Re: [Lecce-sf] risoluzione ONU

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著者: Antonella Mangia
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To: la mailing-list del Lecce social forum
題目: Re: [Lecce-sf] risoluzione ONU
Caro Silverio, questa lista è l'ultimo/unico luogo di dibattito/conoscenza fuori dagli schemi imposti da un sedicente movimento fattosi forza di Governo. Permetti che ci sia chi non la pensa come te e che non sia neppure un estremista che vorrebbe ricacciare in mare Israele.
Non siamo una identità collettiva, per fortuna, ma siamo quelli che dentro le manifestazioni ci stanno realmente e che, nonostante gli schemini con cui si ragiona in questa città, non sono neppure incantati dal governo amico che scalpita per andare in una missione che rischia di trasformarsi in una enorme trappola.
L'appello che ho inviato alla lista, che ha come primo firmatario Alex Zanotelli, pone delle precise condizioni perchè la missione sia veramente utile ai fini della pace. Pensi che il nostro Governo AMICO le accetterà???? Io ancora me lo auguro (inguaribilmente ottimista!!!)
Eppure sono le condizioni MINIME perchè la missione non si risolva o in una tragedia o in un inutile dispendio di energie economiche e umane.
La tregua è stata resa possibile dalla risoluzione ONU ma dopo cosa c'è? è giusto chiederselo nel momento in cui mandiamo i nostri soldati in quella zona?
Si può discutere se la risoluzione ONU e tutti gli sviluppi successivi a questa, siano lo strumento adeguato per porre le condizioni non per una tregua ma per una pace duratura e condivisa? Io ho i miei dubbi e credo che sia leggittimo averli a meno che oggi non siamo in un regime di pensiero unico e quindi non si può discutere di quello che il nostro Governo Amico, pronto ad assumere il comando della missione?
Io non ho mai pensato che il movimento contro la guerra serviva ad accreditare una nuova classe dirigente, magari più decente di quella che l'ha preceduta, mi ero semplicemnte illusa che detto movimento si batteva contro tutte le guerre senza se e senza ma;
ma se ora andiamo in Libano dobbiamo o no interrogarci se questa operazione di peacekeeping sia veramente tale o serve solo a schiacciare ulteriormente chi in questi anni ha subito il predominio, la prepotenza, l'arroganza di una Stato fondamentalista come Israele:
il movimento è silente (almeno in Italia) ma non ha smesso di pensare con la sua testa.
antonella


SILVERIOTOMEO <silvtome@???> ha scritto: Carta - Notizie in movimento - Libano      
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 leggendario social forum, visto che spesso è veicolo di messaggi  esasperati o deliranti, e qui mi fermo. 
 La risoluzione ONU intanto, venendo accettata dalle  parti in conflitto, ha fermato per adesso una guerra di 34 giorni con più di  mille uccisi, massimamente civili e bambini, in Libano, e un centinaio tra  soldati israeliani e civili israeliani e arabi dall'altra parte.
 Se L'Europa e se l'Italia, non succubi  all'amministrazione Bush, si prendono un ruolo in Medio Oriente, questo è un  bene, ed anche se comprendo alcune preoccupazioni, a me le truppe sotto mandato  e copertura ONU vanno bene, sotto comando di paesi europei, il nostro incluso,  anzi sarebbe ora di mandarle anche al confine con Gaza e la Cisgiordania, per  risolvere dall'esterno quel conflitto cancerogeno e decennale tra Israele e  Palestina. Naturalmente allo stato delle cose la gran parte delle forse  pacifiste è per due popoli e due stati, tanto per ricordarlo, e per arrivare a  una pace giusta senza passare per nuovi massacri, sia del terrorismo di Stato  che di quello di guerre di Allah con "martiri" che fanno strage di civili e  bambini.
 So bene che numerosissime risoluzioni ONU, al di là  dei loro limiti o ambiguità, non sono state neppure rispettate da Israele,  perchè non gli conveniva, e quel paese, armatissimo anche col nucleare, in un  mare di 500 milioni di arabi, sembra in mano a fazioni religiose e militari, e  quindi non un paese democratico in un mare di fondamentalismo, che esiste,  beninteso, come frutto velenoso del fallimento del nazionalismo panarabo e come  difesa identitaria (aberrante) quando sono scemate le grandi narrazioni della  liberazione, ottenendo anche l'effetto di indebolire e dividere sin quasi alla  guerra civile la resistenza legittima palestinese. 
