http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=59567
Libano, «bombe a grappolo su interi villaggi»
«Abbiamo coperto villaggi interi in Libano sparando bombe a grappolo. Quello che
abbiamo fatto è stato pazzesco, mostruoso». Nonostante le ripetute denunce delle
organizzazioni umanitarie (da Amnesty a Human Right Watch) e la condanna della
stessa Onu, il governo di Tel Aviv si è sempre difeso dalle accuse non tanto di
aver usato in Libano le famigerate "bombe a grappolo" di aver violato in qualche
modo le convenzioni internazionali. Quello che però emerge dall´intervista a un
ufficiale israeliano della riserva riportata sul quotidiano israeliano on line
Haaretz non conferma questa linea.
Descrivendo le attività nella unità per il lancio multiplo di razzi Mlrs durante
il recente conflitto con gli Hezbollah libanesi l´ufficiale (di cui giornale
tuttavia non fornisce l´identità) racconta di aver sparato verso il territorio
libanese 1.800 razzi a grappolo, che contenevano complessivamente un milione e
200 mila "bomblets", le sub-munizioni che si disperdono sopra l´obiettivo
moltiplicando il raggio d´azione dei razzi. Ma non solo. Il militare ha
sottolineato che si tratta di un tipo di razzi molto impreciso, che può
esplodere anche a 1200 metri dal loro obiettivo. Per questa ragione, ha
affermato, gli è stato ordinato di «impregnare» la zona con una grande quantità
di bombe.
La pericolosità delle bombe a grappolo deriva dal fatto che un´alta percetnuale
dei proiettili che le compone non esplode. Nel tipo di munizioni usate da
Israele può arrivare, secondo il giornale, fino al 40 per cento. Secondo le
stime delle Nazioni Unite sono oltre 100mila gli ordigni inesplosi sul
territorio libanese. Nelle due settimane successive alla tregua 59 persone sono
state coinvolte nell´esplosione di bombe a grappolo. Tredici sono morte