Autor: Paolo Bellino Data: A: Prepariamoci a invadere Roma Assumpte: R: [Cm-roma] urban che??
scordatevi che finito il petrolio spariranno le macchine
al momento giusto (cioè quello del massimo profitto, e se proprio sono buoni quelllo dell'"ok, si cambia", o ancora quello necesario a tagliare le gambe alle escandescenze di alcuni esagitati autobombaroli) tireranno fuori la trazione a idrogeno, a cartoni animati, a monnezza, a sabbia o come ve pare.
il senso del nostro (nostro? ma de chi?) agire è
far
scendere
la gente
da
le
maghine.
e imparare nuovamente a muoverci secondo le reali necessità quotidiane della specie, che mai è andata a lavorare a oltre 30 km di distanza se non deportata in catene (o a caccia nella grande madre africa, ma lì è un'altra storia).
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Da: cm-roma-bounces@??? per conto di Giovanni Luca Ciampaglia
Inviato: lun 25/09/2006 21.37
A: Prepariamoci a invadere Roma
Oggetto: Re: [Cm-roma] urban che??
Marco Pierfranceschi ha scritto: > Il giorno 25/set/06, alle ore 16:20, luca.bicycling@??? ha
> scritto:
>> Qui e' tutto un sorgere di "quartieri" di villette a schiera che
>> probabilmente tra un po' si congungeranno con le varie "Nuova
>> Florida" e "Nuova California" che sono laggiu' dalle parti di
>> Ardea... se non glie finisce il petrolio prima o se non restano
>> incastrati per sempre sulla Pontina
>
> Il petrolio potrà anche non finire ma se, poniamo tra qualche anno, il
> prezzo dei carburanti dovesse diventare doppio o triplo di quello
> attuale, ecco che "abitare fuori città" diventerà un problema, il
> valore delle case (che la gente sta acquistando ipotecando il proprio
> futuro) scenderà, mentre salirà quello degli appartamenti nei centri
> storici (che secondo me i palazzinari stanno acquistando da anni, e
> tenendo sfitti in un'ottica del tutto speculativa).
> Allora qui entra in gioco la velorutiòn! Insomma, il petrolio non finirà
da un giorno all'altro (124a Conferenza dei paesi OPEC: "beh ragazzi, è
stato bello finché è durato, adesso dobbiamo tornare al commercio dei
coralli.", esplode un grande pianto generale, sceicchi si abbracciano,
mentre gli uomini della BP cercano di defilarsi), ma nemmeno da un
momento all'altro avverrà l'aumento che renderà "insostenibile" l'uso
del trasporto privato, come tu dici. Sarà un processo graduale - anzi,
lo è già, visto che il prezzo della benzina cresce da un paio d'anni
ormai, e forse più gente userà la bici o si affiderà il trasporto
pubblico, più attenzione sarà rivolta dagli amministratori a questi
problemi...
Questo per dire che lo sprawling di per sé non è un problema, lo è se
avviene in maniera incontrollata, se i piccoli nuclei non sono
comunicanti tra loro... forse questa discussione dovrebbe farci
riflettere: magari la pista sul Tevere può rimanere così com'è: occupata
dagli stand d'estate e alluvionata d'inverno, mentre le energie e
l'attenzione della Massa dovrebbero rivolgersi sempre più alle
periferie.. o no?
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Giovanni