[Paesibaschiliberi] Processo di negoziato in crisi

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Autore: Ge-Eh
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To: paesibaschiliberi
Oggetto: [Paesibaschiliberi] Processo di negoziato in crisi
Gara > Idatzia > Euskal Herria 2006-08-18
ETA: "Il processo è immerso in un'evidente situazione di crisi"
·In un comunicato attribuisce a PNV e PSOE "un chiaro atteggiamento di
tentare di ritardare i passi da fare"

Sul punto di compiersi cinque mesi dalla sospensione dalle sue azioni
armate, Euskadi Ta Askatasuna ha rimesso a GARA un comunicato nel quale
afferma che "l'atteggiamento meschino dei partiti" ha sommerso il processo
"in una situazione di crisi evidente." ETA segnala come responsabili di
questo blocco PSOE e PNV, ai quali rimprovera un tentativo di "vuotare di
contenuto" il processo e di costruirlo alla misura dei loro "interessi."
Dopo aver reiterato il suo impegno con gli obiettivi espressi nella sua
dichiarazione del 22 di marzo, nota che, se proseguiranno gli attacchi
degli stati, "ETA" risponderà.

SAN SEBASTIAN
Quando stanno per compiersi cinque mesi da quando decretò un cessate il
fuoco permanente per promuovere un processo democratico, Euskadi Ta
Askatasuna considera che i dirigenti dei partiti politici non hanno
risposto nella misura della loro responsabilità" poiché "invece di
compiere passi profondi per alimentare questo processo e per costruire una
cornice democratica in Euskal Herria, ha agito ciecamente per demolire le
posizioni della sinistra indipendentista basca."
In un comunicato consegnato a GARA, ETA fa arrivare alla cittadinanza
basca la sua lettura sulla "gravità" della situazione. L'organizzazione
armata ripassa quanto accaduto negli ultimi mesi e sottolinea che il
Governo spagnolo si è avvalso della repressione per debilitare la sinistra
indipendentista basca", per mezzo di "continui attacchi dagli apparati
dello Stato."
Ugualmente, rimprovera a PSOE e PNV che stanno dimostrando una volontà
chiara di ritardare i passi da fare", mentre "impongono nuove condizioni
alla sinistra indipendentista basca."
ETA denuncia che "quegli stessi agenti stanno continuamente cercando di
svisare e vuotare di contenuto il processo, identificando la situazione
aperta con la fine di ETA e con che la sinistra indipendentista basca
accetti docilmente la cornice attuale."
Inoltre, critica che il PSOE "vuole sviluppare il suo proprio modello di
Stato e trasformare il processo in un mero strumento per continuare al
potere."
L'organizzazione armata capisce che come conseguenza di quegli
atteggiamenti il processo si trova "in un impasse" e responsabilizza PNV e
PSOE di questo "blocco" poiché, come afferma ETA, "pretendono di costruire
un processo alla misura dei loro interessi e necessità."
La responsabilità di entrambe le formazioni è, secondo ETA, "più" grave se
possibile, perché "in un contesto nel quale sta in gioco il futuro di
Euskal Herria, sta prevalendo la tentazione di ignorare il futuro di
Euskal Herria in favore dei loro interessi."
Nel suo comunicato, l'organizzazione armata afferma che il PSOE ed il PNV
non hanno dimostrato ancora una volontà chiara di rispondere mediante la
negoziazione e l'accordo ai nodi che bisogna sciogliere in questo
processo." Al contrario, crede che il loro atteggiamento sia quello di
"distanziarsi dagli impegni acquisiti" e "mettere nuovi ostacoli affinché
Euskal Herria si impantani nel fango della cornice di negazione e
divisione." Domanda loro, in quel senso, se "hanno intenzione di lasciare
che il processo marcisca."
Secondo la lettura che realizza Euskadi Ta Askatasuna, il processo è
"immerso in una crisi evidente" la cui origine sta nell’ "atteggiamento
meschino dei partiti politici che non hanno preso durante il tragitto
decisioni profonde per riconoscere ad Euskal Herria una cornice
democratica."
L'organizzazione armata basca considera che mantenere un atteggiamento
"repressivo è incompatibile con lo sviluppo di un processo di
negoziazione", e per ciò nota che "se continuano gli attacchi contro
Euskal Herria, ETA risponderà."
Nel suo comunicato, si riafferma negli obiettivi che segnò nella sua
dichiarazione del passato 22 di marzo, e sollecita a "adottare compromessi
e decisioni chiare in quella direzione."

Appello alla cittadinanza
A sua volta, l'organizzazione armata fa anche un appello generale alla
cittadinanza basca affinché "accumuli forze" a beneficio di quegli
obiettivi, "esercitando una pressione popolare col fine di raggiungere una
situazione democratica basata sui diritti di Euskal Herria."
ETA conclude esprimendo le sue "più sentite condoglianze" ai parenti di
Iñaki Rike Galarza Turroi. "L'esempio di burkides come Iñaki ci guiderà
nella nostra faccenda giornaliera", afferma.

"L'oppressione politica, militare ed economica si mantiene"
GARA
SAN SEBASTIAN
Euskadi Ta Askatasuna denuncia nel suo comunicato che attualmente si
mantiene l'oppressione politica, militare ed economica di Euskal Herria" e
che gli Stati "continuano utilizzando tutto il loro macchinario repressivo
contro i pilastri che ci trasformano in un Paese."
Patrocina, in questo senso, per "levare tutti quelli limiti che oggigiorno
si impongono ad Euskal Herria per arrivare ad una vera situazione
democratica."
Nella sua opinione, "quelle sono le catene della dipendenza che i
cittadini baschi devono sciogliere."
In questi ultimi mesi, come emerge, i Governi spagnolo e francese non
hanno cessato nei loro attacchi contro i cittadini baschi."

Misure di eccezione
Nel momento di enumerarli, l'organizzazione armata cita la "occupazione
delle strade, i controlli e minacce delle forze armate, i sequestri di
cittadini baschi e la violazione dei diritti civili e politici della
sinistra indipendentista basca."
Situa anche tra quegli attacchi "le misure di eccezione" che si stanno
adottando contro il collettivo di carcerati politici baschi come la
"persecuzione contro gli esiliati politici", alcune situazioni che, come
sottolinea, si sono mantenute durante gli ultimi mesi."
ETA conclude, a partire da queste attuazioni, che le autorità spagnole
"continuano a non assolvere i loro impegni di cessate il fuoco."


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