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Genova, 9 settembre 2006

COMUNICATO STAMPA

In relazione alle informazioni apparse in data 9/09/06 sulla stampa
cittadina,relative alla vertenza di assegnazione del centro sociale
Terra di Nessuno intendiamo effettuare alcune precisazioni:

Nei mesi scorsi si è aperto un tavolo di discussione con la
Circoscrizione 1 Centro-est, con l'obiettivo di elaborare una
strategia congiunta tra i cittadini del quartiere Oregina-Lagaccio e
l'amministrazione volta alla riqualificazione integrale dell'area di
Via Bianco, da anni abbandonata all'incuria e al conseguente degrado.
In questo confronto pubblico, materializzatosi nell'approvazione di
una mozione presso il Consiglio di Circoscrizione, il Centro Sociale
Terra di Nessuno ha portato la propria esperienza decennale di
attività nel quartiere e cittadina e di lavoro volontario per il
recupero degli spazi occupati e dell'area prospiciente, sottolineando
la necessità di un intervento consistente dell'amministrazione laddove
il regime di volontariato non riesce o non è in grado, per mancanza di
risorse o di professionalità specifiche, ad operare.
Siamo spiacenti che, dopo la pausa estiva, il confronto con
l'amministrazione circoscrizionale e comunale riprenda dal
perfezionamento dello status giuridico-legale del Centro Sociale Terra
di Nessuno, anziché dalla definizione di iniziative volte a
concretizzare l'oggetto primario del confronto.
Pensiamo che la priorità per la cittadinanza di Oregina-Lagaccio e di
Genova sia la possibilità di tornare ad usufruire di uno spazio verde,
pubblico e sicuro, nel quale portare i bambini a giocare, organizzare
una partita a bocce o semplicemente partecipare ad una nostra
iniziativa, e non l'ufficializzazione dell'assegnazione dei locali di
Via B. Bianco 4 al Terra di Nessuno, per altro già da tempo contenuta
nelle delibere annuali sui beni pubblici da destinare ad uso
associativo. Per quanto la nostra esperienza, non cerchiamo uno
"sdoganamento" nelle carte bollate della burocrazia amministrativa,
giacché la nostra legittimazione la cogliamo dalle relazioni che
quotidianamente intessiamo con i cittadini e i soggetti sociali che,
insieme a noi, si impegnano per una città più vivibile un mondo
migliore.
Invitiamo, quindi, gli amministratori interessati a dare seguito
innanzitutto agli impegni assunti pubblicamente in sede di Consiglio
di Circoscrizione e, ribadendo che non abbiamo pregiudiziali
ideologiche nei confronti di una eventuale regolarizzazione degli
spazi occupati nei termini contenuti in delibera, attendiamo che il
confronto possa ripartire, come si legge nel primo punto del testo
approvato, dal "programmare e concertare, viste le considerazioni
sopra esposte, insieme gli enti competenti (Amiu, Aster) ed agli
attivisti del Centro l?effettuazione di interventi di pulizia e
manutenzione straordinaria necessari agli spazi attribuiti al Centro
in vista ? e quindi solo come passo successivo ? di una regolare
assegnazione".

Centro Sociale Occupato Autogestito
Terra di Nessuno

Sperando possa essere utile per l'avvio di un dibattito serio anche a
livello cittadino, riportiamo sotto uno stralcio della delibera
discussa in Consiglio di circoscrizione lo scorso 11 maggio:

CONSIGLIO DI CIRCOSCRIZIONE 1 CENTRO EST
Considerato che il Centro sociale ?Terra di nessuno? costituisce nel
quartiere Oregina-Lagaccio, da ormai 10 anni, un punto di aggregazione
giovanile riconosciuto da tutti per l?attività di coesione sociale e
di valorizzazione del territorio [?]
Considerato che prima dell?insediamento del Centro ? avvenuto nel
dicembre 1996 ? lo spazio di Via B.Bianco 4 era un?officina dismessa,
inutilizzata, abbandonata al degrado che contribuiva alla
dequalificazione della zona
Considerato che i locali e lo spazio circostante utilizzati dal centro
sociale sono oggetto dal 1997 ad oggi di una continua ed incessante
cura e riqualificazione svolta dagli attivisti del centro in regime di
volontariato (pulizia, sgombero detriti, manutenzione dello spazio
verde e delle scarpate circostanti ecc.), e che questa
riqualificazione contribuisce ad aumentare la vivibilità della zona
Considerato che tuttavia la scarpata a valle della parte alta di via B
.Bianco, e prospiciente ai locali del centro necessita di una accurata
bonifica, ma che tale attività, a causa dell?accentuata ripidità del
terreno, non può essere svolta in sicurezza in semplice regime di
volontariato ma presuppone un intervento specializzato
Considerato che i locali del Centro e lo spazio circostante non
risultano di interesse per la civica amministrazione, e che questa
situazione è riconosciuta dal Comune, al punto che tali locali da
tempo sono inseriti nell?allegato A ?immobili assegnati? della
delibera annuale che individua i beni immobili comunali da destinare
ad uso associativo, ed attribuiti al ?Terra di nessuno?, sebbene
questa assegnazione non sia attualmente regolarizzata da contratto
Considerato che le associazioni interne al Centro sociale e gli
attivisti del Centro non sono contrari ad una definitiva
regolarizzazione della loro situazione nei locali di Via B.Bianco
anche attraverso la stipula di un contratto a fitto ridotto per uso
associativo, che riconosca il lavoro di riqualificazione salvaguardia
e messa a valore di quei locali e del territorio circostante svolto
dagli attivisti negli ultimi 10 anni di presenza
Considerato che nella zona esistono ampi spazi pubblici ancora
sottoutilizzati e che gli attivisti del Centro sociale terra di
nessuno e gli abitanti della zona chiedono che venga avviato un tavolo
di confronto aperto alla cittadinanza dei quartieri interessati, in
cui fare il punto e ragionare sulle situazioni relative all?utilizzo
delle aree ancora sotto-utilizzate o dismesse [?]
Il CdC impegna il Presidente:
1) A programmare e concertare, viste le considerazioni sopra esposte,
insieme gli enti competenti (Amiu, Aster) ed agli attivisti del
Centro l?effettuazione di interventi di pulizia e manutenzione
straordinaria necessari agli spazi attribuiti al Centro in vista di
una regolare assegnazione in concessione o in affitto, e al territorio
limitrofo (scarpate ecc.), laddove il regime di volontariato dei
cittadini da solo non è possibile o non può essere, per la complessità
degli interventi, sufficiente e/o adeguato [?]