Autor: Alvin&Tiziana Data: Para: lista studentesca, Collettivo Antagonista di resistenza globale - Minghetti, Collettivo SPA, GC Bologna, Indisciplinati Storici, Coscienze Politiche Asunto: [autorgstudbo] LAGER ITALIANI - Mercoledì a VAG
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VAG - Via Paolo fabbri 110
Mercoledì 4 ottobre ore 21
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Presentazione del libro:
LAGER ITALIANI
con:
l'autore Marco Rovelli
e lo scrittore Valerio Evangelisti.
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Nel libro i CPT vengono raccontati attraverso gli occhi delle persone che
hanno avuto la sventura di finirci dentro. E più di una disamina giuridica
o storica, è la concretezza delle storie di persone in carne e ossa, di
vite sospese e negate, a documentare come il CPT sia un abominio da
cancellare.
Nella seconda parte del libro si traccia invece il profilo giuridico dei
CPT, la storia della recente legislazione sull'immigrazione, la genealogia
dei centri, la loro dislocazione, una panoramica centro per centro, le
principali violazioni dei diritti riscontrate.
Il volume vede una prefazione di Erri De Luca e una postfazione di Moni
Ovadia.
L'autore Marco Rovelli (che, tra l'atro, è il cantante del gruppo Les
Anarchistes) parla così del suo lavoro: "Per un anno ho incontrato persone
che sono passate dalla detenzione nei CPT, e ne ho riscritto le storie
cercando di restituire il loro sguardo, con una scrittura fortemente
narrativa. L'intendimento è stato quello di raccontare il CPT - un
non-luogo - nel suo esser-transito di non-persone, ognuna delle quali ha
una storia dietro, una storia che lì, in quel gorgo, viene rimossa, e pure
affiora proprio in quanto rimosso. Ho cercato di scrivere 'all'altezza
degli occhi'".
Erri de Luca ha curato la prefazione del libro, queste le sue parole:
"Storie di donne e uomini presi a calci e pugni, in molti contro uno,
storie di vigliaccherie nostre autorizzate e commesse di nascosto, contro
ogni legge prima che contro ogni umanità. Ecco qui un fascio di racconti e
di nomi che non si fanno cancellare. Si imprimono nella fragile superficie
delle pagine e da lì spronfondano in chi ha cuore di leggerle. Mai contare
gli esseri umani, mai ridurli a mucchio, sommatoria: sono singole vite,
uniche e strapiene di ragioni per affrontare lo sbaraglio di deserti e
mari, naufragi e schedature, impronte digitali e pestaggi.
A che grado di sbirraglia abbiamo abbassato giovani poliziotti e
carabinieri coetanei di una gioventù d'oltremare da schiacciare e
scacciare. Questi racconti sono la versione moderna della Storia della
colonna infame di Manzoni.
Allora, al tempo della peste, si svolsero osceni processi contro innocenti
accusati di spargere il morbo. Oggi si condannano senza alcun grado
giudiziario degli esseri umani a scontare pena in un recinto di appestati