Re: [Hackmeeting] Troppi pompini (mail seria, non farti inti…

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Author: lesion
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To: hackmeeting
Old-Topics: Re: [Hackmeeting] Troppi pompini
Subject: Re: [Hackmeeting] Troppi pompini (mail seria, non farti intimidire dal subject)
cazzo delarge questa mail l'avrei voluta scrivere io, e' troppo in
sintonia con quanto penso e faccio fatica a quotare che mi viene da
riscrivere tutto uguale :D

psicosi448 wrote:
> * ameba00x@??? <ameba00x@???> [2006-09-24 11:49:49]:
>> 3- e'una cosiderazione mia che lascia il tempo che trova ma che vorrei
>> cmq rendere pubblica. I thread di prima di hackit erano veramente di
>> basso livello, mailz e mailz a parlare di stronzate di loghi e basta.
>> Da quel che ho capito (ma non sono molto intelligente) esiste(va?) un
>> "fronte del no" quest'anno.


> vorrei integrare la tua considerazione con una mia.
> quello che mi perplime e' che questa dovrebbe essere una lista di
> coordinamento per chi vuole sbattersi per l'organizzazione di hm.
> lo strumento _lista_ in questo senso non funziona se non lo si utilizza
> a dovere.
> non e' sufficiente imparare a quotare, non e' sufficiente ignorare i
> troll, non e' sufficiente spersonalizzare gli interventi in modo da
> placare le manie di protagonismo che ogni tanto saltano fuori, non e'
> sufficiente evitare di utilizzare questo strumento come una chat (tutte
> condizioni necessarie !! sia chiaro)
>
> ogni volta che si mette mano alla tastiera, cerchiamo di avere ben
> chiaro quale e' l'obiettivo di questa comunita', il perche' (la domanda,
> per dirla alla matrix)


quanto sono d'accordo, quanta stima!
e' abbastanza chiaro il perche' siamo qui e ce lo dobbiamo ridire ogni
volta?


> imho bisogna replicare qui quello che succede nella vita reale ad hm.
> piccoli gruppi si organizzano in piccoli progetti e pubblicano risultati
> di quanto stanno facendo, chiedono un consiglio, chiedono una mano.
> qui, questo non succede.


amen

> qual e' il problema ? qui non c'e' nessuno che puo' vederci e farci i
> complimenti ?
> io penso che la lista debba essere in qualche modo votata all'anonimato
> (o almeno la visibilita' deve essere a livello di _progetto_)


> non siamo capaci ad usare una lista, questo penso io .. ma dato che il
> delirio e' collettivo a questo punto penso che non sia la lista il
> nostro strumento giusto. la realta' hacklab e' molto piu' vicina al
> nostro modo di relazionarci.
>
> sono un po' confuso su quale sia la strada da seguire e vorrei
> l'opinione generale. e' meglio :
>
> 1) avvicinare la mentalita' della lista alla mentalita' hacklab (cioe'
> creare e usare strumenti che ci permettano di umanizzare quanto
> possibile il nostro coordinamento, tipo conferenze virtuali o similia)
>
> 2) tornare alla mentalita' faccia-faccia moltiplicando gli incontri a
> livello territoriale e creando una rete di coordinamento "seria"
> (chiaramente non parlo di fare 1 hm al mese al nord-centro-sud, non sto
> ancora in modalita' "verdano")


quello che ti ha portato a fare queste 2 proposte sono dei ragionamenti
che anche io mi sono ritrovato a fare ("qual e' il problema nella
lista?). purtroppo e' brutto ricercare soluzioni negli strumenti quando
invece e' una nostra mancanza, pero' questo non vuol dire che usare uno
strumento piuttosto che un altro non possa aiutare.
non volevo ancora tirare fuori questo discorso perche' non ho ancora una
idea abbastanza chiara della faccenda, pero' visto che ne stai parlando
non voglio perdere l'occasione (anche perche' non credevo si potesse
parlarne in lista dato il clima). cmq, riassumento le riflessioni che ho
avuto modo di fare gia' con qualcuno privatamente:

