[Incontrotempo] appello manifestazione nazionale a Lampedusa

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Auteur: excarcere
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À: precarity-zine, incontrotempo
Sujet: [Incontrotempo] appello manifestazione nazionale a Lampedusa
Appello per una mobilitazione nazionale antirazzista
a Lampedusa il 9 e 10 settembre.

La Sicilia è diventata negli ultimi anni la frontiera Sud dell’Europa e
Lampedusa è il suo avamposto. Il tentativo di mascherare l’inarrestabile
fenomeno politico-sociale delle migrazioni come un problema di ordine
pubblico da contrastare, con la crescente militarizzazione delle frontiere
e provvedimenti di polizia, ha prodotto soltanto l’istituzione di nuove
forme di apartheid.

Non passa settimana che non si viene a conoscenza dell’ennesimo naufragio,
che sta trasformando il Mediterraneo da millenario ponte di scambio di
culture in un lugubre cimitero marino; in questo contesto aggravato da uno
scenario di guerra permanente che coinvolge ormai tutta l’Area del
Medio-Oriente, sono le leggi repressive sull’immigrazione che hanno creato
una nuova clandestinità finalizzata allo sfruttamento dei migranti
considerati solo come forza lavoro “usa e getta”. Il sistema legislativo
italiano ha reso impossibile l’ingresso legale sul nostro territorio
favorendo, di fatto, il ricatto di trafficanti che speculano sulla tratta
degli esseri umani. Pensiamo anche alla larghissima diffusione di lavoro
sommerso che permette agli imprenditori di aumentare a livello
esponenziale i profitti, con la complicità di un vero e proprio
caporalato, come è accaduto nei mesi scorsi a Cassibile (SR), lucrando sui
bassissimi salari e ricattando la manodopera con una lavoro in condizione
di schiavitù..

Da anni i movimenti antirazzisti in Europa e in Italia lottano per la
chiusura delle galere etniche: i Centri di Permanenza Temporanea istituiti
dalla legge Turco-Napolitano, nel quadro di normative europee (Schengen)
ispirate ad un medesimo intento contenitivo e repressivo, sono la
manifestazione più intollerabile e oscena della risposta segregazionista
al fenomeno dell’immigrazione. Sono lager dove uomini e donne vengono
privati della libertà non per ciò che hanno commesso, ma per ciò che sono.
Tutte le convenzioni internazionali sui diritti umani e sul diritto
d’asilo vengono quotidianamente calpestate. Dal rogo nel CPT di Trapani
nel ’99 ( che costò la vita a 6 migranti tunisini) alle deportazioni da
Lampedusa in Libia nell’ottobre del 2004 e nel marzo 2005 (costate la vita
ad un numero imprecisato di donne e uomini morti di stenti tra le sabbie
del deserto e per le quali il precedente governo è stato condannato dal
parlamento di Strasburgo) sono stati costruiti momenti di denuncia e di
mobilitazione.

A Lampedusa l’emergenza immigrazione è diventata un business: si spendono
fiumi di denaro pubblico per condizioni di detenzione. Oggi, anche per il
clima xenofobo instaurato, assistiamo a delazioni o a vere e proprie
omissioni di soccorso in mare da parte di marinerie intimorite da
conseguenze legali (la Cap Anamur insegna) ed economiche.

Proponiamo di investire in politiche di accoglienza e di libera
circolazione dei migranti, in alternativa a quelle securitarie, a partire
da Lampedusa. Chiediamo un sistema di accoglienza che passi per la
fruizione delle strutture pubbliche, in primis le Asl, piuttosto che per
l’affidamento ad enti ed associazioni private che lucrano sul circuito
detentivo e sulle tragedie dei migranti. Esigiamo che la piccola isola
siciliana venga liberata da questa vergogna. Il “centro” deve essere
chiuso e basta! Che non venga aperto sull’isola un altro centro di
detenzione nell’ex-caserma. Facciamo appello alle realtà di base,
all’associazionismo, alle forze politiche, ai parlamentari italiani ed
europei a sottoscrivere l’appello e la mobilitazione del 9 e 10 settembre.

- per la chiusura immediata e definitiva di tutti i Centri di Permanenza
Temporanea e dei Centri di identificazione, a cominciare dal centro di
Lampedusa
- per l’abrogazione della legge Bossi-Fini senza che si torni alla
precedente che l’ha ispirata
- per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il
contratto di lavoro
- per una legge in materia di asilo politico che tuteli realmente i
richiedenti asilo e i rifugiati anche con l’abbattimento delle spese
legali
- per la cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti i migranti
- per il rilascio e il rinnovo immediati di tutti i permessi di soggiorno,
per la regolarizzazione permanente di tutti i migranti in Italia,
- per fermare tutte le espulsioni e gli accordi di riammissione.

Promosso da:

Arci Sicilia
Attac Sicilia
CGIL Sicilia
EMERGENCY
Laici Comboniani
Network Antagonista Siciliano
Osservatorio Migranti (Ag)
Rete Antirazzista Siciliana
Ask 191 Occupato (pa)
Cobas Sicilia