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Sent: Saturday, September 09, 2006 2:02 PM
Subject: Appello del Centro delle Culture di Genova e UnAltroMondo Onlus
Non facciamo uccidere Amir!
Abbiamo 48 ore per fermare la sua “condanna a morte”.
Ciao, sono Niccolò Paoli, responsabile del Centro delle Culture di Arezzo e
ti chiedo un aiuto per la situazione che vado ad illustrarti:
Lunedì 4 settembre Amir K. cittadino pakistano residente da oltre 2 anni ad
Arezzo, é stato fermato per accertamenti e dopo una giornata di
interrogatori è stato portato nel Centro di Permanenza Temporanea di via
Corelli a Milano con un decreto di espulsione.
Amir è un ragazzo di 23 anni che da quando è in Italia è impegnato
attivamente come volontario in iniziative non violente, contro la
discriminazione e per l’apertura al dialogo tra le culture e le religioni
(corsi di lingua per immigrati, campagna nazionale per il dialogo tra le
religioni, raccolta firme per adibire aree di sepoltura ad ogni credo,
promotore di un mensile multietnico, etc.).
Non essendo rientrato in nessuna sanatoria né decreto flussi, la sua attuale
situazione è di clandestino.
Amir ha dovuto lasciare il proprio paese per motivi religiosi: appartiene ad
una minoranza sciita e per questo è stato perseguitato e minacciato di morte
(esiste un’accurata documentazione della sua situazione); solo nell’ultimo
periodo, nella sua città, sono state uccise 41 persone per lo stesso motivo,
quindi rimpatriarlo adesso significa condannarlo a morte.
Ci appelliamo all’art.19 della costituzione e chiediamo allo Stato italiano
di dargli asilo politico per motivi religiosi.
Già oggi molti cittadini italiani amici di Amir stanno raccogliendo e
sottoscrivendo migliaia di richieste per il suo asilo politico, per questo è
attivo un sito su cui sottoscrivere ed aderire all’iniziativa:
www.c234.net/petizioni/amir
Oltre a sottoscrivere la petizione di invito a far girare questa e-mail fra
amici, conoscenti, parenti e tutte le persone che conosci che possono
aiutarci.
Ciao
Niccolò