[Hackmeeting] proposta seminario

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Autore: otted
Data:  
To: hackmeeting
Oggetto: [Hackmeeting] proposta seminario

ciao a tutti,


inanzitutto buon hackit a tutti, anche per quest'anno.


la proposta è di un seminario a firma ippolita, in parte sulla scia
dell'esperimento fatto l'anno scorso in parte con un po' di cose nuove
in piu'.

butto un po' di link per avere un'idea


ippolita http://ippolita.net è un progetto nato un po' di tempo fa sulla
scia di un libro che è stato scritto a piu' mani da alcune persone
open non è free, comunità digitali tra etica hacker e mercato globale

il libro è stata una esperienza editoriale compiuta ed è stato
pubblicato dalla casa editrice eleuthera ( http://eleuthera.it/ che se
qualcuno non conosce se ne vergogni :) )
è uscito con una licenza creative commons,
il pdf è scaricabile dal sito** da prima dell'uscita ed è stato uno dei
modi in cui provare a ragionare
sul concetto del "sapere libero" in settori trasversali della progettualità

** il sito adesso è giù (ovvio :p) ma se proprio proprio morite dalla
voglia di vederlo subito lo trovate anche nella home di eleuthera



ippolita è sostanzialmente il server che ospita questo progetto e sul
quale esiste l'infrastruttura softwre che ci consente di scrivere a più
mani, un wiki. abbiamo provato a sperimentare una forma comunitaria del
concetto di comunità scrivente, rendendo la formula espandibile e
fornendo tramite il server il medesimo servizio anche ad altri progetti
editoriali,
imbattendoci in una serie di difficoltà su cui ci sarà anche modo di
confrontarsi

l'esperienza però è andata avanti, in direzione duplice.
da una parte la ricerca del gruppo, fortmente orientata ad una
riflesisone politica e critica sulle tecnologie e i saperi, in
aprticolare quelle che sperimentiamo quotidianamente e nelle quali siamo
cresciuti tramite la partecipazione alle diverse comunità digitali,
ognuno con la sua forma e ognuno con la propria caratterizzazione.
e poi ci siamo messi a scrivere un secondo libro, che uscirà a gennaio e
di cui quindi abbiamo una versione completa senza pero' l'editing finale
necessario alla stampa, di cui pero' vorremmo portare lo stato dell'arte
e i contenuti.


il tema è google; siamo partiti da una riflesione nostre e poi sempre
piu' estesa sulla critica a questo oggetto tecologico (o forse sistema
tecnologico) che è ormai cosi pervasivo ma non, appunto, trasparente.
in italia è uscito un libro dal nome google story, che tramite
interviste e vari modi di racclta documenti propone una entusiastica
storia del colosso e dei due "ragazzi" che ci stiamo dietro.
quella forma di positivismo tecnologico ci ha fatto vomitare :)
allora abbiamo insistito nella ricerca ed è venuto fuori questo
documento, che poi appunto ha avuto la sua evoluzione con la casa
editrice e bla bla bla (di questo si parlera' poi al seminario)

per intanto vi appiccio qui una piccola schedina che un po' puo' rendere
l'idea;
per il momento del seminario, meglio sabato nel pomeriggio (basta che
non sia a cavallo di soma altrimenti ci togliete baku :P), ho visto che
c'è una terza sala. non mi torna pero' il calendario con i seminari
dalla mattina di venerdi e la domenica vuoto.
questo vuol dire che domenica facciamo una plenaria e basta?
o che ci diamo un'assemblea con dei punti che magari questa lista riesce
a costruire, visto anche il process di quest'anno che ci ha portato ad
una costruzione di taz dellle scontato 'hackit?
altrimenti cosi sembra che domenica non si fa niente e allora è un po'
un problema (e un peccato), altrimenti ridistribuiamo i seminari sui tre
giorni. (che ne dite?)

vale scontato l'invito che il seminario sia un momento di re-incontro
con le varie persone con le quali si è ragionato di google e non solo,
in uqesti mesi, e di quanti ne stanno ragionando in altri modi per altri
fronti

a voi la scheda,

baci
f





Criticare Google attraverso una disamina della sua storia, la
decostruzione degli oggetti matematici che lo compongono, il
disvelamento della cultura che incarna significa per noi muovere un
attacco alla tecnocrazia.

Google si è affermato negli ultimi anni come uno dei principali punti di
accesso alla rete di internet, ci siamo adattati progressivamente alla
sua interfaccia sobria e rassicurante, alle inserzioni pubblicitarie
defilate e onnipresenti; abbiamo adottato i suoi servizi e l'abitudine
al suo utilizzo si è trasformata oramai in comportamento: "Se non lo
sai, chiedilo a Google".

Google ha saputo sfruttare magistralemente il nostro bisogno di semplicità.
Eppure ci troviamo di fronte a un colosso, un sistema incredibilmente
pervasivo di gestione delle conoscenze composto da strategie di
marketing aggressivo e oculata gestione della propria immagine,
propagazione di interfacce altamente configurabili e tuttavia
implacabilmente riconoscibili, cooptazione di metodologie di sviluppo
del Free Software, utilizzo di futuribili sistemi di raccolta e
stoccaggio dati.

Il campo bianco di Google in cui inseriamo le parole chiave per le
nostre ricerche è una porta stretta, un filtro niente affatto
trasparente che controlla e indirizza l'accesso alle informazioni.
In quanto mediatore informazionale si fa strumento di gestione del
sapere e si trova quindi in grado di esercitare un potere enorme,
diventando espressione diretta della tecnocrazia.



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ci siamo incastrati nel vicolo convinti che fosse una scorciatoia

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gpg key available - :: NEW KEY ::
gpg --keyserver pgp.mit.edu --recv-keys 0xDD2FDC04