Re: [Hackmeeting] politica si, ma indipendente dagli schiera…

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著者: Vittorio Bertola
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To: hackmeeting
題目: Re: [Hackmeeting] politica si, ma indipendente dagli schieramenti
pipe ha scritto:
> In molti punti Dame ha ragione: l'hacking è antifascista per sua
> natura, come ogni altra politica di liberta'


Certo, basta che ci si intenda sul fatto che per "antifascista"
consideriamo qualsiasi idea politica basata sulle libertà personali, e
non invece quell'area politica molto più ristretta che si colloca
all'estremo opposto dell'arco ideologico.

Perchè su questo ha ragione Chiesa e chi teme la confusione concettuale
tra hacker e centri sociali: sarebbe terribile se il messaggio che
passasse è che essere hacker significa occupare palazzine abbandonate.
Si può essere hacker occupando come non occupando, nessuna delle due
posizioni è una precondizione.

> All'hackit06 questo nn è avvenuto: la si è fatta politica non solo
> finalizzata alla libertà di informazione o ai principi dell'hacking.
> Per fare qualche esempio c'erano manifesti per la chiusione dei CPT,
> foto dei militanti che operavano durante il G8 di Genova o da qualche
> altra parte, ... (possiamo anche essere d'accordo, ma se non centrano
> un cazzo con l'hacking vanno rimossi a un meeting di hacker).


Su questo invece non sono d'accordo: l'hacking è anche
controinformazione e ben venga anche controinformazione di quel genere
purchè sia un extra (non il centro del meeting) e purchè siano ammesse
anche contro-controinformazioni e opinioni discordanti. Se non mi
avessero fatto entrare perchè io sono a favore dei CPT (oh basta là), o
se avessero detto ai giornali che gli hacker italiani sono tutti in
blocco contro i CPT, mi sarei incazzato; d'altra parte, ascoltare un
punto di vista opposto al tuo è sempre utile per aggiornare ed
eventualmente modificare la tua visione del problema, quella che, da
buon hacker, ti sei fatto da solo acquisendo informazioni in giro.

> Altra critica: scrivetelo nel sito che chi arrivava all'hackit
> trovava un centro sociale: non tutti pensano che quello sia il modo
> più bello di trascorrere le sue giornate. Inoltre i cani in giro per
> le stanze, il disordine e le cose che si spingono molto oltre il
> "rimediato" non costituiscono di certo una buona fonte di
> apprendimento.


Beh, però non mi sembra che l'ambiente a Genova o a Torino fosse diverso.

Credo se mai che sia pienamente matura, se veramente c'è tutto questo 
scontento, l'organizzazione di un meeting di hacker pulitino e 
perbenino, per quelli a cui fa senso andare in un luogo occupato con le 
pareti sporche e il cesso con lo sciacquone più potente della storia 
delle occupazioni italiane. Fatelo, io vengo a parlare volentieri anche 
lì (basta che non costi 300 euro l'ingresso, s'intende, perchè quello 
non è un meeting ma un evento commerciale e in quel caso, signori, si 
pagano anche i relatori). E' lo spirito di Internet, se non ti piace 
quel che c'è ti rimbocchi le maniche e ti fai il tuo, e poi la gente 
userà quello che gli piace di più.
-- 
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