiori diritti per tutti i migranti che vivono in condizioni analoghe, una richiesta di case a prezzi di affitto calmierati, progetti di ricollocazione al lavoro anche attraverso corsi di formazione, riduzione dei tempi di attesa per il rinnovo dei permessi di soggiorno, smantellamento della Legge Bossi-Fini e misure urgenti per sanare situazioni insostenibili dei migranti che lavorano e vivono nel nostro territorio.
Preso atto che
associazioni, sindacati, organizzazioni, semplici persone, impegnati da tempo tutti i giorni sui temi dell'immigrazione, della povertà e dell'emarginazione stanno sostenendo la causa della famiglia Salah a difesa della Giustizia e della legalità.
molte sono le situazione simile a quelle del sig. Salah; permessi negati, appuntamenti di rinnovo dei permessi concordati addirittura tramite telefono diversi mesi dopo la scadenza dei permessi; ma soprattutto vi sono centinaia di persone in tutta Italia titolari di permessi di soggiorno per famiglia- cure mediche rilasciati sulla base delle autorizzazioni del Tribunale per i Minorenni, che non possono essere convertibili e obbligano le famiglie a tornare nei propri paesi costringendo i bambini a lasciare le scuole, gli amici i parenti regolari sul territorio
IL CONSIGLIO PROVINCIALE CHIEDE
a.. che a livello locale e nazionale gli organi istituzionali preposti e le autorità competenti, si attivino per trovare una soluzione positiva per la famiglia Salah, per dare loro una certezza di futuro rimanendo a far parte della nostra comunità, e per tutte le persone che si trovano nella stessa situazione.
b.. Ai Ministri dell'Interno e della Solidarietà sociale di verificare la possibilità di emanare una direttiva-decreto che dia la possibilità a coloro che sono titolari di un permesso di soggiorno per motivi familiari o cure mediche, ottenuto grazie alla sentenza del Tribunale per i Minorenni, di convertirlo in permesso di soggiorno per lavoro a tempo indeterminato o per studio a seconda delle necessità.
Lucca,03/10/2006 I Consiglieri Provinciali
Marco Bonuccelli
Mario Navari
Cristian Rossi
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