Author: hackattone Date: To: hackmeeting Subject: [Hackmeeting] Un lavoro da hacker...
Si parlava di nuovi progetti, o anche solo nuove idee da sviluppare. Io ne
butto la' una, ben consapevole che potrei essere linciato pubblicamente, dato
l'attinenza forse scarsa (o forse no, ditemi voi) di questi temi rispetto ad
HM. Va bene, sono pronto con la vasellina, in caso fatemi il culo.
Tra le finalita' di hackmeeting c'e' sicuramente l'utilizzo critico e
consapevole delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e la
proposta di paradigmi che esulino dagli aspetti commerciali e repressivi e
che determinino un cambiamento della societa'. Credo che molti dei
partecipanti viva una dicotomia tra questa visione e il sistema in cui e'
calato la maggior parte del suo tempo (o comunque una grossa parte del suo
tempo) fatto di lavoro, studio e relazioni in generale. Naturalmente e'
difficile sfuggire a questa logica, in quanto, banalmente, tutti dobbiamo
campa'.
Ho sentito in giro a Parma di tante iniziative carine che provano a
fare "hacking della realta' lavorativa", proponendo un approccio serio,
etico, basato su principi il piu' possibile vicini a quelli dell'HM. Ce ne
sono di piu' di quanto si potrebbe pensare e sono davvero interessanti.
Diciamo, per lo meno, che tra le chiacchiere sentivo sempre pareri parecchio
interessati, dal tipo che vuole partecipare alla cosa, allo studente che ti
dice "meglio fare lo stage in una cosa del genere che in una multinazionale
del cazzo che ti sfrutta e basta", al simpatizzante generico che magari non
si mette in prima linea ma ti dice: "Bella questa cosa che state facendo...".
Perche' sto rompendo il cazzo con tutta 'sta pappardella? Perche' a Roma
stanno organizzando Incontrotempo, un "festival del precariato" in cui si
raccontano le esperienze di precarieta' e le nuove problematiche del mondo
del lavoro legate al cambiamento della produzione (smaterializzazione del
prodotto) e si propongono idee nuove per sfuggirle. Non sarebbe affatto male
se tutte queste realta' che ho incontrato a Parma e che provano a dare una
risposta concreta proponendo nuovi schemi lavorativi volessero partecipare.
Potrebbe essere anche l'inizio di un percorso da sviluppare in HM. L'idea
sarebbe quella di evitare di cambiarsi il cappello ogni volta che si passa
dalla realta' di tutti i giorni a quella che proviamo a realizzare con HM. O
meglio, diciamo, a tenere in testa il piu' possibile il cappello che ci piace
di piu'.