Sigmund Baginov ha scritto:
> L'informazione deve essere libera e liberata, ma da chi e per quali 
> scopi? Una "liberazione acritica" e' senz'altro piu' facile e, per 
> alcuni versi piu' "produttiva", sia in termini quantitativi, sia in 
> termini qualitativi, ma e' veramente quello che vogliamo? Avere i soldi 
> e gli sviluppatori della SUN per sviluppare Openoffice e' veramente 
> liberare l'informazione e slegarla da alcune logiche da noi tanto 
> odiate?
sì, se il valore più importante per te è la libertà di ogni individuo.
no, se per te altri valori sono più importanti della libertà, ossia se 
ritieni tuo dovere/volere il fatto di forzare chiunque voglia usare quel 
software a seguire i tuoi valori e i tuoi odi invece dei suoi perchè li 
ritieni prioritari rispetto alla sua libertà.
per elettrico invece:
>>perche' non e' assolutamente capace di codificare cosa e' commerciale.
> 
> questo infatti è un punto da sviscerare. ci andrebbe una licenza VUCCGG
> - vietato l'uso commerciale con grandi guadagni.
l'unica strada attualmente percorribile è fare una azienda socialmente 
responsabile, cioè gestita come una azienda ma in cui i profitti vengono 
dedicati a progetti sociali e a migliorare il trattamento dei dipendenti 
invece che essere massimizzati e girati ai soci; o (convergendo 
dall'altro lato) una entità non-profit che è organizzata aziendalmente 
ma che tiene i prezzi al minimo necessario da annullare i profitti.
questo secondo modello, ad esempio, è quello che molti (me compreso) 
avrebbero in mente per i registri dei domini: se il costo di offrire un 
dominio cala col tempo, dovrebbe calare il prezzo al pubblico e non 
aumentare il profitto del signor verisign. (cifre: attualmente un 
dominio .com all'ingrosso costa sei dollari, si calcola che il costo di 
produzione sia di qualche centesimo, secondo alcuni anche frazioni di 
centesimo.)
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vb.             [Vittorio Bertola - v.bertola [a] bertola.eu.org]<-----
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