secolo xix
Finmeccanica anima la Festa dell'Unità Difesa in crisi, vince la voglia di Civile
la holding a genova
Genova. Riportare dei genovesi sulle poltrone di vertice per rifare del capoluogo una capitale di Finmeccanica, valorizzare le attività civili perché quelle militari espongono ai pericoli della ciclicità del "business", risolvere con spostamenti fra un'azienda e l'altra eventuali sofferenze occupazionali. Metti una sera alla Festa dell'Unità manager, sindacalisti e politici a parlare della holding aerospazio & difesa a Genova. Gli ospiti d'onore sono i timonieri della galassia Finmeccanica di stanza all'ombra della Lanterna: Maurizio Tucci (Selex Communications), Carlo Gualdaroni (Elsag-Datamat), Roberto Gagliardi (Ansaldo Sts), Giuseppe Zampini (Ansaldo Energia). Con loro il direttore di Confindustria Genova, Paolo Corradi e i sindacalisti Walter Fabiocchi (Fiom-Cgil), Sergio Migliorini (Fim-Cisl), Piero Massa (Uilm-Uil). E due politici: l'assessore comunale all'Industria, Mario Margini, il responsabile economico di Rifondazione, Marco Veruggio.
E' anche uno sciamare di "colletti bianchi" ,portavoce (le più gettonate: Stefania Grazioso di Selex e Giovanna Pinazzi della Cisl), di personaggi in cerca d'autore (notati dei simpatizzanti di Forza Italia: arrivati per vedere come si sta "di là"?), di antichi e autorevoli frequentatori della galassia pubblica (Gino Giraldi, già all'Ansaldo e oggi al teatro Carlo Felice designato dal vicepremier Francesco Rutelli), di appassionati della politica a tutto campo (Marco Desiderato, ex Udc, ma molto legato a Bruno Tabacci e Marco Follini). C'è l'avvocato Sandro Comola, consumato navigatore del giro industrial-militare, non c'è, per converso, Antonio Apa, leader della Uilm, spesso controcorrente rispetto al resto della compagnia sindacale.
E' la varia umanità degli happening di partito, che per la parte economica il diessino Marcello Danovaro confeziona con "piatti caldi". Offre quello Finmeccanica giusto nel giorno in cui 700 lavoratori della controllata Selex protestano in piazza per le difficoltà dell'azienda. Difatti Tucci sembra il "pungiball" designato. Prima si rifugia in "clinch", poi parte con un gancio: «Ditemi se abbiamo perso un solo posto, noi resistiamo in un settore, le telecomunicazioni, nel quale sono i colossi internazionali a essere in crisi!».
Ma che ci sia bisogno di un disgelo fra Selex e il sindacato lo testimonia il fitto parlottare fra Tucci stesso e Fabiocchi, seduti accanto. Ad un certo punto è evidente a tutti che si scambiano i numeri di telefono e fissano un appuntamento. L'esponente della Fiom, del resto, è il più esplicito nel rivendicare il ritorno di una maggiore genovesità ai vertici delle aziende Finmeccanica, puntando l'indice contro i pericoli della divaricazione fra attività militari e civili. Migliorini, al quale Tucci consegna il biglietto da visita per un incontro a stretto giro, gioca, invece, la carta del valore nazionale delle aziende genovesi: «Se le perdessimo il danno sarebbe di tutto il Paese, che uscirebbe da quei settori, non solo della città».
Un figurone lo fa Giuseppe Zampini. Ha tenuto botta quando Ansaldo Energia sembrava bollita e ora che ha vinto la scommessa si toglie qualche sassolino dalla scarpa. «Siamo fieri della nostra maglietta: abbiamo sconfitto la logica della dipendenza tecnologica dalla Siemens e sul nucleare aspettiamo che il governo ci dica dove vuole andare. Noi siamo pronti». Zampini, poi, avverte chi vorrebbe sinergie occupazionali infragruppo: «Non sono d'accordo a spostare personale da una parte all'altra senza guardare alle prerogative professionali. E' assistenzialismo, non politica industriale».
Zampini difende anche la prospettiva del collocamento in Borsa di "Energia", mentre Gagliardi, che in Piazza Affari c'è appena sbarcato, va via liscio nel fotografare i successi di Ansaldo Sts. Anche Gualdaroni può tirare il fiato. Lo benedice Margini («Abbiamo contribuito a tranquillizzare le ansie dei dipendenti Elsag»), che a confronto di Veruggio - il quale disegna scenari da nazionalizzazioni, altro che quotazioni borsistiche - sembra un liberista. In piena bagarre per succedere a Giuseppe Pericu come sindaco - per ora la battaglia si fa ma non si dice - Margini anticipa toni da comizio e quando invoca il dialogo con le imprese, quasi rimproverando loro una scarsa comunicativa, incappa nella reprimenda di Corradi: «Che cos'ha fatto la politica per le aziende? Sono dieci anni che aspettiamo...».
L'assessore genovese, però, ha il merito di esprimere con franchezza un pensiero diffuso: «Dopo aver incalzato il centrodestra sulla politica industriale, ora che tocca a noi questa politica dobbiamo farla» manda a dire al governo. E nel "fuori onda" fa sapere che se Tucci ha un buon rapporto con Pericu il vero ufficiale di collegamento è stato lui, «ma quali rapporti freddi». Gente di potere e "gossip, urgono chiarimenti. Un altro arriva a proposito del presunto "feeling" tra Roberta Pinotti, presidente della Commissione Difesa della Camera, e lo stesso Tucci: «Relazioni ottime con Finmeccanica, ma il capo della Selex Roberta non l'ha mai incontrato. Quindi, nessun giudizio» dice una fonte vicina alla deputata. Spigolature di fine estate. Che incamminano Genova verso un autunno caldo.
L. Leo.
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