per la cartella stampa, voce "licenze e copyright" propongo questo.
ciao
pinna
eventuale intro:
Anche quest'anno uno dei temi piu' dibattuti nell'ambito delle cronache
informatiche -e non solo- riguarda quella che con il moderno lessico
capitalista viene definita "proprieta' intellettuale".
testo:
Negli ultimi anni i grandi gruppi economici e produttivi mondiali hanno
fatto sempre piu' affidamento su brevetti, marchi registrati,
copyright, licenze d'uso. Governi e organizzazioni internazionali
compiacenti hanno emanato leggi che incentivano questo approccio.
Tramite questi strumenti legali i contenuti vengono resi inaccessibili,
creando una scarsita' di beni artificiale. Si induce cosi' sul mercato
la nascita di una domanda, che viene soddisfatta con la concessione a
pagamento dell'uso dei contenuti secondo regole stabilite dalle
multinazionali. Ne derivano danni gravissimi: per la salute di milioni
di persone che non possono permettersi di accedere a farmaci
fondamentali sottoposti a rigidi brevetti, per il progresso dell'arte e
della cultura, per la liberta' di milioni di persone ormai abituate a
condividere sulle reti di file-sharing cio' che hanno nel loro hard
disk.
Negli ultimi anni pero' si e' diffuso anche un approccio diametralmente
opposto, non solo tollerato ma direttamente rivendicato da un numero
sempre maggiore di autori: un approccio basato sulla diffusione libera
dei contenuti. Tramite le licenze libere, ora non solo e' possibile ma
e' anche legale copiare, diffondere, reinterpretare e modificare
milioni di opere musicali, visive e testuali. Un universo di produzioni
libere le cui dimensioni ci permettono gia' oggi di rinunciare alle
produzioni del mercato: ma lo stiamo facendo o siamo ancora legati agli
autori scelti dalle major che tanto disprezziamo?