On Saturday 09 September 2006 16:51, bakunin wrote: > Ritengo importante non confodere il punto di vista. Noi stiamo
> parlando di chi produce "cose" e non di chi le usa. Una licenza GPL
> cosi' come una licenza CC vanno piu' che bene se si e' utilizzatori.
> Lo stesso vale per Apache2, mit, bsd, etc etc etc.
Per produrre "cose" servono sempre altre "cose", la creazione non e' mai
un processo totalmente originale ma si origina sempre attraverso la
rielaborazione e l'utilizzo di altre "cose", siano esse idee,
immaginari, strumenti tecnici, tutte "cose" perfettamente sottoponibili
a restrizioni legali di vario tipo, brevetti, licenze di utilizzo,
diritti d'autore e quant'altro. Quindi la necessita' di dividere i
punti di vista tra produttore e utilizzatore non mi risulta cosi'
chiara e non mi pare rispecchiare molto quello che succede
quotidianamente. E' ovvio che se vogliamo limitarci all'aspetto legale
della questione tale divisione e' importante e fondamentale e per un
utilizzatore le varie licenze citate vanno piu' che bene, ma mi
piacerebbe riuscire a fare un discorso un po' piu' ampio.
Anche un semplice utilizzatore di firefox sta producendo e rielaborando
qualcosa (magari non facilmente tangibile e quantificabile) nel momento
in cui lo utilizza per navigare su internet e accedere ad informazioni
e se una qualche clausula di una ipotetica licenza d'uso gli impedisse
di utilizzare le competenze e le informazioni che acquisisce durante
l'utilizzo dello strumento firefox per creare qualche "cosa"
risulterebbe evidente come la divisione tra chi ha creato firefox, le
licenze che vengono scelte e chi lo utilizza e' veramente molto sottile
e molto piu' problematica di quella puramente legale.
Lo scenario immaginato nel mio esempio e' frutto del mio pessimismo e
presuppone livelli di controllo su strumenti e idee molto piu' radicati
e regolamentati di quelli attuali, ma vedo gia' in parte una tendenza
alla creazione di meccanismi che possono rendere possibili questi
scenari (e poi sono pessimista per natura :-D)
