[Cm-roma] Articolo: Gli occupanti all'ombra di Caracalla

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Gli occupanti all'ombra di Caracalla


Risolta la vicenda dello stabile destinato al "Viscontino". Per gli occupanti una mega area di 800 mq a Porta San Sebastiano. Il Foro 753, centro sociale di destra sgomberato un anno fa: "Chi non è omologato è discriminato"
Gianluca La Penna


Roma, 19 luglio 2006 - E' terminata ieri l'annosa, incredibile e a nostro avviso, ingiustificabile vicenda dell'Angelo Mai, lo stabile del rione Monti occupato da un centro sociale ma destinato da tempo ad ospitare il liceo "Viscontino". Chi ha usufruito illegalmente dell'Angelo Mai potrà proseguire la propria attività nella struttura di un ex circolo bocciofilo situato a Porta San Sebastiano, nei pressi di piazzale Numa Pompilio. L'annuncio, arrivato dopo che gli occupanti avevano rifiutato diverse opzioni, tra cui quella dell'ex Cinema Volturno, e' stato dato ieri pomeriggio dal sindaco di Roma Walter Veltroni in Campidoglio, presenti anche l'assessore capitolino alla Casa Claudio Minelli, il vice capo di gabinetto Luca Odevaine e il presidente del I municipio Giuseppe Lobefaro, oltre ai rappresentanti dell'Angelo Mai che hanno seguito le trattative in questi mesi.

La struttura, che si trova alle spalle della scuola elementare Giardinetti, ha un'ampiezza di "soli" 800 metri quadrati. Per quanto riguarda l'ormai ex Angelo Mai, i lavori di ristrutturazione inizieranno mercoledi' 25 e dureranno due mesi. ''Dove riconosciamo che c'e' una realta' che ha valore, noi la tuteliamo - ha detto il primo cittadino - Questa e' la positiva conclusione di una discussione (veramente i no arrivavano solo dagli occupanti, ndr) cominciata alcuni mesi fa. Da una parte era necessario garantire gli spazi del Viscontino, dall'altra far proseguire l'esperienza dell'Angelo Mai, e non necessariamente queste due esigenze devono essere conflittuali. La cosa poteva essere risolta in altro modo ma - ha aggiunto Veltronin - abbiamo agito in base al principio di legalita'. Devo ammettere che l'unica delusione nel rapporto con questi ragazzi, e' che sembrava che all'inizio le cose potessero essere diverse e affrontate con piu' serenita'''. I lavori per il Viscontino costeranno 3 milioni e 168 mila euro. Anche la Giardinieri sarà oggetto di alcuni interventi, restyling che potrebbe non soddisfare i genitori dei piccoli alunni della scuola. La palazzina al primo piano ospita la scuola, al secondo gli uffici del servizio Giardini del Comune. Proprio quest'ultimi saranno dislocati in spazi ricavati non lontano dal ministero dell'Ambiente e il secondo piano del plesso sarà a disposizione degli alunni. Ma questo non basterebbe ai genitori degli scolari, come spiega Eleonora Baldieri al Corriere della Sera. "Se credono che siamo da meno del Viscontino si sbagliano, sono anni che chiediamo quello spazio (l'area destinata agli occupanti, ndr) per la palestra - sostiene decisa - E non vogliamo un centro sociale accanto alla scuola. Il piano che ci hanno offerto lo chiediamo da un anno, ci dispiace dover scendere a compromessi per ottenerlo".

Finalmente ha espresso soddisfazione il collettivo degli occupanti dell'Angelo Mai, precisando come per ratificare l'intesa sia necessaria l'apertura di un tavolo di consultazione tecnica sui lavori da compiere e sui fondi da destinare. ''Non c'e' ancora un progetto sugli importanti interventi di ristrutturazione dello stabile che ci e' stato proposto - ha detto uno dei responsabili del collettivo Gian Maria Tosatti - Il sindaco ha detto che i lavori dureranno al massimo due mesi e mezzo. In realta' dovendo ancora compiere molti rilievi tecnici, la definizione di una tempistica ci sembra affrettata''. Una rappresentante del Comitato popolare di lotta per la casa, Pina Vitale, ha detto che ci sara' una vigilanza ''attiva'' affinche' l'Angelo Mai sia effettivamente adibito a scuola, ''altrimenti rioccupiamo''.

Cambiando sponda politica, il Foro 753, centro sociale di destra sgomberato un anno fa, senza alcuna proroga, ha manifestato disappunto per l'attenzione riservata dall'amministrazione agli "inquilini" dell'Angelo Mai. ''Ancora una volta ci troviamo a denunciare una disparita' di trattamento adottato dalla giunta Veltroni nei confronti dell'Associazione culturale Foro753 che occupo' lo stabile dell'ex Casa del Popolo di via Capo d'Africa e le altre occupazioni tutelate invece dal Sindaco- spiegano i responsabili dell'Associazione in una nota - Seguiamo con interesse la vicenda dell'Angelo Mai e notiamo con quale ammirevole disponibilita' il sindaco Veltroni si impegni, oltre che a cercare il dialogo con gli occupanti dello stabile di Via degli Zingari, anche a proporre ogni giorno nuovi stabili, peraltro rifiutati, in alternativa a quello attualmente occupato''. Dal Foro753 specificano come ''esattamente un anno fa avvenne lo sgombero dello stabile di via Capo d'Africa che ristrutturammo a nostre spese, nel quale sono state organizzate feste rionali e per bambini, venne allestita una palestra, una sala prove musicale e un'altra a disposizione di compagnie teatrali: il tutto offerto gratuitamente. Il primo atto della giunta Marrazzo invece e' stato lo sgombero dei locali da noi riqualificati e, ancora oggi, dopo una inconsistente spolverata della facciata, questo stabile e' tornato ad essere dimenticato - prosegue il comunicato - Ci chiediamo come mai non siano stati proposti a noi gli stabili di prestigio che gli occupanti dell'Angelo Mai hanno avuto il coraggio di rifiutare. Ci chiediamo per quale motivo solo con noi sia stato rispettato l'ultimatum che ci era stato dato, al termine del quale si e' verificato lo sgombero. Chiediamo perche' solo ai centri culturali e sociali non omologati, non sia consentito proseguire nella loro attivita'. Chiediamo infine perche' dell'unico stabile che ci e' stato proposto, peraltro in estrema periferia e che non abbiamo certo respinto, non si sappia piu' nulla. Evidentemente, come dimostrano i fatti, il ricatto - concludono dal Foro753 - e' l'unico modo per trattare fruttuosamente con la giunta Veltroni''. Allo stato dei fatti lo spazio liberato all'Esquilino non risulta interessato da alcuna attività, come non sono a nostra conoscenza fatti di violenza nel periodo di attività del Foro 753. Il sindaco Veltroni, giustamente, fa del dialogo uno degli strumenti principali del suo operato, mezzo assente nel caso in esame. Lo sgombero del Foro 753 fu reso possibile grazie al sì del neo presidente della Regione, Piero Marrazzo, atto primo e unico di questa vicenda da parte dell'ex volto di Rai Tre che ha messo nel cassetto sia il destino del Foro 753 che quello della ex casa del Popolo, ancora desolatamente vuota.

http://redazione.romaone.it/4Daction/Web_RubricaNuova?ID=76338&doc=si


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