 Sabato ad Assisi gran parte del movimento no-war si  raduna, si autoconvoca, anche in nome del ragazzo tragimente ucciso mentre  svolgeva una preziosa azione di volontariato a favore dei bambini palestinesi, e  per esaminare la nuova realtà in atto. Una parte minoritaria (la divisione è  nota palese e voluta) si radunerà in altra data e altrove: buona fortuna e figli  maschi!
 E' ora, per il movimento per la pace, di crescere  politicamente: uscendo dalla tenaglia del pacifismo solo etico-religioso o  dell'antimperialismo parolaio e ideologico.
 Silverio Tomeo
    ----- Original Message ----- 
   From:    pier paolo quarta    
   To: la mailing-list del Lecce social    forum 
   Sent: Thursday, August 24, 2006 8:59    PM
   Subject: Re: [Lecce-sf] risoluzione    ONU



   silverio, questa è la solita risoluzione del    cazzo.
        ----- Original Message ----- 
     From:      Silverio Tomeo      
     To: social forum 
     Sent: Wednesday, August 16, 2006 5:57      PM
     Subject: [Lecce-sf] risoluzione      ONU



                Il testo      integrale della Risoluzione Onu
           14 agosto      2006
           Ecco il testo integrale della risoluzione      approvata dal Consiglio di 
           Sicurezza      delle Nazioni Unite e che prevede la cessazione delle ostilità      
           nel      conflitto tra Israele e milizie sciite libanesi di Hezbollah, iniziato      
           lo scorso 12      luglio. Il testo è una versione modificata in maniera      
                significativa rispetto a quello introdotto la settimana scorsa da      Francia 
           e Stati      Uniti. Ha ottenuto tutti e 15 i voti dei membri del braccio      
           esecutivo      dell'Onu, incluso quello del Qatar, l'unico Paese arabo presente      
           al voto. Per      farsi un'idea precisa di quelche andranno a fare i caschi      
           blu.      


           Determinando      che la situazione in Libano costituisce una minaccia alla      
           pace e alla      sicurezza internazionale; Il Consiglio di Sicurezza,      
           1. chiede      una piena cessazione delle ostilità basata, in particolare,      
                sull'immediata cessazione da parte degli Hezbollah di tutti gli      attacchi e 
           l'immediata      cessazione di tutte le operazioni militari offensive di      
           Israele";      
           2. a seguito      della piena cessazione delle ostilità, chiede al governo del      
           Libano e      all'UNIFIL, (United Nations Interim Force in Lebanon) come      
           previsto dal      paragrafo 11 per l'invio delle loro forze in una missione      
           congiunta      nel sud del Libano e chiede al governo di Israele, contestualmente      
           all'inizio      del dispiegamento, di ritirare le proprie forze  
                contemporaneamente; 
           3.      sottolinea l'importanza dell'estensione del controllo del governo del      
           Libano su      tutto il territorio libanese come previsto dalle disposizioni      
           della      risoluzione 1559 del 2004 e della risoluzione 1680 del 2006, e dalle      
           disposizioni      degli Accordi di Taif, per l'esercizio della sua piena      
           sovranità,      in maniera tale che non possano esserci armamenti se non con il      
           consenso del      governo del Libano e non possa esserci altra autorità che      
           quella del      governo del Libano; 
           4. reitera      il proprio forte sostegno per il pieno rispetto della Linea      
           Blu, che      separa Israele e il Libano; 
           5. reitera      il proprio forte sostegno, come previsto dalle precedenti      
           risoluzioni      sul Libano, per l'integrità territoriale, per la sovranità e      
           per      l'indipendenza politica del Libano all'interno dei confini      
           riconosciuti      dalla comunità internazionale, come contemplato  
                dall'armistizio del 23 marzo 1949; 
           6. chiede      alla comunità internazionale di attivarsi immediatamente per      
           dare impulso      all'assistenza finanziaria e umanitaria al popolo libanese,      
           da compiersi      anche facilitando il ritorno a casa degli sfollati e, sotto      
           l'autorità      del governo del Libano, con la riapertura di aeroporti e porti,      
           nel rispetto      dei paragrafi 14 e 15; e chiede che siano presi in      
                considerazione ulteriori aiuti in futuro per contribuire alla      
