[DePILazione] Fw: [Xm24] articolo su Cristiania

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Autor: duzzi84
Datum:  
To: depilazione
Betreff: [DePILazione] Fw: [Xm24] articolo su Cristiania


----Messaggio originale----
Da: zombi_j@???
Data: 05/08/2006 9.59
A: "lista di c00rdinamento e discussione eX Mercato24"<xm24@inventati.
org>
Ogg: [Xm24] articolo su Cristiania


    repubblica




    Il governo danese vuole liberarsi dei mille figli dei fiori
    che da trentacinque anni abitano nel centro della capitale



Christiania, la fine del sogno hippy
rischia di chiudere la "repubblica freak"


      I costruttori vorrebbero scatenarsi e costruire abitazioni di 
lusso
      Ma gli abitanti non si arrendono: "Non ci cacceranno mai"
      /dal nostro inviato ALBERTO D'ARGENIO/



*COPENHAGEN* - "Bevar Christiania", ovvero salvate la città libera.
Per
i mille abitanti dell'ultima comunità hippy d'Europa è iniziata la
guerra per la sopravvivenza. Il governo danese vuole liberarsi di
loro,
uomini, donne e bambini che da 35 anni abitano un quartiere nel pieno
centro di Copenhagen animando un esperimento sociale unico al mondo.

I costruttori aspettano solo il momento in cui scatenare le ruspe
contro
le pittoresche case dei figli dei fiori e mettere le mani su una delle
zone più belle della capitale. Ma gli abitanti di Christiania sono
gente
tenace e non si arrendono: "Non ci cacceranno mai".

È il 1971 quando sei giovani occupano i 34 ettari di una ex base
militare nel cuore di Copenaghen fondando la "città libera" di
Christiania. Un esperimento riuscito talmente bene che la comune
circondata dai canali si popola di gente di ogni angolo del pianeta.
Ancora oggi varcando la porta della cittadella sembra di essere
catapultati negli anni Settanta. A Christiania si vive seguendo le
stesse regole di allora: rifiuto dello Stato e della violenza,
inesistenza della proprietà privata e guerra alle droghe pesanti. Il
tutto scandito dalle decisioni dell'assemblea generale che delibera
con
la "democrazia del consenso". E poi ci sono l'ufficio postale,
l'asilo,
i ristoranti, i bar, le imprese di artigianato, il cinema, i concerti,
l'arte, la bandiera locale e la nazionale di calcio. Tutto
rigorosamente
autogestito.

Con il passare degli anni lo spirito di Christiania è diventato
celebre
ed ha assunto un alone mitico anche grazie ai soggiorni delle
celebrità.
Così ancora oggi si ricordano i concerti per pochi eletti di Bob
Dylan,
dei Rolling Stones o dei Red Hot Chili Peppers. Si racconta che Lenny
Kravitz era pronto ad offrire qualsiasi cifra pur di comprare una vera
casa hippy, ma senza successo. A Christiania, infatti, le abitazioni
non
sono di proprietà ma vengono affidate ai residenti per circa 200 euro
al
mese. I soldi finiscono nel "tesoro comune" con il quale la "città
libera" paga luce, acqua e lavori di manutenzione. E chi vuole
prendere
un alloggio rimasto libero deve essere accettato dal severissimo
comitato dei vicini.

Christiania vive anche di turismo, circa un milione di visitatori
l'anno, e di contraddizioni, diventate oggetto di costanti attacchi
del
"mondo esterno". L'eroina è stata cacciata vent'anni fa, ma hashish ed
erba sono parte centrale dell'esperimento sociale. Al punto da rendere
famosa in tutto il mondo la "Pusher street", la via in cui per decenni
gli spacciatori hanno fatto i loro affari alla luce del sole. Cosa che
non è mai andata a genio ai danesi, irritati dal fatto che un gruppo
di
fricchettoni vendesse spinelli a poche centinaia di metri dal
parlamento. Il problema è stato risolto due anni fa, quando la polizia
ha chiuso la strada e lo spaccio è tornato nella clandestinità. Ma
questo è stato solo l'inizio del nuovo corso voluto dal governo di
centrodestra del liberale Anders Fogh Rasmussen (alleato con gli
estremisti di destra del partito nazionalista), che il vero colpo di
grazia lo ha dato con la politica della "normalizzazione". Per i
christianiti un modo bene educato per dire "sgombero". Michel, svedese
arrivato a Christiania nel 1988, lavora all'ufficio informazioni della
comunità. Racconta che il governo vuole abbattere le case costruite
secondo il "Christiania Style" ed edificare nuove abitazioni di lusso
da
vendere o affittare a prezzi di mercato. Ci sono già i progetti dei
primi 75 appartamenti. "Nessuno di noi - spiega Michel - potrebbe
permettersi di pagare quei prezzi e nel giro di dieci anni la comunità
si svuoterebbe lasciando il posto ad un quartiere chic con tanto di
barche ormeggiate sotto casa".

Ma gli abitanti del luogo non si arrendono. Nel 1989 il Parlamento ha
concesso a Christiania lo status di "esperimento sociale" e,
aggrappandosi a questa delibera, gli avvocati degli hippy stanno
negoziando un compromesso con il governo. Tuttavia nessuno si illude e
già ci si prepara ad andare in tribunale, forse già in autunno.
"Almeno
guadagniamo ancora qualche anno", spiegano i christianiti avvertendo
che
comunque, in caso di sconfitta legale, venderanno cara la pelle:
"Migliaia di anarchici di tutta Europa correranno a difenderci, loro
sanno come combattere contro la polizia e allora sarà il caos...".
Annunci bellicosi che, lo si avverte chiaramente, sono estranei al
loro
placido mondo apolitico. Per capirlo basta leggere i cartelli affissi
in
tutti i sentieri che invitano i cittadini a "trattare con gentilezza"
i
poco amati poliziotti, ormai sempre più presenti nelle vie di un luogo
una volta privo di uniformi.

Intanto la vita va avanti e la "città libera" continua ad essere
affollata da gente di ogni genere ed età in cerca di quello spirito
che,
anche se a tratti con toni commerciali, continua a riprodursi ed
affascinare. Tra loro corrono i bambini christianiti che senza i
genitori non varcano mai la porta in stile apache che conduce al mondo
esterno. Sopra c'è scritto: "Stai entrando nell'Unione europea".

(/5 agosto 2006/)
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