Autor: massimiliano.piacentini@tin.it Data: A: forumlucca Assumpte: [Forumlucca] missioni militari
Misisoni all'estero, sinistra radicale contro Parisi
Roma, 22 SET
(Velino) - La fine della missione militare italiana in Iraq
non attenua
le tensioni all'interno della maggioranza. Quella parte della
sinistra
radicale, che gia' lo scorso luglio aveva messo in difficolta' il
governo sul tema del rifinanziamento della missione in Afghanistan,
torna
infatti a far sentire la propria voce per prendere le distanze
dall'entusiastico "missione compiuta" con cui il ministro della Difesa
Arturo Parisi ha annunciato il ritiro delle nostre truppe da Nassiriya.
"Il
ministro Parisi ha tracciato un bilancio positivo della missione
quando in
realta' e' stata un disastro. La guerra, come ha ammesso la
stessa
amministrazione americana, e' stata un fallimento e noi, per
avervi
partecipato, siamo corresponsabili di questo disastro. Non
capisco come se
ne possa essere soddisfatti", dichiara al VELINO Luigi
Malabarba, senatore
di Rifondazione comunista, che aggiunge:"Ho il
timore che questa serie di
giudizi positivi sull'Iraq, rilasciati dal
ministro della Difesa, siano una
mossa per ribadire la continuita'
delle altre missioni in Medio Oriente. Se
cosi' fosse, sarebbe grave
perche' significa che l'ipotesi del ritiro
all'Afghanistan non verrebbe
presa in considerazione neppure nei prossimi
anni". Malabarba non vede
nessuna discontinuita' in politica estera tra il
governo Prodi e quello
Berlusconi.
"Sulla missione in Iraq - dichiara - alcuni esponenti
dell'Unione
rilasciano, oggi che stanno al governo, giudizi diversi da
quando sedevano
all'opposizione. Sul tema dell'Afghanistan la
continuita' con il governo
Berlusconi e' addirittura solare visto che
si difende la prosecuzione della
missione". Secondo Malabarba, inoltre,
la permanenza delle nostre truppe in
Afghanistan va contro i dettami
costituzionali. "I soldati italiani -
afferma il senatore di Rc -
stanno partecipando ad operazioni di
rastrellamento e ad attacchi che
non rientrano nelle decisioni prese dal
governo.
Stanno compiendo
operazioni che sono al di fuori della Costituzione
italiana. Bisogna
chiudere al piu' presto la partita in Afghanistan. Altro
che pensare di
restarci ancora!". Una posizione di netta intransigenza,
insomma, che
Malabarba riassume cosi': "Posso assicurare che stavolta non
votero' a
favore della missione in Afghanistan neppure se venisse posta la
fiducia".