Re: [Hackmeeting] la Stampa

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Aihe: Re: [Hackmeeting] la Stampa
IMHO

ciò che scrive Chiesa secondo me non è egalitario nè risponde allo
spirito secondo il quale lui stesso partecipa ai meeting sparsi per
l'Europa, poichè con le sue stesse affermazioni discrimina i suoi
simili, nonostante a suo dire parlino troppo di politica. E' caduto
esattamente in ciò che ci (mi permetto un *ci*) contesta.
D'altra parte come si fa ad escludere la discussione politica in questo
scenario? Un esempio: la diffusione del Software protetto da copyright è
interesse di chi ne trae profitto, o no? E chi ne trae profitto? I
grandi azionisti delle aziende produttrici di Software protetto da
copyright, gli imprenditori ad esse collegate e via discorrendo. Ora, in
Italia (sempre ad esempio) la maggior parte degli imprenditori è di
destra. E' un modo di pensare quello della politica, uno stile di vita,
non una cosa sulla quale si può passare sopra come se nulla fosse,
perchè detto sinceramente la politica è tutta una questione di
principio, preponderante rispetto al resto, a meno che il resto non sia
così importante da annichilirla.

Anche e soprattutto chi dice di fregarsene della politica, dovrebbe
riflettere sul fatto che egli stesso è frutto di un comportamento
politico molto in voga nel dopoguerra (con tanto di partito) detto
*qualunquismo*. Come vedete, signore e signori, la politica è ovunque.
Così come nessuno critica chi affronta l'hacking come una questione
puramente tecnica, nessuno di questi ultimi dovrebbe sentirsi in diritto
di additare gli Hackmeeting come politicizzati. Altrimenti la sua idea
di *free* va a farsi benedire, perchè il suo comportamento non è *free*.

Chiesa probabilmente non ha colto lo spirito dell'occupazione. Se avesse
letto la motivazione, ossia la volontà tramite un atto simbolico di
appropriarsi di uno spazio totalmente libero dove fare un meeting, in
barba alle proprietà altrui (spero di averla colta), magari non avrebbe
scritto quella frase molto, troppo generalizzata che dice

" Ma non è occupando un edificio abbandonato ed appendendo alle

finestre striscioni antifascisti, che si “parla di hacking”. "

Sorvoliamo poi sulle (senza dubbio alcuno, nevvero) capacità logistiche di Chiesa che riesce a spostarsi in Europa e vuole renderci partecipi delle sue mirabolanti imprese (per la serie: chi ce l'ha più lungo?eh?eh?eh?), l'unica cosa che dimentica è che per rendere onore al suo spirito Hacker potrebbe essere così buono da rendere partecipi tutti noi delle cose che avrà imparato, altrimenti ancora una volta renderà tutta la questione un affare elitario e di casta, che è la cosa che più odio in un hacker, se si definisce tale. Ci vuole condivisione, non ci servono atteggiamenti da Superman.Buon viaggio, Chiesa.

All'estero, dimentica il signor Chiesa, non c'è la storia politica che c'è qui da noi. I Malesiani sono storicamente un popolo sfruttato dalle multinazionali. Il CCC è tedesco se non erro, e in Tedeschia (eheh) c'è una situazione politica molto diversa dalla nostra. All'estero si può essere di destra o di sinistra o di su o di giù, ma alcune questioni sono riconosciute orizzontalmente e verticalmente.

In Italia non è scontato che la destra (per esempio) comprenda l'utilità del Software Libero, così come non è scontato che la sinistra capisca l'utilità di rendere riservati quanto più possibile i propri dati (faccio due esempi senza riferirmi a fatti reali, intendiamoci).

D'altro canto il signor Chiesa si dimostra umano (grazie) quando parla di errore nelle persone che snobbano l'hackmeeting (compreso lui, quindi..vabbè) e quando parla dello svolgimento di altri meeting non legati alla business security (strada battuta dai grandi imp...impre....dai! imprenditori!) e con costi accessibili ai più (grazie infinite, Mr. Amico-Intimo-Del-CCC).

Sinceramente perdo di vista il senso del suo progetto di Hacker's profiling, mi sembra una indagine di mercato più che un impegno tecnico in favore delle libere tecnologie (poi ci spiegherà cortesemente l'utilità di una criminologa oltre al fatto di poter dire "Avevo una criminologa che lavorava al mio progetto"), ma senza dubbio sono quantomai stizzito dal fatto che nel mondo dobbiamo essere rappresentati da personaggi come lui (tecnicamente più preparati di Tsutomu Shimomura, eh vabbè, Ercole era un inetto) che annichiliscono la nostra realtà dipingendoci come marionette da Parlamento.

In sostanza: di lui potrei senzameno preoccuparmi in maniera inferiore rispetto ad ora, però trovo scorretto che invece di pubblicare l'intervista di una persona di Hackmeeting si pubblichi l'intervista di una persona che denigra Hackmeeting. Mi sembra un po' facile, ecco.


Mi scuso per la lunghezza del post, sperando di non urtare nessuno.

baci e coccole, e viva gli hackmeeting dei poveri..


black.h.awk



p.s. un'altra cosa: Chiesa denuncia la politicizzazione di un meeting, e scrive per un giornale politico? OH MY LOL! La contraddizione fatta persona. Amo quell'uomo! ( scherzo eh.... :look: )