Author: infoshop Date: To: animate Subject: [Animate] comunicato sui fatti di focene (fwd)
chi può lo faccia girare
p.s non va alla stampa
L'assemblea romana riunitasi il 30 agosto 2006 ha ritenuto necessario
esprimersi e dare indicazioni su diversi punti:
Sabato 27 agosto tre ragazzi sono stati aggrediti a freddo fuori da una
dance hall a Focene.
Un ragazzo, Renato è morto.
La tesi dei futili motivi e della rissa tra balordi va rifiutata a partire
dalle
testimonianze raccolte che portano ad individuare l'omicidio di Renato come
un'aggressione. L'aggressione fuori un locale gestito da alcuni attivisti
di rifondazione comunista, una serata reggae, la modalità rapida
dell'esecuzione. Questa è avvenuta all'interno di un contesto e in un
territorio che vede la presenza di organizzazioni neofasciste che producono
atteggiamenti di emulazione e pratiche che riteniamo fasciste.
Inoltre denunciamo l'inadempienza dei soccorsi e in particolare
dell'ospedale Grassi al quale Renato è stato portato.
L'assemblea romana ritiene per questo necessario attivare tutte le forme
possibili per costruire un'altra verità che non sia disturbata da elementi
esterni a partire dal coinvolgimento stesso dei carabinieri locali.
Il coinvolgimento di due giovanissimi, che per chiarezza, riteniamo di non
dover indicare come due militanti organizzati, non ci fa ritrarre
dall'inserire questa aggressione all'interno di
un contesto più ampio che ormai vede questa città attraversata da episodi
che denunciamo
da anni. Dagli assalti ai centri sociali alle camionette di camicie nere in
campagna
elettorale; dai diversi accoltellamenti a giovani semplicemente vestiti in
modo diverso
ai pestaggi agli immigrati.
I luoghi principe da cui partono queste mode sono le occupazioni non
conformi, triste
specificità romana, spazi che vengono equiparati in tutto e per tutto agli
spazi sociali,
la cui unica differenza risiede nell'appartenenza politica: gli opposti
estremismi.
Ma noi sappiamo che questi spazi sono i bacini di incubazione di batteri
che poi si
diffondono nella normalità dell'agire quotidiano attraverso la produzione
di forme di
socialità e di relazione della violenza, della sopraffazione,
dell'intolleranza e oggi ne
abbiamo la più dolorosa prova.
C'è una porzione di responsabilità politica in quanto è accaduto che tocca
a chi crede di
poter governare questa città mettendo tutto sullo stesso piano e cercando
di rendere compatibile la presenza dei covi neofascisti con la democratica
amministrazione della città, anche se il prezzo da pagare è il dilagare
della violenza e
delle aggressioni ai danni di chi vive la città di Roma.
Il silenzio intorno a questi fatti ha prodotto la legittimazione di queste
bande
neonaziste e la diffusione di pratiche e azioni che vanno definite come
fasciste.
Siamo consapevoli che l'arresto di due ragazzi di 17 e 19 anni non ci
restituisce nemmeno
in minima parte il fatto che Renato non ci sia piu', così come sappiamo
che la nostra
idea di giustizia non è assimilabile a quella punitiva della reclusione. Il
sapere che
gli assassini di Renato hanno un volto, un'eta', placa certamente
un'innegabile ansia di
sapere, ma poi?
La manifestazione indetta per sabato 2 SETTEMBRE vuole essere un momento che
permetta a tutti di poter esprimere il proprio bisogno di rompere il
silenzio, vuole ribadire la necessità di avviare un processo di iniziativa
politica che combatta questa barbarie, che denunci il silenzio dentro il
quale questo clima cresce, che restituisca chiaramente le responsabilità
politiche che rendono possibile la legittimazione di alcune organizzazioni
neofasciste che hanno alimentato tale barbarie, che sappia riprendere la
parola e che sappia far esprimere tutti e tutte nella totale condanna di
forme e pratiche di sopraffazione e violenza fascista.
Concentramento per la Manifestazione
Sabato 2 settembre ore 17
Roma, Porta S.Paolo