[Forumumbri] Incontro dibattito su reddito e precarietà a M…

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Autore: elisabetta63\@libero\.it
Data:  
To: forum umbri
Oggetto: [Forumumbri] Incontro dibattito su reddito e precarietà a Milano: 16 e 17 settembre
Rigiro questa mail di Andrea Fumagalli che contiene, oltre all'appuntamento di Milano, anche uno spunto di riflessione su precarietà e reddito.
Visto che anche a Perugia, prima dell'estate scorsa, avevamo iniziato una discussione su questi argomenti, adesso si potrebbe riprendere, ripartendo dai concetti di base sulla precarietà, anche in vista della prossima manifestazione nazionale stop precarietà a Roma.

Salutoni a tutti
eli





INVITO ALLA RIUNIONE
DI UNINOMADE SUL REDDITO DI CITTADINANZA
SABATO 16 E DOMENICA 17
SETTEMBRE A MILANO [TEATRO ELFO]

Teatro dell’Elfo
Via Ciro Menotti 11,
20129 Milano

Tram: 23, fermata Via N.Bixio ang. Via Menotti, 29, 30
Autobus 60-62

Metro più vicino: MM1 (rossa): P.ta Venezia




Il
centro-sinistra, a partire dalla recente campagna elettorale, ha
finalmente scoperto la precarietà. Per noi la precarietà è sempre
stata
centrale, dunque siamo d'accordo: è centrale che il tema
assuma,
finalmente, un ruolo cardine nel dibattito e nell'agenda
politica
attuale. La precarietà è condizione esistenziale e
generalizzata, è il
cuore vivente su cui poggia il paradigma di
produzione contemporaneo.
Punta a trasformare, plagiare, reificare le
soggettività al lavoro nel
capitalismo cognitivo presente. La
precarietà è condizione eterogenea e
molteplice: è donna, è migrante,
è materiale e immateriale, interessa
tutte le fasce di età - anche se
in misura maggiore quella giovanile -
è industriale e terziaria, è
interna ed esterna allo stesso tempo. La
precarietà si basa
sull'individualizzazione del rapporto di lavoro, sul
progressivo ma
inesorabile smantellamento dei diritti del lavoro così
come dei
servizi, su miopi politiche concertative sindacali, sulle
difficoltà/incapacità di rappresentarla, sulla perdita di valore
della
contrattazione collettiva, sul diffondersi dei miti della
flessibilità
e dell'individualismo nei comportamenti privati, sul
cedere delle
pratiche conflittuali.
Essa viene percepita con modalità differenti a
seconda del conteso
lavorativo e del tipo di prestazione svolta. Non
c'è, dunque,
un'unica risposta possibile alla precarietà. Proprio
perché riguarda
la vita intera degli individui, perché eccede la sola
condizione
lavorativa e di reddito, non è pensabile un intervento
esclusivamente
limitato alle politiche del lavoro. Essa deve essere
affrontata nella
sua ingombrante complessità, sia sul versante dei
diritti del lavoro
che su quello della rivendicazione di un nuovo
welfare, che vuole
dire "immaginare un nuovo piano simbolico". La lotta
contro la
precarietà è infatti, soprattutto, lotta contro le condizioni
di
ricattabilità che essa comporta, ma è anche lotta contro il
crescente
condizionamento simbolico del vivente. Bisogna puntare al
miglioramento delle condizioni salariali e contrattuali vigenti ma
anche a garantire un reddito, a prescindere dalla prestazione
lavorativa.

Durante l'estate sul quotidiano Il Manifesto si è svolto
un
dibattito, assai più politico che teorico, sul tema reddito/salario:
essi sono stati forzosamente giustapposti. Secondo il corsivo
redazionale che accompagnava il primo degli interventi, la richiesta
di
un reddito continuativo favorirebbe la frammentazione del mondo
del
lavoro e la riduzione dei salari, rendendo vane le conquiste
sociali di
un secolo di lotte operaie. Si pretende, in tal modo, di
costruire
un'artificiale e corporativa contrapposizione tra lotta per
il reddito
e lotta per il salario, che non esiste nella realtà. Essa
pare frutto,
piuttosto, di nostalgie per la classe operaia
dell'industria
manifatturiera. Si cancellano così le caratteristiche
della nuova
composizione sociale del lavoro, che vede al suo interno
una quota
crescente di lavoro cognitivo terziarizzato, con nuove
esigenze,
bisogni, contraddizioni. Si è premuto perché le iniziative
della
sinistra radicale e dei movimenti, a partire dall'assemblea
dell'8
giugno scorso a Roma, "Stop precarietà", si focalizzassero
sulla
stabilizzazione del posto di lavoro e sull'abrogazione della
Legge 30,
dipinte come le uniche possibili misure per un reale
superamento della
precarietà. Ma è davvero così? Non si sta facendo
demagogia?

Riteniamo
che non debba esserci alcuna sterile contrapposizione tra
lotta per il
reddito e lotta per il salario. Che esse siano, in
questa fase,
complementari. Affrontare il nodo della precarietà
richiede l'utilizzo
congiunto di più strumenti, a seconda delle
caratteristiche del lavoro,
del territorio, dei casi concreti.
Laddove esiste abuso della
parasubordinazione è sacrosanto che venga
convertita e riconosciuta
come lavoro dipendente (come nel caso dei
3200 di Atesia). Ma è
altrettanto sacrosanto che vengano messe in
opera iniziative per
garantire continuità di reddito e servizi di
base (casa, mobilità,
saperi...). Riteniamo altresì che nell'attuale
capitalismo
contemporaneo dove linguaggio e sapere e lo sfruttamento
dei beni
comuni sono i nuovi motori dell'accumulazione, la moltitudine
precaria
debba aprire vertenzialità non solo nei luoghi di lavoro ma
anche e
soprattutto sui territori metropolitani, andando a
ridiscutere di
reddito e di welfare. E' obbligatoria la
ricomposizione sociale di ciò
che il capitale frammenta, la
riappropriazione di quei beni comuni di
cui il capitale ci espropria.
Le esperienze di lotta francesi del 2005
e del 2006 vanno riprese, i
loro contenuti riaffermati con forza.


Su
questi temi, UniNomade (con il supporto del collettivo Chainworkers)
organizza un incontro-dibattito nei giorni 16-17 settembre a Milano con
il
seguente calendario dei lavori:

Sabato 16 settembre

Ore 13.00 –
17.30 - relazioni sui seguenti temi:
- capitalismo contemporaneo, ruolo
della precarietà e dei saperi: le nuove
contraddizioni
- politiche del
lavoro e di welfare
- la centralità della questione reddito:
definizioni ed effetti
- praticabilità e prospettive del reddito d’
esistenza
Introducono Carlo Vercellone, Andrea Fumagalli e Raul
(Madrid), animano il
dibattito Toni Negri, Benedetto Vecchi, Cristina
Morini, Gigi Roggero,
Chainworker, ESC, Infoxoa, Neurogreen, …….

Ore
18.00 – 20.00: tavola rotonda e confronto sulla proposta di reddito e
forme della precarietà: intervengono Giorgio Cremaschi, Toni Negri,
Carlo
Vercellone, Andrea Fumagalli……... Coordina e presiede Marco
Bascetta.

Domenica 17 settembre
Ore 10.00 – 13.00 continua la
discussione con le realtà di movimento.
Coordina Marcello Tarì.




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