[NuovoLab] Cluster sul Libano L'ONU accusa Israele

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Autore: ugo
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To: forum sociale di genova
Oggetto: [NuovoLab] Cluster sul Libano L'ONU accusa Israele

Da "Il manifesto" 1 settembre 2006

A.A.V.V.

???????L a denuncia di Annan arriva neanche a ventiquattr ore dal severo
atto d'accusa contro Tei Aviv pronunciato al Palazzo di vetro da Jan Egeland,
sottosegretario generale per gli affari umanitari dell'Orni. «Quel che è
scioccante, e per me completamente immorale,- ha affermato Egeland - è che
il 90 per cento degli attacchi con bombe a grappolo sia avvenuto nelle ultime
72 ore del conflitto, quando sapevamo che si era vicini alla risoluzione
dell'Orni e quindi alla fine della guerra». Secondo l'Urimas (Coordinamento
delle Nazioni unite per l'azione antimine) l'85 per cento delle aree bombardate
nel sud del Libano è disseminato di circa lOOmila bombe a deframmentazione
inesplose, localizzate in 359 siti. Le-operazioni di messa in sicurezza delle
aree colpite dagli ordigni inesplosi, secondo gli organi competenti dell'Orni,
richiederanno dai dodici ai quindici mesi.
La preoccupazione da parte dei collaboratori di Kofi Annan è tanta e giustificata
visto che, sempre secondo il sottosegretario Egeland, le bombe hanno colpito
aree particolarmente vaste, in centri abitati, aziende agricole e zone commerciali.
Inutile dire, a questo punto, che il rientro degli sfollati appare un'operazione
particolarmente difficile. Del milione di persone che avrebbero abbandonato
le loro case durante il conflitto, ben 250mila avrebbero paura a farvi rientro
per via degli ordigni inesplosi, che quotidianamente continuano a provocare
morti e feriti. Dal cessate il fuoco iniziato lo scorso 14 agosto, fonti
dell'esercito libanese dichiarano che «11 persone sono rimaste uccise e 50
ferite» a causa delle munizioni non deflagrate, di cui una gran parte e da
individuare fra le bombe a grappolo??????.

Le bombe a frammentazione non sono l'unico ordigno non-convenzio-nale, o
estesamente contestato, usato in questa guerra. Una guerra che, in 33 giorni,
ha causato più di 1000 morti, fra la popolazione libanese, dei quali 12 negli
ultimi giorni, come effetto collaterale delle cluster bom-bs rimaste inesplose
sul territorio.
Alcuni tipi di armi sono semplicemente troppo nuovi per rientrare in qualunque
definizione o casistica più o meno morale. Altri sono semplicemente sconosciuti.
Nuovissimo era il missile termobarico GBU-28, del quale un centinaio di testate
sono state fomite dagli Stati uniti come già i mezzi aerei (gli F-15) capaci
di sganciarli. D GBU-28, che. sarebbe transitato anche dalla base pisana
di Camp Darby, è uri missile laser-guidato del peso di 2,3 tonnellate capace
di penetrare bunkers e tunnel sotterranei distrugendo ed incendiando ad altissima
temperatura qualunque nascondiglio nemico.
Non confutato è l'uso di fosforo bianco. La stampa israeliana ne ha accertato
la presenza fra gli arsenali nazionali nel dicembre 2005.11 fosforo bianco,
già usato estensivamente in Irak nella battaglia di Falluja fra l'8 ed il
10 novembre 2004, è una sostanza incendiaria affiancabile al più conosciuto
MK-77, o Napalm. Accanto al suo uso come sistema di illuminazione e rilevamento,
ed impedimento della visione per le truppe nemi-che, il fosforo bianco può
incendiare ciò che colpisce con un raggio di azione anche di 150 metri, soffocando
chiunque ne respiri le esalazioni. Ti-mor Gosken, portavoce dei caschi blu
dell'Unirli stanziata in Libano del sud da 20, ne ha denunciato l'uso sistematico
da parte dell'aviazione israeliana senza ottenerne replica
Ma la verità è che non vi sono sicurezze riguardo a cosa sia effettivamente
stato usato in Libano, mentre medici e testimoni hanno raccontato persino
di bombe a frammentazione munite di chiodi e schegge metal-liche che colpivano
i civili libanesi anche a distanza dall'effettivo luogo di impatto..
Sin dai primi bombardamenti israeliani il dottore libanese Bashir Sham, primario
dell'ospedale di Sidone, aveva denunciato strane ferite sui corpi dei civili
ricoverati, sulle quali aveva ammesso di non poter indagare a causa delle
difficili condizioni nelle quali operava l'ospedale al momento. In particolare
su otto corpi pervenuti in seguito al bombardamento di Rmeileh aveva riscontrato
ferite mai viste prima- i corpi apparivano all'esterno bruciati, in alcune
parti del tutto carbonizzati, per poi rivelarsi intatti al loro intermo.
Vale a dire che qualche sconosciuta reazione chimica, o qualche particolare
forma di combustione, ne aveva coagulato il sangue senza che per questo i
corpi si mostrassero distrutti come normalmente avviene in caso di esplo-sione.
A sua volta il manifèsto aveva raggiunto ed intervistato il dottor Mario
Aoun, che raccontava di una quantità insolita di ferite da scheggia sui corpi
dei colpiti. Sono comunque strane le analogie con alcune dichiarazioni pervenute
al manifesto dagli ospedali palestinesi durante la contemporanea operazione
israeliana «Pioggia d'estate». Ma né per Gazané per il Libano vi sono ancora
riscontri o smentite.

HASTA SIEMBRE
UB


Ugo Beiso