questa lista non e' un mezzo sano per discutere di cose, almeno nn per
arrivare a delle conclusioni, soprattutto perche' si mettono in moto dei
meccanismi sociali fastidiosi, dove l'individuo tende a farsi notare e
che ci si insulta come i bambini, cose che sappiamo tutti (che leggiamo
piu' che altro).
quindi si e' iniziato a ragionare su come aiutare ad uscire da queste
brutte dinamiche.
una prima cosa che ci e' venuta in mente e che anche tu proponti, e' una
lista anonima, o almeno votata all'anonimato, nel senso che per quanto
mi riguarda tutti i problemi di questo tipo derivano dagli ego della
gente, me compreso chiaramente eh, cioe' sono meccanismi che purtroppo
si instaurano ed e' anche difficile rendersene conto (individualmente e
non), che come scriveva bomboclat molti mesi fa'
"a proposito della tirannia dei gruppi non strutturati, dove il non
avere regole formali condivise produce la creazione di elite amicali,
ben piu' subdole e difficili da contrastare quando non sei tra gli
eletti, perche' tutto appunto parte da un piano strettamente personale
ed empatico, l'affinita' amicale, ragione per cui tutta una serie di
comportamenti apparentemente normali finiscono per produrre discrepanze
cognitive su processi in atto, metodi e ragioni delle scelte che tutto
il gruppo deve accettare, non solo l'elite di amici...
[..snip..]
riconosco pero' che questo tipo di difficolta' si supera solo con grande
maturita' da parte delle persone partecipanti un progetto e dalla
consapevolezza di queste dinamiche e dalla volonta' di scardinarle.
questa per me e' parte integrante dell'autogestione."

e questo qui sopra e' un invito ad una riflessione.

le 2 soluzioni che proponi comunque non sono autoescludenti, nel senso
che sicuramente necessitiamo di moltiplicare gli incontri a livello
territoriare (a proposito, il 30 ci vediamo a parma?) cercando di creare
per quanto possibile una rete di coordinamento "seria", e poi c'e' anche
bisogno secondo me di ripensarci degli strumenti comunitari, che ci
permettono come dici tu, di porre l'attenzione sui progetti e i valori
piu' che sugli individui (come ad esempio il robo che pubblica sul sito
dalla lista).
hai parlato di assemblee virtuali e questo in realta' e' il motivo per
cui ho risposto, perche' da un po' di tempo a questa parte stiamo
ragionando (con drama) a una sorta di virtualizzazione delle assemblee
pink (quelle coi gesti per intenderci), quelle che usano in indymedia e
che si sono usate anche a pola al transhackmeeting e che a parer mio
sono diciamo un avvicinamento al metodo del consenso (che noi vogliamo
utilizzare). per chi non conosce gia' questa buffa pratica (che a prima
vista puo' sembrare davvero comica) si tratta semplicemente di una
normale assemblea dove pero' ci sono alcuni gesti convenzionali per
esprimere opinioni e informare gli altri partecipanti del proprio
pensiero anche senza prendere la parola:
ad esempio, un tipo sta parlando e se io sono d'accordo con quello che
dice scuoto le mani, cosi' se si vedono tante mani scuotere ci si
capisce al volo. oppure, se colui che ha la parola sta parlando troppo e
ci annoia, si ruotano le braccia (tipo la 's' nell'alfabeto muto delle
elementari) per indicare che l'intervento sta durando troppo e che
sarebbe fico far parlare qualcun altro.

ora, stiamo cercando di immaginare a come implementare questa cosa sulla
rete (quasi mi faccio schifo per quanto e' nerd questa cosa, nn
infierite) e sono venute fuori un paio di idee, anche piuttosto
complesse, ma ve ne esporro' solo una per iniziare a fare brainstorming.
immaginate una sorta di interfaccia (pagina web, client gtk, quello che
volete) che funziona piu' o meno come una chat, ma dove si puo' parlare
solo uno alla volta, e prenotarsi per prendere la parola e dove ci sono
appunto dei bottoni che emulano i gesti di cui parlavo sopra, quindi ci
sara' un bottone "consenso", uno tipo "dissenso", uno "sbrigati", e
altri 4/5 di cui nn mi pare di doverne parlare ora. boh, in realta'
siamo andati ancora avanti coi ragionamenti, ma mi sembra gia' lunga a
sufficienza cosi' questa mail. giusto un po' di spunti di riflessione.


bbaci
--
> ad hm chiunque prende una scopa e da' un pulita in giro per rendere la
> vita vivibile a tutti.