                ricostruzione e allo sviluppo del Libano;      
           7. afferma      che le parti hanno la responsabilità di garantire che nessuna      
           azione sia      compiuta in violazione del paragrafo 1 in modo tale da      
                compromettere in maniera negativa la ricerca di una soluzione di      lungo 
           termine,      l'accesso agli aiuti umanitari della popolazione civile, incluso      
           il passaggio      dei convogli umanitari, o il ritorno volontario degli      
           sfollati, e      chiede che le parti rispettino questa responsabilità e      
           cooperino      con il Consiglio di Sicurezza; 
           8. chiede a      Israele e al Libano di sostenere un cessate il fuoco e una      
           soluzione di      lungo termine fondata sui seguenti principi e elementi:      
           - pieno      rispetto della Linea Blu per entrambe le parti;  
           - l'adozione      di misure di sicurezza atte a prevenire la ripresa delle      
           ostilità,      che preveda l'istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu      
           e il fiume      Litani, di un'area priva di personale armato, di posizioni e      
           armi che non      siano quelle dell'esercito libanese e delle forze UNIFIL come      
           previsto dal      paragrafo 11, che operano in questa zona; 
           - la piena      attuazione di tutti i regolamenti previsti dagli Accordi di      
           Taif e dalle      risoluzioni 1559 del 2004, 1680 del 2006, che impongono il      
           disarmo di      tutti i gruppi armati in Libano, in maniera tale che non      
           possano      esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato      
           libanese,      come deciso dall'esecutivo libanese il 27 luglio 2006;      
           -      l'eliminazione di tutte le forze straniere dal Libano che non abbiano      
                l'autorizzazione dal governo; 
           -      l'istituzione di un embargo internazionale sulla vendita di armi e      
           materiali al      Libano, se non su autorizzazione del suo governo;      
           - la      notifica alle Nazioni Unite delle mappe delle mine posizionate sul      
           territorio      libanese che siano ancora in possesso di Israele;      
           9. invita il      Segretario Generale (Kofi Annan) a sostenere gli sforzi per      
           arrivare al      più presto possibile ad accordi di principio da parte del      
           governo del      Libano e del governo di Israele sui principi e gli elementi di      
           una      soluzione duratura come delineato nel paragrafo 8, ed esprime la      
           volontà di      essere attivamente coinvolto; 
           10. chiede      al Segretario Generale di sviluppare, in collaborazione con i      
           partner      internazionali e le parti coinvolte, delle proposte per la messa      
           in atto dei      provvedimenti più importanti previsti dagli Accordi di Taif e      
           dalle      risoluzioni 1559 del 2004 e 1680 del 2006, compreso il disarmo, e      
           per la      demarcazione dei confini internazionali del Libano, specialmente in      
           quelle aree      dove il confine è soggetto a dispute o incerto, compresa      
           l'area delle      fattorie di Shebaa, e a presentare quelle proposte al      
           Consiglio di      Sicurezza entro trenta giorni; 
           11. decide,      per sostenere e rafforzare la forza in dimensione,      
                equipaggiamenti, mandato e raggio di operazione, di autorizzare un      
           incremento      nella forza della UNIFIL fino a un massimo di 15.000 uomini, e      
           che quella      forza debba, oltre a portare a termine il proprio mandato come      
           previsto      dalle risoluzioni 425 e 426 del 1978: 
           a.      sorvegliare la cessazione delle ostilità; 
           b.      affiancare e sostenere le forze libanesi nel loro dispiegamento nel      
           sud,      compresa la zona di confine della Linea Blu, mentre Israele ritira le      
           proprie      forze armate dal Libano come previsto dal paragrafo 2;      
           c.      coordinare le proprie attività con riferimento al paragrafo 11 (b) con      
           il governo      del Libano e il governo di Israele; 
           d. estendere      la propria assistenza per contribuire a garantire l'accesso      
           della      popolazione civile agli aiuti umanitari e il ritorno degli sfollati;      
