Re: [RSF] Comunicato della Rete dei Comunisti sulla manifest…

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Author: Riccardo
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To: Lista dei SF di Roma
Subject: Re: [RSF] Comunicato della Rete dei Comunisti sulla manifestazione del 27 luglio
Sopprimete questo indirizzo.

Il mio nuovo indirizzo è

riccardo.sputnik@???

At 15.31 28/07/06 +0200, you wrote:

>VIA ISRAELE DAL LIBANO E DALLA PALESTINA<?xml:namespace prefix = o ns =
>"urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
>
>VIA I MILITARI ITALIANI DA TUTTI I TEATRI DI GUERRA
>
>
>
>Mentre i senatori del centrosinistra, compresi quelli che continuano a
>definirsi dissidenti pur avendo votato il rifinanziamento della missione
>di occupazione dell’Afghanistan, confermavano la politica estera del
>Governo Berlusconi, migliaia di persone hanno sfilato per le vie del
>centro di Roma per condannare la criminale aggressione sionista contro la
>popolazione libanese e quella palestinese. Una aggressione che mira a
>eliminare la resistenza di questi due popoli, a distruggerne le
>infrastrutture, a coinvolgere nel conflitto Iran e Siria, a rioccupare il
>sud del libano dal quale le truppe di Israele sono state cacciate sei anni
>fa dalla resistenza militare e popolare libanese.
>
>Nonostante il caldo torrido e il periodo ormai festivo quasi cinquemila
>persone sono arrivate nella capitale rispondendo all’appello del Forum
>Palestina, delle associazioni e dei comitati di solidarietà con i popoli
>del Medio Oriente e di alcune forze politiche della sinistra alternativa e
>anticapitalista. Un successo enorme se si considera il totale boicottaggio
>dell’iniziativa da parte della stampa – Liberazione non ha scritto una
>sola riga, né prima né dopo il corteo - e l’assenza totale da parte di
>tutti i partiti, dei sindacati confederali e delle grandi organizzazioni
>di massa - Arci in testa - che fino a qualche mese fa hanno guidato il
>“movimento per la pace” ma che oggi, in nome della difesa del “governo
>amico”, sembrano oggettivamente pronte ad avallare anche le prossime
>missioni belliche che vedranno protagoniste le truppe italiane, a partire
>proprio dal Libano. Gli stessi giornali di Tel Aviv hanno letto la
>“conferenza di Roma” come un via libera, da parte dei protettori
>statunitensi ed europei del progetto sionista, all’aggressione militare
>che Israele sta portando avanti ormai da due settimane. Se nessun cessate
>il fuoco è stato chiesto da D’Alema o dalla Rice è perché si vuole dare
>tempo ad Israele di penetrare il più possibile in territorio libanese.
>Dopodichè, arriveranno le truppe “di interposizione” occidentali, ad
>occupare quel sud del Libano che Israele da sola non riuscirebbe a
>controllare, data l’eroica resistenza di Hezbollah che ha già inferto ai
>sionisti ingenti perdite. Di nuovo le truppe italiane sarebbero inviate in
>un teatro di guerra a compiere il lavoro sporco per conto di Israele e
>degli Stati Uniti, oltre che di un capitalismo italiano sempre più vorace
>e interessato a impiantarsi in Medio Oriente sull’onda della penetrazione
>statunitense. La complicità italiana col criminale progetto sionista è
>inaccettabile; è inaccettabile il trattato di cooperazione militare tra
>Roma e Tel Aviv; è inaccettabile il finanziamento da parte della Regione
>Lazio alla ricerca scientifica israeliana; è inaccettabile il trattato di
>associazione economica tra UE e Israele; sono inaccettabili i tentativi di
>portare Israele dentro <?xml:namespace prefix = st1 ns =
>"urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags" />la Nato e l’Unione Europea.
>A queste politiche che il governo Prodi sta gestendo e rilanciando in
>piena continuità con quello delle Destre occorre contrapporre il
>boicottaggio di tutte le relazioni economiche, militari e politiche con i
>sionisti, da quelle a livello nazionale a quelle a livello locale. Occorre
>rilanciare il boicottaggio dei prodotti e degli interessi economici
>israeliani in Italia, oltre che di quelli italiani in Israele. Occorre,
>contro ogni equivicinanza o equidistanza, appoggiare esplicitamente e
>senza remore o ambiguità ogni iniziativa che indebolisca Israele e i suoi
>criminali progetti di distruzione dei paesi mediorientali, di
>colonizzazione e di pulizia etnica. Una pace giusta in Medio Oriente non
>potrà che nascere dalla sconfitta di Israele.
>
>Un successo, quello del corteo di ieri, che trova la sua corrispondenza
>con le innumerevoli iniziative locali - da Pisa a Firenze, da Milano a
>Torino, da Bari a Napoli - organizzate in fretta e furia da centri
>sociali, comitati e associazioni nonostante le condizioni avverse e
>l’assenza di grandi mezzi, ma che hanno evidenziato la possibilità che da
>settembre riparta la mobilitazione a livello nazionale su piattaforme
>chiare e indipendentemente dalle compatibilità di governo. Per questo già
>nei giorni scorsi gli organizzatori della manifestazione di Roma hanno
>diffuso un appello a dar vita, nel mese di settembre, ad una grande
>assemblea nazionale che rilanci il movimento contro la guerra.
>
>Un movimento contro la guerra che sappia incarnare il desiderio di pace
>della maggioranza dell’opinione pubblica italiana, privata di ogni
>rappresentanza parlamentare e istituzionale, e che scelga come propri
>interlocutori le Resistenze che oggi, al di là delle divisioni etniche o
>confessionali, stanno mettendo a dura prova i progetti di USA e Israele.
>Al “nuovo (grande) Medio Oriente” di Condoleeza Rice e di Massimo D’Alema,
>fondato sulla distruzione degli Stati nazionali e sulla colonizzazione,
>oltre che sul sangue di milioni di innocenti, si sta già opponendo il
>nuovo Medio Oriente dei popoli.
>
>Chi fino ad oggi, dentro il movimento pacifista, ha rifiutato la
>solidarietà alle resistenze dei popoli del Medio Oriente in nome del
>carattere “religioso” o “terroristico” di alcune organizzazioni, o della
>necessità di coinvolgere forze moderate, oggi dovrebbe spiegarci dov’è il
>movimento per la pace, ridotto al silenzio e disorientato dal voltafaccia
>della sinistra “pacifinta” proprio nel momento in cui aumenta il
>coinvolgimento bellico del nostro paese.
>
>
>
>La Rete dei Comunisti
>
>28 luglio 2006
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