----Messaggio originale----
Da: isfbo.info@???
Data: 12/09/2006 17.05
A: <undisclosed-recipients:;>
Ogg: [Foodnotbombs_bolist] comunicato colombia Ingegneria Senza Frontiere Bologna
Ingegneria Senza Frontiere Bologna: Comunicato
Nella giornata del 4 Settembre 2006 la vicepresidente di Ingegneria senza Frontiere Bologna è stata fermata illegalmente dalla Polizia Metropolitana di Bogotà.
La socia si trovava in Colombia per l'avvio di un nostro progetto di analisi sulla qualità delle acque in alcune zone rurali, in collaborazione con IPO (International Peace Observatory), una organizzazione che lavora per la difesa dei diritti umani sulla base degli strumenti internazionali.
Ultimata la ricerca sul campo, partecipando alle attività di IPO, la nostra socia si è recata presso il matadero distrital di Bogotà, con altri soci dell'organizzazione, per vigilare sulla delicata azione di protesta pacifica di circa duecento sfollati, fra cui donne e bambini, che erano scesi in piazza per chiedere il rispetto dei loro diritti e degli accordi sottoscritti con le autorità distrettuali esattamente un anno fa e rimasti lettera morta.
La Polizia già presente sul luogo al momento dell'arrivo degli osservatori internazionali ha deciso di reprimere duramente la protesta, arrestando i manifestanti e accusando gli internazionali di essere tra gli "organizzatori" della protesta.
I quattro internazionali (oltre alla nostra socia due statunitensi e uno spagnolo) sono stati trattenuti per ben 12 ore e sottoposti a interrogatori e pressioni psicologiche.
Allo stesso tempo è stata lanciata una campagna mediatica nazionale incentrata sulle dichiarazioni della polizia metropolitana atte a creare una montatura sul presunto coinvolgimento degli internazionali nell'organizzazione della protesta, con il fine di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica dal problema degli sfollati e dalla violenza con cui è stata repressa la manifestazione.
I quattro internazionali sono stati rilasciati dopo che il Dipartimento amministrativo di sicurezza (Das) ha potuto verificare la regolarità dei loro documenti e dei permessi di lavoro.
Questo avvenimento è una chiara intimidazione che vuole colpire chi pratica cooperazione internazionale e osservazione dei diritti umani in Colombia mettendo a rischio la loro stessa incolumità.
Per questo invitiamo parlamentari e autorità politiche, associazioni, ONG, collettivi e individualità, ad aderire alla campagna di denuncia, sottoscrivendo la lettera in allegato.
L'adesione può essere effettuata inviando una mail al piu' presto all'indirizzo:
ipo_emergenza@???
Ritenetevi liberi di diffondere il presente comunicato ove riteniate opportuno.
Ingegneria Senza Frontiere, Bologna
Link:
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=6201
http://portal2.semana.com/wf_InfoArticuloNormal.aspx?IdArt=96848
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