Marco Pierfranceschi ha scritto:
> On Sun, 03 Sep 2006 14:36:47 +0200
> Giovanni Luca Ciampaglia <junkie.dolphin@???> wrote:
>
>> Allora forse il problema non è
>> nell'ideologia di chi ci governa, perché è palese che sia a destra che a
>> sinistra la bicicletta è considerata un mezzo da usare in vacanza e
>> nelle scampagnate, e non un mezzo di _trasporto_.
>> Il problema sta nel fatto che i nostri politici assecondano il proprio
>> elettorato. E se l'elettorato vuole usare la macchina, gli sforzi seri
>> verranno fatti per la mobilità su 4 ruote, e non per costruire piste
>> ciclabili.
>>
>
> Sì, il problema è che è palese soprattutto alla cittadinanza (vedi post di Bellino), che capisce solo la "maghina". Per cambiare questo stato di fatto occorrerebbe una battaglia culturale che non si vuole combattere, anche perché le forze del "nemico" sono soverchianti: ti è mai capitato di guardare la televisione nella cosiddetta "prima serata"? Un terzo delle pubblicità sono di automobili, nella fascia oraria più costosa.
>
È vero, ma più di cento spot di Alfa Romeo, BMW, Volkwagen etc etc
secondo me lo fa un ciclista nel traffico, nell'ora di punta, che
sfreccia mentre tutte la auto sono ferme: io penso che per quanto la
pubblicità e i media possano lobotomizzarti, e farti credere che solo
l'automobile è la cosa che fa per te, non ci sia nulla che tenga contro
la prova dell'evidenza. E tutto il resto viene dopo, in quanto ad
efficacia del messaggio (Domeniche ecologiche, piste ciclabili, CM, etc
etc).
>> E non è un caso che le poche piste che sono state fatte a
>> Roma da Veltroni servano a collegare parchi pubblici: per quanto possano
>> dire il contrario, per loro la bici si usa di Domenica per andare al
>> parco, non durante la mattina per andare al lavoro.
>>
>
> Per questo mi assumo la mia parte di responsabilità: l'idea di mettere in rete prima di tutto i parchi è mia, e mi sono personalmente battuto perché venisse accolta.
> Però devi coglierla nel suo valore strategico, mettere in rete le decine di parchi e zone verdi di Roma significa creare una rete reale di mobilità alternativa all'auto: a Roma ci sono parchi dappertutto.
> L'idea era di "far crescere" i ciclisti domenicali mostrando loro la possibilità di usare la bici per girare la città, e non solo il giardinetto dietro casa. Dopodiché sarebbero passati (molto forse) ad usarla per andare a scuola o in ufficio.
> Aggiungi che l'unico assessore che ci abbia dato retta ha competenza sull'Ambiente e giardini, e non sulla mobilità. Teoricamente Esposito dovrebbe occuparsi solo di realizzare piste "dentro" i parchi, dove presubilmente non ce n'è grande necessità, mentre invece è riuscito a farle costruire anche fuori.
>
Io personalmente non credo molto nella missione educatrice delle
istituzioni, e come ti ho detto prima secondo me l'unica cosa che fa
scegliere alle persone di _provare_ la bicicletta è la propria volontà