           e. assistere le forze armate libanesi      in operazioni mirate alla 
           definizione      dell'area prevista nel paragrafo 8; 
           f. assistere      il governo del Libano, se da questo richiesto, 
                all'implementazione del paragrafo 14; 
           12. operando      sulla base di una richiesta del governo del Libano di inviare      
           una forza      internazionale per assisterlo nell'esercizio della sua autorità      
           su tutto il      territorio, autorizza la UNIFIL a prendere tutte le azioni      
           necessarie      nelle aree in cui tutte le forze sono presenti e nelle loro      
           capacità, a      assicurare che questa area non sia utilizzata per operazioni      
           ostili di      nessun tipo, a resistere ai tentativi di impedire con l'uso      
           della forza      dallo svolgere i suoi compiti come da mandato del Consiglio di      
           Sicurezza, e      a proteggere il personale delle Nazioni Unite, le strutture,      
           le      postazioni e gli equipaggiamenti, a garantire la sicurezza e la libertà      
           di movimento      del personale delle Nazioni Unite, gli operatori umanitari e,      
           senza      pregiudicare la responsabilità del governo del Libano, a proteggere      
           i civili da      minacce contingenti di violenza fisica; 
           13. chiede      al Segretario Generale di attuare con urgenza i provvedimenti      
           necessari a      consentire che le forze UNIFIL siano in grado di portare a      
           termine le      funzioni previste da questa risoluzione, preme perché i Paesi      
           membri      prendano in considerazione i contributi adeguati all'UNIFIL e a      
           rispondere      in maniera positiva alle richieste di assistenza per la forza,      
           e esprime il      convinto apprezzamento per coloro che hanno contribuito alle      
           forze UNIFIL      in passato; 
           14 chiede al      governo del Libano di controllare i propri confini e tutti      
           gli altri      varchi d'accesso per impedire che armi e materiali siano      
           importati in      Libano senza il suo consenso e chiede alla forza UNIFIL, come      
           previsto nel      paragrafo 11, di assistere il governo del Libano dietro sua      
           richiesta;      
           15. decide      inoltre che tutti gli Stati adottino le misure necessarie per      
           impedire, a      propri cittadini, sul proprio territorio, o utilizzando navi      
           battenti      bandiera del Paese o velivoli, 
           (a) la      vendita o la fornitura a nessuna entità o individuo in Libano di      
           armamenti e      materiali di alcun tipo, incluse armi e munizioni, veicoli      
           militari e      equipaggiamenti, equipaggiamenti paramilitari e parti di      
           ricambio per      i suddetti, siano o no prodotti nei loro territori, e (b) la      
           fornitura a      nessuna entità o individuo in Libano o di qualsiasi      
                addestramento o qualsiasi tipo di sostegno per la fornitura, la      
           produzione,      la manutenzione o l'uso di quanto citato nel comma (a) qui      
           sopra, con      l'eccezione che questi divieti non si applicano a armi,      
           materiali,      addestramento e assistenza autorizzata dal governo del Libano o      
           dall'UNIFIL      come previsto nel paragrafo 11; 
           16. decide      di estendere il mandato dell'UNIFIL fino al 31 agosto 2007, ed      
           esprime le      sue intenzioni a considerare in una successiva risoluzione      
           ulteriori      estensioni al mandato della forza e altri passi mirati a      
           contribuire      l'implementazione di un cessate il fuoco permanente e di una      
           soluzione      duratura; 
           17. chiede      al Segretario Generale di fare rapporto al Consiglio di      
           Sicurezza      entro una settimana sull'implementazione di questa risoluzione e      
           di      aggiornare regolarmente; 
           18.      sottolinea l'importanza di, e la necessità di arrivare a una pace      
           estesa,      giusta e duratura in Medio Oriente, sulla base delle risoluzioni      
           242 del 22      novembre 1967 e 338 del 22 ottobre 1973; 
           19. decide      di continuare a occuparsi attivamente della      questione.
           (Grazie alla      collaborazione di Marco Bersani di Attac) 






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