Report della Riunione Nazionale della Rete per il Reddito Sociale e i 
Diritti
Roma, 23.9.06
    Alla ripresa dell’attività la prima valutazione ha riguardato la nuova 
fase politica che vede una modifica del quadro politico/istituzionale 
rispetto al passato governo  ma una sostanziale continuità sul piano 
delle scelte economico/sociali perseguite dalla nuova compagine 
governativa dell’Unione: siamo di  nuovo alle prese con una finanziaria 
che si prospetta di lacrime  e sangue per i ceti popolari ed i 
lavoratori, siano essi “garantiti” o precari, con aumenti delle imposte 
e tagli ai servizi, che, pur nascosti nelle pieghe di un rinnovata 
concertazione con CGIL CISL UIL, rispondono alle necessità di 
Confindustria e dei poteri forti finanziari del nostro paese.
Rispetto a questa situazione, che in prospettiva non potrà che produrre 
aspre contraddizioni sociali,  Prodi ed il suo governo godono ancora di 
una fase di attenzione ed aspettativa da parte di  settori che pure 
saranno colpiti dalle misure economiche che Padoa Schioppa non nasconde 
di voler portare avanti.
In questo contesto è ancor più necessario ribadire la necessità che il 
movimento per il reddito sociale e contro la precarietà mantenga e 
rafforzi il suo carattere di indipendenza nella costruzione di 
mobilitazioni e confronto con le istituzioni a partire dal governo 
nazionale.
I prossimi mesi, quindi, ci vedranno impegnati nel necessario 
consolidamento e radicamento del movimento per il reddito a partire dal 
rafforzamento territoriale attraverso il rilancio delle vertenze locali 
già avviate in numerose regioni, con la riproposizione della legge 
nazionale, che possa raccogliere anche le istanze che nei mesi scorsi 
sono emerse nel dibattito più generale intorno al reddito e alla 
precarietà.
L’ approssimarsi di numerosi processi che riguardano le diverse 
espressioni di lotta per il reddito e contro la precarietà,   Roma 
Napoli, Bologna, Veneto e molte altre situazioni, impone una risposta 
avanzata che non ci veda costretti a rispondere esclusivamente sul 
piano dei provvedimenti repressivi ma sappia riaffermare con forza i 
contenuti di quelle lotte fortemente ancorate all’affermazione dei 
diritti sociali.
Questa rivendicazione è tanto più legittima poiché è da quei conflitti 
e da quelle mobilitazioni, che oggi vengono criminalizzati, che è nata 
e si è imposta con evidenza la necessità di assumere il problema del 
precariato come nuova “questione nazionale”, ben prima che i partiti 
dell’Unione ne facessero addirittura tema centrale di campagna 
elettorale, salvo scordarsene appena messo piede  nelle stanze dei 
bottoni.
La riunione si è conclusa con l’individuazione di alcune scadenze e 
momenti di iniziativa politica:
Nuovo appuntamento nazionale per il 10 ottobre prossimo alle ore 12, a 
Roma  in Via Giolitti 231 per discutere ed organizzare le mobilitazioni 
in vista del processo che si aprirà il prossimo 18 Ottobre per le 
manifestazioni del 6 Novembre 2004
Definizione, nelle prossime settimane, di un nuovo testo di legge 
nazionale sul reddito sociale da presentare con un evento pubblico
Rilancio delle mobilitazioni articolate a livelli locale e regionale 
che si ponga anche l’obiettivo della strutturazione del movimento sul 
territorio, con particolare riferimento alle grandi aree metropolitane, 
e dell’avvio di forme di contrattazione  sociale.
Questi passaggi funzionali al radicamento e al consolidamento del 
movimento per il reddito sono una necessaria premessa per il rilancio 
di una mobilitazione nazionale che imponga al Governo un confronto 
serrato su questi temi.