Nel caso vi fosse sfuggito.
In due parole: America on line, che compra le funzioni di ricerca da
google, decide di pubblicare in rete le cronologie delle ricerche web di
mezzo milione di utenti da luglio ad agosto 2006. Gli utenti sono
identificati da un codice, ma in molti casi è possibile estrapolare dati
rilevanti riguardo alla loro identità. I files sono stati pubblicati a
scopo di ricerca e rimossi a seguito del polverone che la cosa ha
ovviamente suscitato, i responsabili sono stati fatti saltare ma i dati
rimangono in rete.
Al di la della privacy violata dei malcapitati, il fine della mossa mi
sembra chiaro: dare in pasto alla rete la materia prima su cui testare
simpatici sistemi di profilazione e data mining, mobilitare
l'intelligenza collettiva a favore dei padroni dei vari padroni dei logs.
Un ottimo reportage dal guardian
http://technology.guardian.co.uk/online/search/story/0,,1859785,00.html
Un mirror navigabile dei dati
http://aol.vilodex.com/8230345
Un mirror con i files
http://www.gregsadetsky.com/aol-data/