Autor: pier paolo quarta Data: Dla: forumlecce Temat: [Lecce-sf] serra
un'amaca di alcuni giorni fa:
Ce ne fosse uno, uno solo che riesca a dire, con un sorriso
gentile: "Ho torto, ho sbagliato, mi rifaccio una vita altrove,
non chiedete più mie notizie". Il Moggi pimpante appena
rigurgitato dal dopo-scandalo è solo l'ultimo campione
di un'infinita schiera, quella degli italiani che hanno
comunque ragione, e comunque meno torti
di quanti ne servirebbero per mollare la presa.
Brigatisti che da Parigi ci fanno sapere (da vent'anni...)
che però anche loro avevanouna causa da servire,
tangentisti che lamentano persecuzioni politiche,
rei che ribaltano il reato contro chi glielo indica,
bancarottieri che rivendicano il loro business
come una brillante idea filantropica bocciata
solo dalla cattiva sorte, imbonitrici rovinate
che ripartono da nuovi imbonimenti.
Come se nessuno sapesse fare altro, nella vita,
che ripetere se stesso, e addossare agli altri
la colpa del fallimento.
Nei romanzi dell'Ottocento "rifarsi una vita"
era una specie di tormentone per contesse perdute,
eroi sfortunati, manigoldi redenti.
Tornavano sulla scena da un imprevisto squarcio.
Mai dallo stesso fosso di melma nel quale erano precipitati.
Qui, invece, ogni fosso è presidiato a vita dal suo occupante
fino all'estenuazione del pubblico.
(Sembrano accuse specifiche, ma, secondo me,
si tende verso il sociologico e/o l'antropologico;
il grassetto è mio)