[NuovoLab] riformista e sdi su commissione di inchiesta

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Aihe: [NuovoLab] riformista e sdi su commissione di inchiesta
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EDITORIALE
venerdì 15 settembre 2006
MA SENZA MINACCIARE RICATTI
Sì alla commissione su Genova




A costo di passare - horribile dictu - per fiancheggiatori di Rifondazione comunista, questo
giornale torna a chiedere una cosa semplice semplice che già chiedemmo a luglio. E cioè il varo di
una commissione parlamentare d'inchiesta sui «fatti di Genova» del luglio 2001, a governo Berlusconi
neo-nato: riunione del G8 e disastrosi tumulti conseguenti, tra cui la morte del giovane Carlo
Giuliani, l'irruzione della polizia nella scuola media "Diaz" e le violenze perpetrate a danno dei
manifestanti, nei giorni seguenti, in quel di Bolzaneto.
Ce ne offre spunto - oltre a una richiesta che, ripetiamo, è fondata - una notizia di cronaca. E
cioè che il partito guidato da Franco Giordano ieri ha (francamente) superato il segno minacciando
la «crisi di governo» se la richiesta non fosse accolta. Una specie di «diktat», quello avanzato dal
Prc per bocca della - peraltro brava, tosta e profonda conoscitrice dei fatti - Graziella Mascia,
capogruppo del suo partito nella commissione Affari Costituzionali alla Camera. E diktat che segue -
e questo è un altro fatto certo - le dichiarazioni degli onorevoli Massimo Donadi (Italia dei
Valori), e Angelo Piazza (Rosa nel Pugno). I due parlamentari hanno infatti annunciato che non
voteranno a favore dell'istituzione della commissione d'inchiesta su Genova. Particolare nient'
affatto secondario se si considera che senza i voti di Idv, Rnp e Udeur - partiti che non hanno
firmato la proposta di legge, solo da ieri iscritta nel calendario dei lavori della prima
commissione della Camera - la commissione su Genova non ha alcun modo di nascere.
Per la piccatissima Mascia «l'istituzione della commissione sul G8 di Genova per noi è una questione
dirimente: è nel programma di governo e vale quanto qualsiasi provvedimento di maggioranza. Se non
ce la votano, noi non votiamo gli altri a cominciare dalla riforma dell'ordinamento giudiziario, la
prossima settimana». Il problema che poniamo, sta nel fatto che la capogruppo di Rifondazione
adotta, sul punto, gli stessi metodi che rimprovera all'Idv, alla Rnp e all'Udeur, partito del
ministro Mastella («Perché lui non si deve sentire vincolato e io sì?»), e tra i più ostili alla
commissione. Se è vero, infatti, come dice la Mascia, che «la questione politica c'è ed è enorme», e
che «chi ha firmato il programma dell'Unione dev'essere conseguente», è anche vero che il problema
non può (e non deve) «essere di Prodi», con la conseguente minaccia di far cadere il governo, ma
della maggioranza unionista. Che un accordo si trovi, dunque, e che la commissione si faccia. Senza
andare avanti a colpi di ricatti sulla tenuta del governo.
Ps. Possiamo capire l'Idv e l'Udeur, ma i radicali e i socialisti della Rnp che problema hanno,
rispetto a una commissione d'inchiesta su Genova?

http://www.sdionline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3687&Itemid=127

G8, Piazza: no alla commissione d'inchiesta
14 settembre 2006

"Ribadisco il nostro no alla istituzione di una Commissione di inchiesta sui fatti del G8. E
ribadisco che non abbiamo bisogno di chiedere la patente di garantisti a nessuno". Lo dichiara
Angelo Piazza, capogruppo della Rosa nel Pugno in Commissione Affari costituzionali della Camera. "I
socialisti - prosegue Piazza - sono da sempre in prima linea nella difesa delle garanzie e dei
diritti della persona e ribadisco all'On. Graziella Mascia che proprio i garantisti devono
rispettare la regola istituzionale secondo cui spetta alla Magistratura accertare che singoli fatti
configurino singoli reati e singole responsabilità. Una Commissione di inchiesta si giustifica non
per accertare reati ma per compiere analisi politiche e situazioni e contesti sociali, economici o
istituzionali nell'ambito dei quali avvengono i fatti criminosi. Ciò può valere per la grande
criminalità organizzata: infatti abbiamo appena istituito una commissione antimafia. Non vale per i
fatti del G8. A Genova possono essere accaduti fatti anche gravi di violenze o di lesioni di diritti
dei giovani ma anche degli appartenenti alle forze dell'ordine. Sui fatti è in corso un processo:
aspettiamo la pronuncia definitiva della Magistratura senza che, come nel caso della grande
criminalità di stampo mafioso, sia necessaria una commissione specifica per analizzare il fenomeno",
conclude l'esponente Rnp.