comunicato stampa
FINALMENTE LE STRISCIE GIALLE PER I BUS: MA...
Mattina di inizio settembre: esco di casa e noto una insolita cosa
sull'Aurelia, molte auto, (quasi) tutte con un solo guidatore (in genere
bianco e maschio) sono in fila e impediscono al bus, che aspetto, di
raggiungere le nuove corsie riservate.
Salito sull'autobus, che comunque ha una frequenza scoraggiante per gli
utenti, prendo posto e mi guardo intorno.
C'e' parecchio spazio (la scuola non e' ancora iniziata) ed e', come al
solito, popolato da due categorie i "mistici del trasporto pubblico" e i
"poveri" che non possono permettersi aria condizionata e autoradio (che
rendono il tragitto confortevole anche se c'e' coda).
Al ritorno prendo il treno, quel del "buon servizio ferroviario" di cui
parla l'assessore Arcangelo Merella in una lettera a un giornale genovese
nel tentativo (goffo) di spiegare perche' non si dimetta nonostante non sia
d'accordo con la politica dell'amministrazione di cui e' assessore al
traffico.
Come al solito e' in ritardo di 20 minuti.
Quando torno a casa riesco a leggere i quotidiani e la polemica contro il
trasporto pubblico, comprensibile da parte di quei commercianti incapaci di
fare affari senza i parcheggi (selvaggi) davanti al negozio e di chi
risponde direttamene o meno alle lobbies delle aziende costrutttrici di auto.
Mi rimane da fare una considerazione: come si fa a favorire il trasporto
pubblico se, insieme alle indispensabili corsie riservate, si aumenta il
biglietto, si permettono parcheggi nel centro citta' e non si favorisce il
commercio dei quartieri disincentivando i grandi centri commerciali che
attirano grandissime quantita' di traffico?
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"Eppure il vento soffia ancora...." Pierangelo Bertoli (1942 - 2002)
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