Autore: ciclofficina don chisciotte Data: To: Cm-roma Oggetto: [Cm-roma] sabato questo : urgente e importante....
credo che tutti voi sappiate cosa è successo a Focene l'altra settimana,....
posto il riassunto venuto fuori al L.O.A. acrobax, e la convocazione
per la manifestazione di sabato questo.
sabato alle 17 c'è la manifestazione da porta san Paolo a campo de'
fiori per dare una risposta all' ulteriore aggressione e
all'assassinio di Renato.
Non volevamo certamente riaprire questo anno politico con la triste
notizia della morte di Renato, un omicidio che ci mette con le spalle
al muro rispetto ad una realtà sociale che avevamo tutti immaginato
come imminente, latente nel tessuto sociale, dopo le innumerevoli
aggressioni fasciste e razziste in tutta Italia, ma che non ci
aspettavamo entrasse nelle nostre coscienze in questa maniera brutale.
Le diverse analisi, susseguitesi all'assemblea del 30 agosto al L.O.A.
Acrobax, denunciano un clima politico e sociale che pervade la nostra
realtà quotidiana, e che ha alle sue fondamenta un sistema marcio
basato su una precarietà strutturale, a cui nessuno sa dare una
risposta.
Facciamo i conti con una società, quella capitalista, oggi più che mai
basata sull' individualismo sfrenato, sulla lotta fra poveri di cui
ormai solo i pochi ricchi godono e al margine della società la
violenza, fisica e morale, è ormai diventata l'unico modo di affermare
la propria personalità in un corpo sociale, ormai atomizzato, in cui
l'individuo è gettato senza alcuna certezza, dove la vita umana
cammina anche sulla lama di un coltello, dove la diversità vuole
essere annientata. Questa cultura del nemico e dell'insicurezza è
stata prodotta e veicolata dalle istituzioni, si riproduce sui media,
nella famiglia, nei luoghi di lavoro e nella strada.
Dentro questo quadro agisce chi, oggi come ieri, fa del populismo,
della violenza, dell'odio, del macismo e di altre porcherie
reazionarie, l'unica bandiera politica; in pratica il fascismo
organizzato che stimola e incoraggia, dandone una giustificazione
politica, questi comportamenti, e tenta di espandersi nelle periferie
di questa società divenendo mandante politico-morale delle centinaia
di aggressioni registrate in questi ultimi anni.
La nostra lotta al fascismo deve essere intesa come riappropriazione
degli strumenti necessari a far uscire il conflitto sociale dai binari
della lotta tra poveri e dell'autodistruzione e reincanalarlo in una
dinamica di unità di classe contro i potenti per creare una vera
alternativa di società.
Si è registrata la volontà di un'unità d'intenti sul tema
dell'antifascismo. Siamo convinti che l'unità d'azione sia l'unico
modo possibile oggi, per veicolare quest'intervento che richiede non
la sommatoria di singole presenze sparse nel territorio ma un'omogenea
e grande forza d'azione, consapevoli che ormai da soli non si va più
avanti.
La convocazione della rete cittadina antifascista non significa
soltanto riprendere un percorso che ci unisca nei momenti in cui siamo
aggrediti ma invece cominciare a dotarci di uno strumento che si
contrapponga e cambi questo clima, che inizi col pensare
all'autodifesa dei nostri spazi, passando per la costruzione di
un'assemblea nazionale, fino ad arrivare ad un vero e proprio progetto
d'intervento antifascista.
Bisogna assolvere una nostra responsabilità che è stata quella di
abbassare la guardia rispetto alla lotta antifascista in questi ultimi
anni, affinché non si ripetano più vicende come quella che ci ha
colpito adesso.