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Autore: Edoardo Magnone
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Oggetto: [NuovoLab] Bruxelles: due notti di violenze dopo la morte "sospetta" di un ragazzo


Belgio - 27.9.2006
Torna la rabbia
A Bruxelles due notti di violenze tra immigrati e polizia, come nelle banlieues
francesi
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=&idart=6345

Centinaia di giovani in rivolta contro la polizia, con decine di arrestati.
Vetri rotti e automobili bruciate, in un quartiere abitato in prevalenza da
giovani immigrati. E tutto è iniziato dalla morte sospetta di uno di questi. Lo
scenario sembra quello delle banlieues parigine in fiamme, nell’autunno scorso.
Ma stavolta è accaduto a Bruxelles, e non è detto che la situazione sia già
tornata sotto controllo. Così la capitale belga e dell’Europa unita, che già
era stata toccata da una mini-rivolta delle banlieues nello stesso periodo di
quelle francesi, torna ad affrontare problemi che sembravano risolti.

Morte sospetta. Tutto è iniziato dopo la morte in carcere di Faysal Chaaban, un
25enne marocchino con vari precedenti per furto. Il giovane era detenuto dal 16
settembre nella prigione di Vorst, con l’accusa di aver rubato ancora. Secondo
la ricostruzione, Faysal si era ribellato alla sua detenzione, e aveva passato
anche un periodo in isolamento. Sabato, un medico gli aveva iniettato una
sostanza calmante, e il giorno dopo un’altra ancora. Ma qualche ora più tardi
il giovane è morto, per cause ancora misteriose. Il tempo che si spargesse la
voce, e la rivolta è cominciata.

Le violenze. Lunedì e martedì sera, nel quartiere di Marolles (una zona di
artisti e artigiani, ma anche un quartiere operaio con forte presenza di
immigrati nordafricani), un centinaio di giovani rivoltosi hanno iniziato a
infrangere i vetri delle macchine parcheggiate, incendiandone alcune. Per far
finire le violenze, il sindaco Freddy Thielemans ha fatto intervenire la
polizia. Le autorità comunali hanno cercato di sminuire la gravità dei fatti,
parlando di “episodi isolati” e sottolineando che “non ci sono stati scontri
diretti tra la polizia e i giovani”. Ma il sindaco ha avvertito che ulteriori
violenze non saranno tollerate. “Le forze dell’ordine non lasceranno che il
quartiere venga contagiato da un problema esterno ad esso”, ha detto. Solo ieri
sera, 45 persone sono state arrestate.

Appelli al dialogo. La famiglia del ragazzo morto in carcere, da parte sua, si
sta impegnando per gettare acqua sul fuoco. Dopo aver definito “sospetto” il
decesso del figlio, il padre è andato di persona a tentare di calmare i giovani
in rivolta. Anche le organizzazioni che lavorano con gli immigrati hanno giocato
da subito la carta del dialogo. Ma finora con scarsi risultati. Ieri,
l’organizzazione comunale che si occupa dei problemi dei giovani nelle
periferie aveva previsto un incontro con i ragazzi di Marolles, per permettere
loro di sfogare la rabbia. Ma la rabbia l’hanno sfogata sulle auto
parcheggiate, e l’incontro non ha avuto luogo.

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Articolo in inglese e foto in http://www.brusselsjournal.com/node/1381