[NuovoLab] Miraglia: «La sinistra non ceda all’equazione, im…

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Autore: antonio bruno
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Oggetto: [NuovoLab] Miraglia: «La sinistra non ceda all’equazione, immigrato non è uguale a criminale»
liberazione, 29.8.06

Intervista al responsabile nazionale immigrazione dell’Arci che respinge
gli attacchi alle comunità di stranieri

Miraglia: «La sinistra non ceda all’equazione, immigrato non è uguale a
criminale»

Alessandro Antonelli
«Il problema criminalità non ha niente a che vedere con il capitolo
immigrazione. Nel nostro ordinamento ciascuno risponde per ciò che fa e non
in base alla sua nazionalità. Se anche con questo governo dovesse
proseguire sulla strada della discriminazione sistematica inaugurata da
Berlusconi, le conseguenze sul fronte dell’integrazione non potranno che
essere negative». Filippo Miraglia, responsabile nazionale immigrazione
dell’Arci respinge gli attacchi alle comunità di stranieri dopo i recenti
fatti di cronaca e invita il governo a non cedere in alcun modo
all’equazione «demagogica e surrettizia» immigrato uguale criminale.


Brescia, Padova, Milano. Si parla di allarme criminalità e si pensa subito
agli stranieri. Che, si dice, sono troppi. E ora non è solo la Lega o la
Cdl ad alzare le barricate, un deputato dell’Ulivo chiede che a Brescia
venga aperto un Cpt.

Questa proposta mi sembra l’ennesima dimostrazione di una scarsissima
conoscenza del fenomeno immigrazione. I Cpt sono luoghi di permanenza per
rimpatriare stranieri che non hanno più il permesso di soggiorno e non
hanno nulla a che vedere con i delitti compiuti in Italia. I dati del
Viminale dimostrano inoltre che queste strutture non servono, hanno il solo
scopo di far vedere all’opinione pubblica che il governo fa sul serio.
L’attuale legge produce clandestinità e non sapendo come gestirla si
inventano i Cpt. Ma tutto ciò non ha niente a che fare con la criminalità:
chi lo dice dà prova di essere ignorante e politicamente incompetente.


Però c’è chi parla di emergenza, sostenendo che nelle ultime settimane c’è
stata un’impennata di fatti delittuosi che vedono coinvolti cittadini
extracomunitari.

Le statistiche non si fanno su una settimana ma sugli anni. Nell’ultimo
rapporto del ministro dell’Interno vi è semmai la dimostrazione che non
siamo affatto in presenza di un aumento della criminalità. Inoltre, per
quanto riguarda gli immigrati, la maggior parte di coloro che sono in
carcere sono lì perché “irregolari” e non hanno niente a che fare con
comportamenti delittuosi. Ad oggi chi si accanisce contro gli stranieri
cercando di proporre un’equazione immigrato uguale criminale lo fa
unicamente a scopi propagandistici. E’ una delle tante campagne estive alle
quali purtroppo di volta in volta c’è qualche esponente del centrosinistra
che aderisce.


Il problema è che non è solo il popolo leghista ad avanzare tesi
“xenofobe”. Ultimamente l’equazione di cui parli sembra aver trovato sponda
anche in alcuni autorevoli editorialisti “indipendenti” o vicini al
centrosinistra. Non è una novità che ti preoccupa?

Non è una novità che certo giornalismo strizzi l’occhio al potere o peggio
inventi un nemico interno, in questo caso gli immigrati, che non è in grado
di rispondere. Questi signori non si rendono però conto che insieme al
veleno di leggi sbagliate sull’immigrazione, che hanno creato cittadini di
serie B, con meno diritti, stanno contribuendo a costruire un supporto
ideologico a questa inferiorità. E’ un’ideologia pericolosa, perché se
praticata su un milione di cittadini stranieri non può che avere
conseguenze spiacevoli sul sistema di relazioni della nostra società.


E il timore è che Unione e Cdl si rincorrano su politiche emergenziali.

Sì. La destra razzista ha adesso ed avrà in futuro la possibilità di
strumentalizzare qualunque evento criminoso a scopi politici, trovando il
centrosinistra impreparato a rispondere, o peggio qualche politicante di
turno che parla con lo stesso linguaggio della destra.


La partita si gioca sulla cittadinanza e sulla Bossi-Fini. Non temi che la
“svolta securitaria” avallata dai ministri Amato e Mastella possa avere
ricadute sull’operato del governo?

Spero di no, spero che la maggioranza sappia ragionare con calma
rispondendo agli impegni presi nel programma e non sull’onda
dell’emergenza. Mi auguro che i nostri governanti non si facciano imporre
l’agenda da singoli eventi, per quanto gravi e tragici, e da una lettura
strumentale degli stessi.


Il rischio non è inesistente.

Ogni volta che un ministro ha detto sciocchezze o sbagliato rotta ci siamo
opposti, e continueremo a farlo in tutte le forme e con tutte le forze che
abbiamo in campo. Nessuno si illuda di dover rispondere alle sirene
razziste e non invece agli elettori del centrosinistra che hanno chiesto un
deciso cambio di passo, anche sulle politiche migratorie e sulla cultura
dell’accoglienza, rispetto al governo Berlusconi.