Il giorno 28/set/06, alle ore 12:33, capomeccanico .. ha scritto:
> la risposta di un tipo di milano al progetto bici popolare
> ( secondo me la più giusta )
Butto là anche la mia.
Più che vendere bici penso che si potrebbero rendere "visibili", e
quindi distinguere, quelle ricostruite nelle ciclofficine da quelle
provenienti "dal mercato".
Questo significa in primis mettersi d'accordo su una "linea estetica"
condivisa (P.e.: tutte nere con le scritte bianche, o rosse...)
quindi su un "marchio" che sostituirà i vari ATALA, CARNIELLI, ecc...
(che secondo me dovrebbe rimandare a qualcosa in internet, p.e.:
www.CICLOFFICINA.org) e quindi cominciare a riverniciare e
"rimarcare" tutte le bici che vengono preparate e messe a punto nelle
ciclofficine.
Una volta circolanti queste bici saranno facilmente identificabili ed
il risultato comunicativo sarà stato raggiunto, senza implicazioni
commerciali.
:-)
Se vi piace rigiratela su Ciclistica.it, dato che non la frequento.
Ciao
--
Marco Pierfranceschi
(mammifero bipede)
~~~~~~~~~~~~~~~~
"Non condivido il tuo pensiero...
ma sarei pronto a morire per il tuo diritto ad esprimerlo."
(Voltaire)