Re: [Hackmeeting] articolo per l'unita'

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Autor: Marco Verdecchia
Data:  
Para: hackmeeting
Assunto: Re: [Hackmeeting] articolo per l'unita'
Il giorno gio, 24/08/2006 alle 16.11 +0200, ameba00x@??? ha
scritto:
> su http://hackmeeting.org/riso/
> c'e' parte dell'articolo che sto scrivendo per l'unita', in forma molto rozza.
>
> vedete di contribuire porcoiddio!
>


Dico la mia. Scritto bene, ma non va bene per un giornale. Siccome ha
fatto una critica, posto una mia bozza di inizio (molto modificabile).
Aspettando la fitta sassaiuola della critica costruttiva. (tipo...lascia
perdere facciamo da soli)

Ps. quante battute deve essere l'articolo?




Se mai vi saltasse in mente nella vostra vita di voler trovare la
definizione vera di
hacker, senza doverlo diventare, lasciate perdere. Continuate pure a
nutrirvi della
cultura dell'informazione che, per esigenze editoriali, ha deciso quasi
all'unanimità
di associare al vocabolo "hacker" soltanto un singolo concetto, per
altro, restrittivo,
di pirata informatico. Il termine "hacker", secondo questa visione, è
soltanto un sinonimo
di un sabotatore moderno rilegato a quella scienza nuova che è
l'informatica.

Ma è veramente cosi'? Nel vortice frenetico della rivoluzione
linguistica italiana e non,
che vede l'introduzione o la ridefinizione di concetti come file, mouse,
monitor, browser,
archivio, posta elettronica, la parola hacker rappresenta un buco nero
per tutte le lingue
e culture, compresa quella americana che ne è la culla.

Con la sola tendenza unificata, quella del sinonimo di sabotatore
informatico da parte dei
mass media, si contrappone il movimento hacker, che in un modo in un
altro quella parola
la vive, e vorrebbe che fosse notificata diversamente tanto
dall'accademia della crusca
che dalla società stessa, che li identifica in modo del tutto erroneo.
Almeno non sempre.
E, si, come direbbe Biattato, ci vorrebbe un bello schock ai dizionari.

Daltronde non vi verrebbe mai in mente di pensare che Aristotele possa
essere stato un sabotatore,
ma per molti hacker, Aristotele è stato un hacker, uno dei primi che la
nostra società
ha ricorda.

Se a questo punto siete riusciti a resistere a tutte queste
provocazioni, cercheremo insieme
di fare un po' di chiarezza, o megli a confondervi le idee con
chiarezza, perchè o gia'
siete hacker, o siete talmente assuefatti da tutta l'immondizia che vi
passa sotto gli
occhi che non avete piu' la minima idea di come si separa la crusca dal
chicco di grano.





ciao
Marks



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