Autore: massimiliano.piacentini@tin.it Data: To: forumlucca Oggetto: [Forumlucca] Stop a Forza Nuova
CATANIA, VIETATO CORTEO FORZA NUOVA
Avrebbe coinciso con
manifestazione antifascista
giovedì 07 settembre 2006 , di ansa
CATANIA, 7 SET - Il Questore di Catania ha vietato la manifestazione
con corteo promossa da Forza Nuova il 16 settembre 2006. Il corteo era
previsto in concomitanza con la Manifestazione Nazionale Antifascista
dell'Open Mind. Il provvedimento e' stato emesso 'per evitare che gli
attivisti di Fn compiano episodi di provocazione verso l'opposto
schieramento politico, come successo in occasione del Gay Pride del 28
giugno'.
A BOLOGNA, MEGLIO FROCI CHE FASCISTI
Il Consiglio
comunale condanna l’omofobia di Forza Nuova
martedì 25 luglio 2006 ,
di comunicato stampa
“L’è mei un fiol leder che un fiol buson”
(meglio un figlio ladro che un figlio frocio) si diceva a Bologna prima
della nascita del Cassero, ormai quasi 25 anni. Da allora tante cose
sono cambiate, fino alla decisione di ieri con cui il Comune di Bologna
ha sancito che, ladri a parte, nel capoluogo emiliano è meglio essere
froci che fascisti.
Il Consiglio Comunale, infatti, ha approvato un
ordine del giorno di condanna delle parole omofobe (“meglio fascisti
che froci”) pronunciate lo scorso aprile durante un comizio di Forza
Nuova. Il documento, presentato da Sergio Lo Giudice, consigliere dei
Ds e presidente nazionale di Arcigay, era firmato, fra gli altri, da
tutti i capigruppo della maggioranza di centrosinistra, dalla
Margherita a Rifondazione Comunista. Forza Italia e i civici de La Tua
Bologna si sono astenuti mentre Alleanza Nazionale non era presente in
aula.
La decisione arriva a una settimana esatta dalla sentenza
della Corte di Cassazione che ha stabilito che utilizzare in modo
insultante il termine “frocio” è reato in quanto rappresenta “un chiaro
intento di derisione e di scherno, espresso in forma graffiante".
Questo il testo dell' ordine del giorno:
"Il Consiglio Comunale
di Bologna
rilevato che sabato 1 aprile 2006, in Piazza Galvani, ha
avuto luogo una manifestazione non autorizzata del gruppo neofascista
Forza Nuova, facente parte della formazione politica di estrema destra
denominata Alternativa Sociale, in cui sono stati utilizzati simboli,
gesti, termini e slogan direttamente riconducibili alla tradizione
fascista; in quella occasione il segretario nazionale di Alternativa
Sociale, Roberto Fiore, dopo essersi scagliato contro gli immigrati in
lista per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale
pubblica, ha concluso il suo intervento pronunciando la frase “meglio
fascisti che froci”;
Considerato che Il 14 gennaio, 2003,
intervenendo alla Camera dei Deputati in merito ad azioni violente
messe in atto da Forza Nuova a Bari contro esponenti della locale
comunità gay, il Ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu ha affermato:
“Si tratta di gesti che, anche quando hanno solamente carattere
dimostrativo e non producono danni rilevanti, sono comunque espressione
di metodi violenti, che puntano a condizionare la normale dialettica
democratica e, conseguentemente, a degradare i rapporti civili. (...)
Perciò, forme di illegalità politica diffusa come quelle praticate da
Forza Nuova e da altri gruppi non possono essere più a lungo
tollerate”;
Il 22 luglio 2005 il Comune di Bologna ha aderito alla
Carta europea dei diritti dell’uomo nella città, nella quale viene
bandita ogni discriminazione “legata all'origine, al colore, all'età,
al sesso o alle scelte sessuali, alla lingua, alla religione,
all'opinione politica, all'origine etnica, nazionale o sociale, o al
reddito”;
Il 18 gennaio 2006 il Parlamento Europeo ha approvato, con
un voto trasversale agli schieramenti politici, una Risoluzione contro
l’omofobia in Europa, che definisce l’omofobia come “una irrazionale
paura ed avversione dell’omosessualità e delle persone Lgbt (lesbiche,
gay, bisessuali e transgender) basata sul pregiudizio, assimilabile al
razzismo, xenofobia, antisemitismo e sessismo” e che invita i paesi
membri a “riconoscere pienamente gli omosessuali come bersagli e
vittime del regime nazista”;
Condanna fermamente l’utilizzo di
simboli e slogan legati alla tradizione fascista, in palese violazione
della legge 645 del 1952 altrimenti nota come Legge Scelba sul divieto
di ricostituzione del Partito Fascista;
l’uso di espressioni
violentemente omofobe e xenofobe come quelle pronunciate sabato 1
aprile in piazza Galvani, che non possono trovare cittadinanza in una
città come Bologna, medaglia d’oro della Resistenza e Città d’Europa".